Sport, turismo e inclusione: quel che conta è… pedalare
A due giorni dalla Giornata mondiale della Bicicletta _ sarà martedì 3 giugno - nello studio sul torrazzo si parla proprio della vita sui pedali, tra passione sportiva, turismo lento e inclusione. Con GIORGIO COPPIARDI, educatore della cooperativa Nazareth, il giornalista MATTIA BAZZONI e FILIPPO BONALI di Beega, tour operator cremonese specializzato in itinerari sulle due ruote
Il fascino della bici è intramontabile. Attraversa le epoche, il tempo, i paesi e le leggende. Soprattutto quando si apre la bella stagione e il clima lo consente le pedalate diventano la scelta preferita di molti giovani e famiglie. Negli ultimi anni, poi, il mercato stesso ha avuto una crescita notevole, a testimonianza del fatto che le due ruote esercitano ancora un certo appeal.
A confermare il trend, durante la nuova puntata di Torrazzo con vista, il video-podcast prodotto da TeleRadio Cremona Cittanova disponibile dalle 12.30 di oggi, è stato Filippo Bonali, di Beega. «Beega è frutto della ricerca di good vibrations dopo il covid. Grazie ad amicizie e chiacchiere fatte per strada, abbiamo tentato di strutturare una proposta rivolta al cicloturismo cremonese. Perché negli ultimi anni c’è stata un’impennata nell’uso delle bici, benché non siamo ancora a una svolta, soprattutto nelle zone urbane. A livello di turismo, invece, funziona. Qui a Cremona, chi arriva cerca la calma, la tranquillità, quella quiete di cui spesso ci lamentiamo. E attorno alla città anche noi cremonesi avremmo moltissime perle ancora da scoprire».
Chi, invece, fugge – ma solo in sella – dalla pianura padana è Giorgio Coppiardi, educatore della cooperativa Nazareth di Cremona, impegnato in progetti legati alla ciclofficina La Gare de Gares. «Io amo la salita e il piattume cremonese mi uccide». Ma nella sua esperienza c’è molto altro legato alle due ruote. «La bicicletta è un dispositivo che, nell’immaginario comune, ti porta fuori, è lo specchio dell’adolescenza. In ciclofficina diventa un aggancio fondamentale, sia con i ragazzi che con le persone che hanno fragilità». Da educatore, il suo sguardo è sempre rivolto alla crescita delle persone che gli vengono affidate. «A volte ci capita anche di partire per qualche giorno con alcuni dei nostri ragazzi, brevi uscite durante le quali, grazie al tempo passato insieme in sella, possono nascere legami e situazione davvero straordinarie». Straordinarie come le immagini, le istantanee che, in alcuni casi, hanno davvero fatto la storia, segnando la narrazione – sportiva e non solo – di un’epoca. Basti pensare al leggendario scambio di borraccia tra Coppi e Bartali, o tra il nuovo cannibale del ciclismo moderno, lo sloveno Tadej Pogacar, e un suo giovane tifoso.
«Quello del ciclismo è un racconto quasi epico, – ha spiegato Mattia Bazzoni, giornalista cremonese – una passione che spesso ha origini in famiglia, generalmente con i nonni, il che lo rende meraviglioso. E non parlo solo del livello agonistico. Il ciclismo, infatti, ha animi diversi. Non c’è da pensare solo al professionismo, perché già da qualche anno sta diventando uno stile che assomiglia molto all’espressione di sé. La forma di un’attività più spensierata prende sempre più piede, ed è molto bello, perché si crea un clima di condivisione davvero notevole. Lo stesso Thomas De Gent, finito Il Lombardia, qualche anno fa è tornato a casa, in Belgio, da cicloturista».
Senza arrivare a percorrere tappe di duecento chilometri, è innegabile che il classico giro in bici sia effettivamente un’attività alla portata di tutti, spesso utile per uscire dai ritmi stressanti del lavoro e prendersi del tempo per sé, in famiglia o con gli amici. Il ciclismo, allora, diventa punto di riferimento per una mobilità realmente green, capace di coinvolgere e includere tutti, dando spazio a ciascuno.
Torrazzo con vista, la nuova produzione di TeleRadio Cremona Cittanova e dell’Ufficio Comunicazioni sociali della Diocesi di Cremona. Trasmesso su YouTube, Spotify, Apple Podcast