stelle

N.04 Ottobre 2019

INTRODUZIONE

Un mondo pieno di luci

Michele Mascarini Viaggio intergalattico cm 200x100 (ferro e plastica) L'installazione è esposta nella mostra "True Blue", personale dell'artista cremonese Michele Mascarini, aperta fino al 20 ottobre 2019 presso la galleria "Antichità Mascarini" in via Torriani, nel cuore di Cremona.

Non può esserci riflesso se manca una fonte di luce. Anche minima. Anche lontana. Come una stella che attira lo sguardo verso l’alto, verso un infinito che non ha soffitto. Come il Museo Verticale allestito dentro il corpo del Torrazzo dove custodisce e svela i segreti del tempo. C’è, nell’ultima sala, un orologio quasi magico, nella sua esattezza meccanica, che misura tanto i secondi, i minuti sfuggenti delle nostre giornate frenetiche e – insieme – ci fa specchiare nei movimenti celesti.

Cieli fissi, stelle in movimento, che hanno guidato antichi esploratori e visionari scienziati (che differenza fa, poi?) come i Magi partiti dall’Oriente e come Gherardo da Cremona, che con la sua curiosità ha costruito un ponte di sapere da Aristotele a Dante, dall’Oriente arabo all’Occidente cristiano. Oppure come un atleta che getta il suo giavellotto oltre il Mediterraneo, diventando al primo tentativo il lanciatore più forte della storia del suo Paese, lasciato nella ricerca di un futuro migliore e riconosciuto dal gradino più alto del podio.

Le stelle sono direzioni, traiettorie, lo stupore dei bambini e dei loro insegnanti alla vista della luna dentro un telescopio, le tracce della storia impresse su un violino che suonava nel freddo di Auschwitz ed è tornato a cantare speranza grazie al progetto di un liutaio israeliano, o tracciate nella pianura dalle mura di Sabbioneta, la città esemplare disegnata dal suo principe come una stella a sei punte.

No, non sono poi così lontane, le stelle. Per il poeta Rondoni sono lo specchio della passione che ci rende vivi (“Letizia d’amore, stelle e precipizio”), panorami senza orizzonte per chi sbircia i pianeti dall’osservatorio astronomico di Soresina, e ancora medaglie al merito per chi insegna sport, stellette per don Primo che nel fango del fronte colse il fiore del pacifismo totale. “Tu non uccidere”. Le stelle ti guardano. Perché in fondo – come ricorda in punta di piedi l’étoile Rebecca Bianchi, prima ballerina dell’Opera di Roma – «nessuna stella è sola. Tutti abbiamo bisogno di una costellazione per restare su». E trovare il nostro spazio in questo mondo, piccolo ma pieno di luci.