gemme

N.58 marzo 2025

educazione

Severgnini incontra i liceali a Santa Monica: cari ragazzi, il futuro lo fate voi

Il giornalista e scrittore ospite al Campus di Santa Monica per il progetto PSES dell'Università Cattolica. Con gli studenti dell'Anguissola un dialogo franco e diretto, guardando in faccia le paure dei ragazzi

Si è tenuto presso l’Aula Magna del Campus dell’Università Cattolica di Cremona un incontro tra il giornalista e scrittore Beppe Severgnini e gli alunni del Liceo Anguissola nell’ambito del progetto PESES – Programma di Educazione per le Scienze Economiche e Sociali. Il Programma, promosso dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e diretto dal professor Carlo Cottarelli, è alla sua seconda edizione. Nato nel 2024, ha l’obiettivo di offrire agli studenti delle Scuole Secondarie di tutto il Paese l’opportunità di confrontarsi con protagonisti ed esperti della scena politica economica italiana.
«Questo programma è davvero una bella cosa – ci ha raccontato Severgnini – perché si mette gratuitamente a disposizione qualche mattina durante l’anno per stare con i ragazzi, per ascoltarli e magari anche spiegargli alcune cose».
Una grande opportunità sia per gli studenti sia per gli esperti, chiamati a portare la propria esperienza e la propria visione su temi che spaziano dalla situazione economica del nostro Paese e dell’Europa alla gestione delle politiche economiche di spesa pubblica e tassazione, alla politica monetarie e alla finanza, alla sostenibilità sociale e ambientale e molto altro.

«L’Italia è piena di gente che parla degli adolescenti e dei ragazzi ma non sa veramente di cosa sta parlando, perché non li vede, non li frequenta, non li conosce»

«L’Italia è piena di gente che parla degli adolescenti e dei ragazzi ma non sa veramente di cosa sta parlando, perché non li vede, non li frequenta, non li conosce». Severgnini, editorialista del Corriere della Sera, corrispondente per l’Italia e opinionista per importanti testate giornalistiche straniere, ha subito stretto un patto con gli studenti: «Non sono qui per fare una conferenza, ma per ascoltare e dialogare con voi come un nonno giovane o un papà anziano. Allora ci faremo una domanda a testa, voi a me e io a voi su tutto quello che volete: l’attualità italiana, la politica, le scuole, la mia età, i media, i giornali, l’informazione, i social…».
Un modo efficace per trattare i temi del progetto partendo “dal basso”, dalle domande e dalle curiosità dei ragazzi, ma soprattutto dalle loro paure e ansie per il futuro, che sono state oggetto della prima domanda fatta da Severgnini ai ragazzi presenti.

Paure che riguardano principalmente l’incertezza sul futuro, sulla necessità di espatriare per trovare un lavoro e fare carriera, sui cambiamenti rapidissimi, radicali e profondi di questa nostra epoca. Cosa sarà dei lavori che oggi possiamo imparare? Le competenze acquisite a scuola ci basteranno per far meglio dell’Intelligenza Artificiale e delle macchine?

Con la sua ironia e con lo spirito critico che lo caratterizzano, ma anche con il pragmatismo che non difetta a chi è nato in queste zone, in famiglie che da sempre hanno a che fare con l’agricoltura e con la terra, il cremasco Severgnini ha citato ai ragazzi i molti esempi del passato di mestieri che sono finiti nel giro di pochi anni o addirittura mesi. Una cosa che è sempre accaduta, anche se oggi in modo molto più veloce e drastico, ma che molti non hanno saputo in passato cogliere per tempo.

L’invito, dunque, a saper cogliere i molti segnali che oggi, anche grazie a strumenti che un tempo non si possedevano, si palesano spesso in modo chiaro e ci dicono che qualcosa sta cambiando e che altro non tornerà più. Tuttavia Severgnini è anche molto diretto nel ricordare ai ragazzi che l’Italia del futuro «la farete voi. Non lo faccio io, perché io ho già fatto tutto. Ho anche scritto libri su questo argomento. Uno del 2012 si intitola Italiani di domani: 8 porte sul futuro ed è del frutto di non so quanti incontri nelle scuole, nell’università ad ascoltare i ragazzi. Ho scritto al riguardo, ho fatto programmi televisivi, lo scrivo sul giornale, lo ripeto continuamente, sono qui con voi. Io quello che potevo fare l’ho fatto, ho 68 anni e ho scritto un altro libro: Per non diventare anziani insopportabili. Questo è oggi il mio scopo nella vita, ma è anche vero che, quando lavoro con le persone, cerco almeno un po’ di mettere in pratica queste cose». 

Il dialogo con i ragazzi è aperto, serrato e sincero. A chi esprime la paura di «studiare tanti anni per arrivare a qualcosa e poi magari non trovare un posto di lavoro che rispecchi le mie capacità» Severgnini risponde che questo è il timore più frequente che gli studenti esprimono quando gli domanda quali sono le loro paure. Questa incertezza è però la stessa che le persone hanno sempre avuto, che oggi è amplificata dalla rapidità con cui avvengono i cambiamenti e con cui se ne parla, perché «ci sono già stati passaggi, nella storia dell’umanità, in cui un’invenzione cancellava intere categorie di lavoro. Se posso darvi un consiglio, quando scegliete un lavoro fatelo con la consapevolezza che se una macchina potrà sostituirvi lo farà».

«Ci sono già stati passaggi, nella storia dell’umanità, in cui un’invenzione cancellava intere categorie di lavoro. Se posso darvi un consiglio, quando scegliete un lavoro fatelo con la consapevolezza che se una macchina potrà sostituirvi lo farà»

Severgnini ha portato numerosi esempi, non ultimo quello dei giornali cartacei, sempre meno presenti nelle edicole, anch’esse in grande crisi. Un dialogo che, nel corso della mattinata, ha toccato molti temi e smosso molte riflessioni, innescando un’ottima connessione tra il giornalista e i ragazzi.

L’incontro di Cremona ha dimostrato, ancora una volta, la capacità del programma PESES di mettere a confronto e di far dialogare figure di spicco del panorama nazionale con gli studenti, alcuni tra i quali raccoglieranno la loro eredità, ma che oggi hanno bisogno della loro esperienza e del loro sostegno.
Nel corso dell’anno scolastico 2023-24 il Programma ha realizzato 165 incontri su tutto il territorio nazionale, con la partecipazione di 50 relatori tra economisti, giuristi, imprenditori ed esperti di comunicazione. Furono allora 165 le scuole coinvolte, a fronte di 249 domande di adesione, che hanno visto nascere incontri in tutte le nostre regioni.
Un successo che è destinato a ripetersi quest’anno presso licei, istituti tecnici e professionali e istituti superiori “misti”, cui questo programma offre «un sostegno morale […] ispirando il futuro degli studenti», come dichiara Carlo Cottarelli sul sito del progetto