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N.52 Settembre 2024
A scuola con il Bicibus: fa bene all’ambiente e si arriva puntuali
L'iniziativa di un gruppo di genitori della scuola Lacchini esempio virtuoso di mobilità sostenibile su due ruote. Se ne è parlato alla Ciclofficina con l'associazione Massa Marmocchi e l'illustratore Jacopo "luogo comune" Ghisoni
Non tutte le ruote sono uguali: c’è quella di cui si vanta il pavone e quella dove si affanna il criceto. Alcune sono enormi, e i bambini le guardano estasiati quando incrociano un trattore, altre minuscole, come quelle su cui sfrecciano gli appassionati di skateboard.
Se si incontra qualcuno che ha una ruota simile alla nostra, ci fermiamo e alziamo lo sguardo. Così è capitato, una mattina di settembre dello scorso anno, a Enrico e Matteo. Si sono incrociati mentre portavano i propri figli alla scuola Lacchini: uno proveniva dalla campagna, l’altro dalla città ma, tutti e due, avevano preso la decisione di lasciare la macchina in garage e utilizzare la bicicletta. Una scelta portata avanti con determinazione, anche quando in autunno le temperature sono scese o quando, nel cielo invernale, si sono affacciate nuvole cariche di pioggia.
«È una decisione motivata da diverse ragioni», racconta Matteo Mignone; «Sicuramente è vincente dal punto di vista della sostenibilità ambientale, ma anche da quello delle tempistiche: calcolando code, semafori e traffico, impiegheremmo lo stesso tempo se scegliessimo di accompagnare i nostri figli a scuola in automobile».
Da un confronto tra Matteo, Enrico e le rispettive mogli, nasce l’idea di proporre un’esperienza simile al Piedibus, ma su due ruote. La proposta riceve il plauso e l’adesione delle maestre che informano dell’iniziativa anche le Politiche educative, da sempre favorevoli a promuovere spostamenti tra casa e scuola comunitari e sostenibili.
Greta, moglie di Matteo, spiega come l’iniziativa abbia riscosso parecchio interesse presso le famiglie del Lacchini: «Oltre a chiedere l’adesione, è stato necessario creare un questionario per definire luoghi di ritrovo e orari di partenza, uno strumento utile anche per mappare le abitudini di trasporto di ogni nucleo». Dopo la fase organizzativa, in primavera si sono avviate due linee del bicibus: una della campagna e una della città.
Così, dietro a Matteo ed Enrico, una volta alla settimana, si sono accodati altri due, tre, a volte quattro bambini, spesso affiancati dai propri genitori. A rendere l’esperienza ancora più sicura, oltre ai caschetti ben allacciati e ai gilet gialli, hanno contribuito i volontari della Fiab, ben felici di scortare il piccolo drappello per le vie della città. E al termine del primo viaggio i bambini hanno trovato i compagni a festeggiarli con palloncini colorati e una vera e propria medaglia consegnata direttamente dalle maestre! Un’iniziativa significativa non solo per le famiglie del Lacchini, ma per tutta la cittadinanza, tanto da essere premiata nel 2024 al concorso, promosso dall’Assessorato all’Istruzione, “Piccoli Passi per un comportamento sostenibile.”
Per incoraggiare, anche nell’anno scolastico appena avviato, esperienze simili, la Ciclofficina La Gare, realtà da sempre attiva nel promuovere l’uso della bicicletta, ha promosso una serata informativa. Al centro dell’ampio cerchio di sedie disposto all’interno dell’officina, velocemente occupate dal numeroso pubblico, due persone si preparano a dialogare. Ciò che li accomuna, ancora una volta, è la ruota.
Da una parte Jacopo “Luogo Comune” Ghisoni, autore del libro illustrato per bambini Il grande libro delle ruote (ed. Sinnos), dall’altra Lavinia, rappresentante della associazione Massa Marmocchi.
Sfogliando le pagine del libro illustrato, si possono ammirare «veicoli meravigliosi e stupefacenti ma, purtroppo, tutti alimentati da combustibili fossili», puntualizza l’artista. Ciononostante, “Luogo Comune” non rinuncia a esprimere chiaramente la sua opinione e, nell’ultima pagina, contrappone l’immagine di una strada congestionata da veicoli rumorosi e inquinanti, a quella, quasi onirica, di una famiglia che pedala felice e spensierata in un grande spazio bianco.
Ed è proprio dal desiderio di una madre milanese di portare in sicurezza i propri figli a scuola in bicicletta, che ha preso avvio l’esperienza della Massa Marmocchi. «Per essere più sicura durante il tragitto, ha chiesto di essere scortata da qualche volontario della Critical Mass – racconta Lavinia – e, da quella prima sperimentazione, hanno preso avvio altre esperienze simili, seppur in modo disorganizzato e sparpagliato, in tutta la città di Milano».
Per ottenere un maggior impatto sulla cittadinanza e avere una personalità giuridica che permettesse di mettersi in dialogo con i Municipi, nel 2017 è nata l’associazione Massa Marmocchi. «La vita associativa è una faticaccia, stavamo meglio quando eravamo un po’ anarchici – confessa Lavinia con un sorriso – ma ora possiamo partecipare a bandi ed eventi, anche semplicemente per poter comprare ai bambini i caschi e i lucchetti».
Il consiglio per il gruppo cremonese è non desistere «ma resistere e resistere». «Vedrete che le persone man mano si uniranno a voi, soprattutto in una città come Cremona che, tra le dimensioni contenute e le numerose piste ciclabili, ha le caratteristiche ideali per far crescere amanti delle due ruote!».
Il drappello cremonese, carico più che mai, è pronto a riprendere la propria attività nel corrente scolastico; al termine della serata, sulla soglia della Ciclofficina, con entusiasmo rilanciano: «Il nostro obiettivo? Che i genitori, dopo aver accompagnato i figli a scuola in bicicletta, proseguano sulle due ruote fino al lavoro».