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N.50 maggio 2024

incontri

Amici di… pagina. Dialogo sullo scrivere con Fabio Canesi

Fabio Canesi

Ci sono relazioni che sembrano destinate a durare una vita intera, legami che si formano nella fanciullezza e che resistono al passare del tempo, arricchendosi di esperienze comuni e di passioni condivise. Questo è il caso mio e di Fabio Canesi, giornalista e scrittore cremonese di 46 anni.

La nostra amicizia ha radici profonde, intrecciate dai nostri genitori che si conoscevano e si frequentavano fin dai tempi in cui noi, bambini, transitavamo all’ombra degli alberi di via Marmolada. È lì che le nostre vite si incrociavano, tra le conversazioni dei nostri cari che rimbalzavano tra le foglie verdi e i palazzi abitati.

Con Fabio abbiamo mantenuto viva quella tradizione di incontri casuali e di scambi di idee, riempiendo le pagine della nostra storia con dialoghi appassionati e interviste reciproche. Proprio per questo motivo ho deciso di esplorare con lui il tema delle “pagine”, un argomento caro a entrambi e che rappresenta una metafora perfetta del nostro percorso di scrittori.

Fabio, con il suo sguardo penetrante e il sorriso sempre pronto, mi ha parlato delle pagine come di qualcosa da riempire con ciò che più ama. «Le pagine – ha detto – sono qualcosa da riempire con ciò che più mi appassiona. Parole scelte con cura, come in un gigantesco puzzle, dove ogni tassello deve incastrarsi alla perfezione».

Per lui, ogni parola scritta deve trovare il suo posto preciso, creando un’armonia perfetta che rispecchia la sua visione del mondo. Punto di vista quest’ultimo, di una mente pensante, precisa e limpida, che poco lascia al caso e all’interpretazione e che evita ogni possibile fraintendimento, stando ben attenta a fare, dell’uso della parola, il miglior utilizzo possibile.

Un aspetto affascinante del modo di scrivere di Fabio è il suo rifiuto di rileggersi. Si affida completamente all’istinto, lasciando che ciò che è stato scritto rimanga un pensiero definitivo di un tempo specifico, un sentimento autentico che non necessita di essere recuperato. Questa filosofia rispecchia la sua natura spontanea e la sua fiducia nella forza del momento creativo, la sua firma indelebile in questo settore artistico così antico ma, allo stesso tempo, in costante evoluzione.

«Le pagine sono qualcosa da riempire
con ciò che più mi appassiona.
Parole scelte con cura, come in un gigantesco puzzle,
dove ogni tassello deve incastrarsi alla perfezione»

Il fumetto, tra tutte le forme narrative, ha avuto un ruolo cruciale nella vita di Fabio. È stato il suo trampolino di lancio nel mondo della scrittura, grazie alle commissioni di articoli ricevute dal centro fumetto “Andrea Pazienza” di Cremona, quando lui aveva solo diciannove anni. Mentre mi parla ricorda con affetto quel periodo e gli anni antecedenti, legandoli indissolubilmente alla figura del padre e a quell’immagine indelebile dell’edicola maestosa davanti alla stazione di Cremona, dove le copertine dei fumetti, esposte come quadri d’autore, lo lasciavano sbalordito e incuriosito, alimentando la sua passione per quelle storie visive.

E proprio quelle immagini, perfettamente in armonia con le parole che le accompagnavano, hanno lasciato un segno profondo in Fabio, che non vive però questi ricordi con nostalgia, ma in maniera generativa e rigenerativa, poiché riescono a riportare alla luce e in lui, emozioni primordiali, facendole vivere nel suo presente. Emozioni che ancora oggi lo rappresentano, legate a quel passato che continua ad ispirarlo e a dare vita alle pagine che la sua penna riempie.

In ogni incontro con Fabio, emerge chiaramente la sua passione per la cultura, gli spettacoli teatrali, cinematografici e musicali. È un cultore della fumettistica e un narratore nato, capace di creare storie che risuonano di autenticità e di profondità.

Le pagine, per noi, sono diventate simbolo della nostra amicizia e del nostro percorso di vita. Ogni pagina scritta è un pezzo del puzzle che compone la nostra storia, un tassello che si incastra perfettamente con gli altri, creando un quadro complesso e affascinante. E mentre continuiamo a scrivere e a riempire queste pagine con le nostre esperienze e i nostri pensieri, ci rendiamo conto che la vera magia sta proprio nel processo di creazione, nel vedere come ogni parola, ogni frase, trovi il suo posto e contribuisca a costruire qualcosa di unico e significativo.

Così, Fabio ed io continuiamo a camminare insieme lungo il sentiero della scrittura, riempiendo le pagine della nostra vita con la passione e la dedizione che ci hanno sempre contraddistinto. E in ogni parola scritta, ritroviamo un pezzo del nostro passato, un frammento delle conversazioni dei nostri padri sotto quegli alberi di via Marmolada, e la promessa di rubare al tempo gli attimi di vita necessari a riempire ancora altre pagine con storie, immagini, articoli, racconti e quella poesia, che io ho sempre amato e che Fabio timidamente, sul finire della nostra passeggiata, mi rivela essere entrata anche nella sua quotidianità.

Sorrido, pensando che in fondo non c’è un tempo, ma solo pagine con parole che si rincorrono.