tappe

N.52 Settembre 2024

poesia

C’è sempre nell’aria…

C’è sempre nell’aria di

Chi cresce e si muove un passo

Incerto abbozzato corto.

Una prova di distanza scommessa

misura presa in acqua e sale

Liquidi persi in fatiche disumane quelli

Per riuscire a stare al mondo stare al passo.

Un conteggio di fatica in sibili per comporre

Sorrisi di lana felpata

conquista che non deve mai

Scoprire vergogne, fessure, sconfitte.

Il nastro che si taglia con

La pancia grassa di fortuna

E l’anello

Che improvvisamente s’infila.

Vittoria, vittoria ma son parole

Di niente se nessuno sta

A scartare il traguardo munto.

Il segno si traccia, il cammino lo mangia

Come il cavallo impalato alla giostra

Che sale scende gira e

Non galoppa.

Alla fiera del mondo la conquista

Sbeccata nel legno puzza di

Gloria in cartapesta

Un filo snervato dal gioco di un pendolo

Intrecciato subito orfano.


INTERPRETAZIONI DI TAPPE IN VERA POESIA

Lindoro di Deserto, Giuseppe Ungaretti, per la contemplazione di una vita in un attimo, e un groppo in gola davanti alla perfezione inarrivabile di certe scelte linguistiche.

La raccolta Vita Meravigliosa, Patrizia Cavalli, per le tappe microscopiche e giganti. Per ricordarci che non importa quanto crediamo di costruire, siamo fatti di felice niente.

Ho sceso dandoti il braccio, Eugenio Montale, per l’amore che scandisce il senso.

Vita Nova di Dante, per una lettura modernissima di cosa significhi innamorarsi e dei passaggi che ci fa attraversare.

Non mi piacciono i fiori, Anna Achmatova, per un’immediatezza cruda e altissima