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N.55
Educazione finanziaria con Credito Padano: «Investiamo sulla comunità del futuro»
Portando nelle scuole percorsi di educazione finanziaria l'istituto di credito cooperativo si assume un impegno di responsabilità sociale verso le nuove generazioni: «Non si tratta solo di sapere come gestire il denaro, ma di comprendere l’impatto delle proprie decisioni economiche sulla comunità e sull’ambiente»
Nel 2024, l’Italia si colloca ancora tra i paesi europei con il più basso livello di alfabetizzazione finanziaria. Secondo un rapporto OCSE, infatti, meno del 40% degli italiani possiede competenze basilari per gestire il proprio denaro, comprendere concetti come interesse composto o diversificazione degli investimenti. Tra i giovani, i dati sono ancora più preoccupanti: solo il 30% riesce a rispondere correttamente a quesiti di base sulla finanza. Lo scenario evidenzia l’urgenza di un cambiamento culturale, partendo proprio dalla scuola.
In questo contesto, una Banca di Credito Cooperativo come Credito Padano può assumere un ruolo di supporto strategico. Il modello BCC, infatti, fondato per Statuto sul localismo e orientato alla sostenibilità economica e sociale, rende l’istituto di credito un partner ideale per promuovere iniziative di alfabetizzazione finanziaria nelle scuole. In particolar modo dal 5 marzo scorso, cioè da quando è entrata in vigore la Legge n. 21 che prevede l’insegnamento dell’educazione finanziaria all’interno del programma di educazione civica.
Credito Padano già da quattro anni si sta proponendo in tal senso, grazie alla preziosa collaborazione con l’Agenzia Servizi Informagiovani del Comune di Cremona, a diverse scuole cittadine: da quelle Primarie alle Secondarie di Secondo Grado.
«La nostra formula è collaudata», spiega Silvia Lanzoni, Responsabile della Comunicazione di Credito Padano. «Dopo un primo incontro con i professori interessati, la Banca propone uno o più moduli di apprendimento in base alle richieste ricevute: dalla gestione del risparmio all’economia civile, dai pagamenti digitali alle truffe informatiche, dal baratto all’euro digitale. La nostra specializzazione ci permette di spaziare quindi su molti temi e questo ci consente di essere un valido supporto per ogni tipo di istituto scolastico nel far comprendere ai ragazzi il ruolo della finanza nella vita quotidiana».
… dalla gestione del risparmio all’economia civile, dai pagamenti digitali alle truffe informatiche, dal baratto all’euro digitale
Il materiale didattico utilizzato dalla Banca proviene da fonti qualificate come Banca d’Italia, ABI e dalla Fondazione Tertio Millennio, Ente del Terzo Settore senza fini di lucro che vede tra i suoi Fondatori Federcasse (la Federazione Italiana delle BCC) e la Capogruppo Iccrea. Quest’ultima, in particolar modo, dallo scorso anno organizza corsi di formazione specifici per gli educatori, ai quali ha partecipato tutto il team di Credito Padano, che attualmente conta otto persone.
«L’educazione finanziaria porta con sé un grande impegno di responsabilità sociale, soprattutto se si parla di giovani studenti che diventeranno la comunità del futuro», continua Lanzoni. «Un futuro che, dal punto di vista della formazione su temi cruciali come quelli finanziari, deve essere costruito mattone dopo mattone. Soltanto un muro solido e resistente può infatti sorreggere il peso del tempo e delle sfide, dove ogni mattone rappresenta idealmente un’abilità o una conoscenza acquisita, in grado di guidare ciascun individuo nel compiere scelte responsabili e informate da un punto di vista economico».
Come si pianifica un budget? Cos’è un mutuo e quali sono i rischi di un indebitamento? La Banca offre risposte concrete a queste domande attraverso l’utilizzo di slide e simulazioni di situazioni reali. Ad esempio, i ragazzi imparano a costruire un bilancio personale simulando entrate e spese, o a valutare un prestito considerando tassi d’interesse e condizioni contrattuali.
«I ragazzi imparano a costruire un bilancio personale simulando entrate e spese, o a valutare un prestito considerando tassi d’interesse e condizioni contrattuali»
Grazie a questi strumenti, gli studenti non solo imparano nozioni astratte, ma capiscono come applicarle nella loro vita. Ogni nuova competenza appresa aggiunge un mattone al muro, rafforzandolo e rendendolo più resistente.
«Ma un muro non si regge solo sui mattoni: serve la malta, quell’elemento che tiene tutto insieme», aggiunge Lanzoni. «Per una BCC come la nostra, questa malta è costituita dai valori di responsabilità, sostenibilità e cooperazione. Non si tratta solo di sapere come gestire il denaro, ma di comprendere l’impatto delle proprie decisioni economiche sulla comunità e sull’ambiente. Cerchiamo di trasmettere questi valori attraverso percorsi che invitano i ragazzi a riflettere sul consumo consapevole, sugli investimenti etici e sull’importanza di sostenere l’economia civile per un ben-essere diffuso».
Insomma, per una Banca di Credito Cooperativo, educare i giovani alla finanza non è soltanto un atto di responsabilità sociale, è soprattutto un investimento per il futuro della comunità. I ragazzi che oggi imparano a comprendere i meccanismi economici diventeranno infatti adulti capaci di contribuire allo sviluppo del territorio e saranno inclini a costruire un’economia che possa essere più equa e inclusiva per le generazioni a venire.
Ed è bello pensare che anche Credito Padano possa fare la sua parte e contribuire concretamente a realizzare tutto questo.
(contenuto pubbli-redazionale)