A volte nemmeno te ne accorgi. Esci di casa e i rami dell’albero che scavalcano il muro di cinta di fronte sono vestiti di fiori bianchi e rosa. Una nuvola di colore soffice che ridisegna tutto il panorama. Può persino cambiarti l’umore. Trasformare.

Erano dita secche. Poi sono venute le gemme… Piccole e silenziose, hanno sfumato l’inverno senza farsi notare, senza prendersi la scena. 

Inizio di primavera. Sono questi i giorni in cui fare caso alle gemme. Quella “mezza stagione” che ancora esiste, anche se solo per un istante. Senza gli stridii del gelo invernale o gli schiamazzi estivi, in una attesa operosa, a servizio della bellezza che sboccia.

È un esercizio vitale: sapere che respiriamo, sentire per un istante il battito profondo prima di rituffarsi nel dire e nel fare quotidiano, cogliere un bagliore che si imprime senza lasciare il tempo di descriverlo. 

Richiedono tutta la nostra attenzione le cose rare e preziose. 

Le gemme delle nostre vite: germogli o gioielli. Rinascere e risplendere. Sbocciare, illuminare, proteggere. 

In questo numero di primavera incontriamo alcune di queste gemme: esistenze che ripartono da un incontro o con un mantello di Superman, talenti luminosi e pietre preziose estratte dal ventre della terra, edifici da tutelare e storie da preservare, capolavori di parole e di bottega, piccoli gesti che sfiorano la vita e la fanno sbocciare. E la fanno brillare.