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N.57 febbraio 2025
“Cremona illustrata”, una guida cittadina per per sognatori
La mostra allestita nel palazzo Comunale con le tavole di grandi illustratori (Tony Wolf, Mordillo, Scarabottolo, Amargo, Shout...) presenta la Guida pubblicata da Tapirulan, “abbraccio di carta per andare lontano nel tempo, navigare come un aeroplanino, precipitare nelle curiosità, nella storia, nell'arte che rendono grande una città”

Se siete grandi sognatori, se amate guardare la realtà sempre con il sorriso, se avete nel cuore la città del Torrazzo o vorreste visitarla senza introduzioni dotte ma in cerca di vere notizie, allora la mostra Cremona illustrata, in corso a Palazzo Comunale (fino al 9 marzo), fa per voi. E ancora di più la Guida turistica della città (sempre disponibile in libreria) che prende le mosse proprio dalle 40 illustrazioni presentate nel percorso espositivo allestito in Sala Alabardieri.
A curare l’iniziativa è l’associazione Tapirulan (nata ufficialmente nel 2004, ma già giornale scolastico nel 1994) che nel tempo ha abituato i cremonesi a capire il valore degli illustratori e far fiorire un’arte che «ha il potere di raccontare lasciando libera l’immaginazione», come commenta Fabio Toninelli (in arte French) curatore della mostra insieme ad Andrea Rampi.
La passeggiata tra le tavole e i pannelli, accompagnati da curiose didascalie, non è pensata con scopo didattico, ma «vuol far divertire, liberare la fantasia, prospettare uno sguardo leggero», continua Toninelli, sui tesori che la città custodisce.
Tra un acquerello di Tony Wolf e una giraffa accanto al Torrazzo firmata da Mordillo, emergono arte e tradizioni di una città antica, fondata dai romani come baluardo contro i Galli nel 218 a. C. Un tessuto urbano dunque atavico inserito in un contesto ambientale che ne ha modellato forme e abitudini. Il Po con le sue anse, ben rappresentato da Alberto Ruggieri, ne fa una città fluviale dove “c’è chi lo attraversa a nuoto o su esili canoe, chi vi pratica sport, chi lo viola, chi lo inquina, chi lo guarda e basta, chi lo naviga, chi percorre i suoi argini in bicicletta, chi pesca, chi ci vive e chi si abbronza sulle sue bianche spiagge”, come si legge nella guida pensata da French e Robirobi (Roberto Stradiotti). “I primi a dargli un nome furono i Greci, che lo chiamarono Eridanos, i Romani lo tradussero in Padus, infine diventò il Po”. Un Grande Fiume dove sorgono le società canottieri, un mondo rappresentato con eleganza in una tavola di Pablo Amargo.
Inutile dire che uno spazio importante è riservato alle chiese cittadine, custodi di fede e arte. Strappa un sorriso la tavola (di Joao Vaz De Carvalho) dedicata a San Sigismondo da cui paiono librarsi tre monache e dal campanile sbuca un presunto Francesco Sforza innamorato di Bianca Maria Visconti, mentre re Sigismondo brandisce la sua spada. Suggestiva anche L’asciugatura dei violini di Shout trasformata in una gigantografia che lascia senza fiato, come anche l’immagine di un vicolo cittadino in diversi toni di azzurro disegnata dal cremonese Giuseppe Castellani. Il percorso è uno slalom tra storia, personaggi celebri (da Stradivari a Monteverdi, da Mina a Tognazzi) curiosità che anche per un cremonese doc non risultano banali.
Per chi però non si accontenta è opportuno un tuffo dalla mostra alle pagine della guida con copertina firmata da Guido Scarabottolo. «Si tratta di una seconda edizione – spiega French – che ha raddoppiato le tavole (da 20 a 40) degli illustratori rispetto alla prima del 2011, presentata in un giro in bicicletta per la città». Anche le parti scritte sono state ritoccate con aggiunte significative. Non si tratta di una guida classica ma piuttosto di “un abbraccio di carta per andare lontano nel tempo, navigare come un aeroplanino, precipitare nelle curiosità, nella storia, nell’arte che rendono grande una città”, come si legge nelle prime righe.
Non mancano i toni umoristici per cui viene segnalata, tra chiese, monumenti, personaggi famosi e piatti tipici anche la zanzara “una delle principali attrazioni: è tigre, come Mina; è subdola, come Vespasiano, che distrusse Cremona per poi riedificarla; è geniale, come Monteverdi, perché segue traiettorie non prestabilite”. E, attenzione, poiché per ogni male esiste un rimedio, la guida ha una voce riservata anche ad “un arma di legittima difesa per combattere l’impari lotta” che i cremonesi iniziano ad aprile per fine ad ottobre: lo zampirone.