dono
N.26 Dicembre 2021
Il potere delle fate nelle “Scatole di Natale”
Alessandra, Monica e Ilaria raccontano l'iniziativa solidale che invita tutti a confezionare il proprio dono natalizio da destinare a chi è meno fortunato
Sono in tre, come le fate madrine della celebre pellicola di Walt Disney la Bella Addormentata. Stanno preparando qualcosa di speciale, forse una sorpresa, chissà per chi. Non impugnano bacchette magiche ma sembrano più efficienti di Flora, Fauna e Serenella mentre, private dei loro poteri, provano a preparare la torta per il compleanno di Aurora.
Nella piccola stanza a fianco della chiesa di Sant’ Agostino le mani corrono veloci tra nastri colorati, carte da regalo, scatole di diverse dimensioni mentre gli occhi vanno incessantemente al cellulare illuminato da un diluvio di messaggi. La porta si apre, entra una signora irriconoscibile tra cuffia e mascherina. Lascia sul grande tavolo centrale, strabordante di pacchetti, un sacchetto contenente «una scatola per bambini» e poi, con un saluto veloce e un «grazie per quello che state facendo», esce e sparisce nel freddo di dicembre.
Alessandra, Monica e Ilaria si avvicinano al pacchetto appena recapitato: è il momento buono per carpire il segreto della magia che, indubbiamente, si sta svolgendo. Al posto del paiolo però c’è una semplicissima scatola di cartone e, invece di code di rospo, petali di rosa o zoccoli di unicorno ci sono i cinque “ingredienti” richiesti: «Una cosa calda, un prodotto di bellezza, una cosa golosa, un passatempo, un biglietto gentile».
Oltre che accessibile è una magia democratica perché tutti sono invitati a parteciparvi creando, secondo il proprio gusto e la tipologia prescelta di destinatario (uomo/donna/ragazzo/bambino), la propria “scatola di Natale”. Dopo aver consultato gli orari di apertura, bisogna portarla al centro di raccolta presso l’oratorio di Sant’Agostino. Da qui verranno smistate verso una delle realtà beneficiarie come la Casa di Sant’Omobono, la casa famiglia Ozanam, Aida, la parrocchia di Sospiro, la San Vincenzo, la Tenda di Cristo e molte altre.
Alessandra si ferma un attimo per spiegare: «A Cremona è il secondo anno di vita di un’iniziativa nata da una tradizione dell’Alsazia, le Boites de Noel e approdata a Milano grazie ad una ragazza italo-francese». Lo scorso anno, pur iniziando a promuovere l’iniziativa a dicembre, hanno raccolto circa 1300 scatole. «Chissà se quest’anno replicheremo l’inaspettato successo del 2020», si chiede Monica mentre si destreggia tra i social postando immagini e avvisi su Instagram e su Facebook.
In via Breda 3, nella stanza «messa gentilmente a disposizione da don Attilio Arcagni», arrivano da tutta la provincia «e anche da fuori» coppie di anziani, famiglie, single, ognuno con una o più scatole. Ilaria le suddivide secondo categorie che permettono di far giungere a ciascuno il dono più appropriato: «Al CAV (Centro Aiuto alla Vita) mandiamo le scatole indirizzate a bambini tra 0 e 3 anni mentre – ci dice indicando un’alta pila addossata alla parete di fondo – queste trenta, tutte per uomini, saranno distribuite presso le cucine benefiche il giorno di Natale».
Alessandra, svelandoci il contenuto di una scatola non ancora impacchettata, ci tiene immediatamente a chiarire che «lo spirito di chi partecipa non è quello di svuotare i cassetti da oggetti o indumenti usati».
I cinque ingredienti «sono stati appositamente scelti per essere alla portata economica di tutti» e, dai biglietti che li accompagnano, traspare tutto l’affetto e la passione di chi li ha scelti e confezionati. Un’anonima donatrice scrive con una grafia curata: “Il tuo sorriso è il regalo più bello per tutti, speriamo di averti aiutato a donarlo. Buon Natale a te e a tutta la tua famiglia”.
Dalle scatole a cui ci affacciamo emergono barrette di cioccolato «apprezzatissime dai bambini», scatole di pennarelli, settimane enigmistiche, torroni e un paio di guanti della Cremonese abbinati alla cuffia con lo scudetto grigiorosso.
Ci cattura l’attenzione una scatola adornata dalle impronte colorate di piccole mani paffute. «È un dono rivolto a bambini tra gli 0 e i 2 anni ed è stato confezionato e decorato presso il micronido Abibò – spiega Monica – una delle molte realtà che spontaneamente ha aderito».
Lo scorso anno, dalla scuola della Beata Vergine, erano giunte 120 scatole, tutte molto curate e, ci hanno assicurato, «molto gradite da chi le ha ricevute».
La rete delle collaborazioni è uno degli aspetti in crescita; per esempio per il 2021 si sono avviate sinergie con Thisability e Lagaredesgare. Le persone disabili seguite dal Ventaglio blu coop Sociale (collegata ad Anffas), all’interno del progetto ideato dalla Compagnia delle Griglie, si occupano del confezionamento delle scatole prive di carta e nastri mentre i ragazzi e gli educatori della ciclofficina sociale Lagaredesgars, con il loro furgone giallo, offrono un valido supporto nella distribuzione dei pacchi.
Mentre ci accomiatiamo non possiamo che ripensare alle fate madrine che, davanti agli insormontabili poteri di Malefica, ammettono la propria impotenza ma, nello stesso tempo, assicurano che faranno tutto il possibile. Il potere delle fate – come spiega Fauna nell’intramontabile Classico Disney – è «fare del bene, portare gioia e serenità». Infatti sconfiggeranno la terribile strega sfruttando le armi a lei sconosciute come «l’amore, la gentilezza, la gioia di aiutare il prossimo».
Sembrano proprio gli stessi valori che uniscono Alessandra, Monica, Ilaria e tutte le persone che, in modo anonimo, confezionano e donano le scatole.
Forse, in questa piccola stanza a fianco della chiesa di Sant’Agostino, ci siamo avvicinati a scoprire gli ingredienti segreti della “magia del Natale”.