Il cuore continua a battere nel petto e si accendono luci nella mente perché ogni giorno che si chiude reca in sé una promessa. Ben più della sola attesa, più dell’urgenza dei progetti: è l’irragionevole certezza del domani. Illusoria e pacificante certezza, antidoto ai sonni agitati.

Il domani ci appartiene, quasi fosse un diritto. Ma chiamarlo “dovere” crediamo non sia frutto di ottusa ostinazione. Anche davanti al muro grigio delle avversità, nell’incertezza ragionata che tanto avvilisce e appesantisce i sogni.

Nessuno tocchi il domani, nessuno osi spegnere il miracolo che ci permette di accogliere e custodire in noi persino il pensiero della morte.

È il profumo di domani che rincuora, come il profumo di pane sfornato all’inizio del giorno. È la voce di domani che risuona in sala parto o dopo lo schianto di un intero bosco. È il richiamo di domani ad affidarci il compito di trasmettere ciò che abbiamo conosciuto e di rischiare la fiducia in chi ci ascolterà.

A quanti vorranno avventurarsi, all’inizio del nuovo anno, tra le parole e le immagini di questo numero di Riflessi Magazine auguriamo ogni buona novità e di specchiarsi nelle sorprese che raccontiamo. Sapendo quanto il meglio – per tutti e per ciascuno – debba ancora accadere. Domani.