noi
N.40 aprile 2023
Nella complessità del noi è nascosto il tesoro della coppia
Dal Consultorio Ucipem di Cremona un percorso rivolto alle coppie che desiderano potenziare la relazione attraverso la riflessione condivisa e il confronto con altre coppie
Sposarsi, mettere su famiglia, pensare di convivere stabilmente è il desiderio di molte coppie. Tuttavia, difficoltà e incomprensioni rischiano poi di rovinare questa scommessa sul “noi”, di logorarla o svilirla. Se sappiamo che non esistono ricette per la perfetta “famiglia del Mulino Bianco” (e del resto, che gusto ci sarebbe), qualche dritta per navigare al meglio nella vita in due può essere utile.
Ne abbiamo parlato con la dottoressa Marta Lucchi, educatrice del Consultorio Ucipem, che proprio in questi giorni ha avviato un percorso dedicato alle giovani coppie, in collaborazione con il Comune di Cremona e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
«In passato abbiamo spesso lavorato con i genitori di adolescenti e preadolescenti, ma questa volta abbiamo deciso di fare un passo in più. Siamo partiti dalla coppia perché se vogliamo prevenire un disagio o una situazione difficile, bisogna dare degli strumenti fin da subito. Io credo sia fondamentale costruire dei legami, saper dialogare, perché questo è un’arma molto potente quando poi la vita presenterà le sue difficoltà».
Il primo punto di partenza, racconta, è riconoscere che la complessità fa parte della nostra vita, così come la diversità. “Tu” sei altro da “me”.
«Questo in una coppia è evidente, perché ciascuno arriva da una famiglia di origine diversa, con usanze, tradizioni, modi e vissuti differenti. A volte si finge che questa diversità non esista, c’è chi rinnega la propria famiglia originaria e chi invece vi è troppo attaccato, ma il punto è trovare un equilibrio. Si tratta di trovare un accordo tra due mondi diversi, tra stili di vita differenti ma questo a volte è una grande risorsa! L’eredità, cioè quello che ci è stato trasmesso, può diventare preziosa per costruire qualcosa di nuovo e unico nella coppia. Sapere questo dà una marcia in più».
Non nega, Lucchi, che ci siano molte cose su cui confrontarsi, ma anche le difficoltà, le incomprensioni e perfino i litigi fanno parte della realtà che non va mai censurata, ma compresa e amata.
«A tutte le giovani coppie vorrei dire che la complessità è una cosa normale, ognuno dentro la coppia porta il suo vissuto di figlio e questo vissuto è importante. È un passaggio che va fatto anche se a volte la tentazione è di non mettersi in discussione, ma questo è ingiusto per sé e per la persona alla quale vogliamo bene, perché noi nella coppia portiamo anche quel pezzo di noi che viene dai nostri genitori».
Un altro punto importante per iniziare a dire “noi” è aprirsi al mondo. «Insisto molto su questo, perché avere intorno una rete sociale e non essere da soli diventa una risorsa quotidiana». Di tutto questo, e di molto altro, Marta Lucchi parlerà alle coppie che sta incontrando nel percorso “Le radici del futuro”, portato avanti insieme alla psicologa Chiara Fusar Poli.
«Per noi è decisivo perché potenziare coppie e famiglie è un lavoro di prevenzione. E non si tratta di inventare nulla, ma solo di riconoscere i doni, le abilità e le risorse che ogni famiglia ha già in sé nel momento in cui si forma».