gemme

N.58 marzo 2025

riflessi incontra

Giulia Cristofolini: ad ogni pianta il suo giardino (e viceversa)

Dialogo sul verde (ma anche sul..."giallo fieno") con l'architetto paesaggista GIULIA CRISTOFOLINI, che a pichi giorni dalle Invasioni Botaniche offre spunti e consigli per prendersi cura della natura che ci circonda. Tra gemme di bellezza e sostenibilità.

Se gestita con equilibrio e rispetto, la natura può arricchire le nostre città e migliorare la qualità della vita. Lo afferma Giulia Cristofolini, architetto paesaggista esperta nella progettazione, realizzazione e manutenzione di spazi esterni e giardini.  Alle spalle ha una lunga tradizione familiare nel settore del green, iniziata negli anni Sessanta con l’azienda avviata dal nonno in via Massarotti, dove il padre si è poi specializzato nella realizzazione di giardini. «Seguire le loro orme è stata una scelta naturale», spiega. Dopo aver studiato Architettura al Politecnico di Milano, ha completato un master alla Fondazione Minoprio, scuola di florovivaismo in provincia di Como. A ciò si è aggiunta l’esperienza pratica maturata nell’azienda di famiglia, dove ha iniziato a occuparsi di progettazione.

Tra le ultime novità, la partecipazione alle «Invasioni Botaniche», che quest’anno si terranno il 12 e 13 aprile 2025. Divenute ormai un appuntamento consolidato per la città di Cremona, ogni anno trasformano il centro città in un giardino fiorito. «Armonia» sarà la parola chiave, soprattutto per il verde di casa: «Il giardino non è più solo un complemento dell’abitare, ma uno spazio funzionale che crea un legame tra l’interno e il paesaggio esterno», spiega. Negli ultimi anni, il settore del verde ha vissuto una forte crescita, incalzata dalla pandemia e dai ripetuti lockdown. «Molte persone hanno deciso di ricreare angoli verdi all’interno delle proprie abitazioni, riscoprendo il piacere e la positività di vivere a contatto con la natura». 

Verde sì, ma con criterio: «Nonostante il crescente interesse – sottolinea Cristofolini – manca spesso una cultura adeguata sul tema, non solo su piccola scala. Basti pensare che l’Unione Europea ha recentemente proposto la piantumazione di tre milioni di alberi entro il 2030. L’obiettivo è migliorare la qualità dell’aria: un albero sano assorbe anidride carbonica e produce ossigeno, ma se non ci si prende cura di questa “foresta” rischiamo di non avere benefici e di creare un problema ben più consistente».

Quando si decide di creare uno spazio verde, è fondamentale dedicarsi alla sua cura in modo adeguato e coerente con l’ambiente circostante. Per prima cosa, è meglio evitare bizzarrie esotiche che richiederebbero cure eccessive per sopravvivere ai nostri habitat. «Per realizzare spazi verdi consapevoli è essenziale scegliere piante autoctone, non solo per ragioni estetiche ma anche per proteggere la biodiversità».

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Sul territorio cremonese si consigliano carpini e querce, oppure piante non autoctone ma non invasive, come le graminacee, che richiedono poca acqua e manutenzione ridotta». Il primo cambiamento è culturale: «Dobbiamo abbandonare l’idea del prato all’inglese e accettare che il prato ingiallisca in determinate stagioni – prosegue la paesaggista – è un passo importante verso la sostenibilità, poiché evita sprechi idrici e l’uso eccessivo di fertilizzanti o prodotti fitosanitari».

La stessa filosofia vige nei sistemi produttivi, dove è sempre più diffuso l’uso di impianti di raccolta e riuso delle acque d’irrigazione. Essere produttori consapevoli non basta per mantenere in salute il settore: la concorrenza europea ha messo a dura prova il settore florovivaistico, dove la pressione della produzione estera grava sui prezzi e sulla sostenibilità.  La scelta sta al consumatore, che può prediligere i coltivatori locali per un prodotto a chilometro zero, rispettoso dell’ambiente e della stagionalità.

La sfida è culturale: abbandonare vecchi schemi, abbracciare la biodiversità, accettare la naturale evoluzione del paesaggio. Solo così potremo trasformare le nostre città in luoghi di benessere, ricostruendo il fragile e prezioso equilibrio tra uomo e natura.