età
N.36 Dicembre 2022
Ogni stagione ha il suo oro, perché l’età non è solo un numero
«La nostra gioventù è l'età di un tempo, ora pensiamo al domani: è dei giovani». Così gli ospiti della Fondazione Germani riavvolgono il filo della vita, ma non perdono speranza per il futuro
Bisticciano, ma pure zoppicando o con l’aiuto di una sedia a rotelle, Angelo e Luisa continuano a camminare insieme. Perché il tempo che passa e l’età che avanza non scalfiscono l’amore. Quello cresce ogni giorno, si alimenta del tentativo quotidiano di prendersi cura l’uno dell’altra. «Anche se lei non si accontenta mai». Lui, invece «dà pochi baci, ma riempie la mia vita di gesti concreti». In pochi minuti, a favore di fotografi, i baci si sono moltiplicati. «Ora per qualche giorno siamo a posto» ironizza lei. «Sei sempre permalosa» l’apostrofa lui, «ma ti voglio bene lo stesso». Così, tra un litigio ed un bacio, non si sono mai fermati sul cammino della vita, da quando entrambi avevano diciotto anni. Lo scorrere del tempo è solo sinonimo di vita insieme. Ora Angelo e Luisa sono entrambi ospiti della Fondazione Germani. «Perché ho scelto di esserle vicino». Amore è vicinanza, non distanza. Attenzione silenziosa, non rumore vuoto. È una luce sempre accesa, cuori che battono all’unisono. Fino all’ultimo respiro. È speranza, oltre il buio. Come il Natale.
Alla Fondazione Germani è tutto pronto per accogliere le prossime festività natalizie. Gli spazi sono addobbati a dovere: fiocchi di neve alle finestre, alberi luminosi e pensieri appesi al filo. «Spero, il prossimo Natale, sia pieno di pace ed amore per tutti. E che si possa vivere in famiglia, il regalo più bello che la vita mi abbia fatto». Maria non ha dubbi, il suo unico figlio «è una perla preziosa: fa il maestro liutaio». Le mani si agitano, gli occhi brillano. E il cuore scoppia d’orgoglio. «Ho tre nipoti meravigliosi e una nuora che è come una figlia. Sono fortunata. Perché ho l’amore, ho un tetto sopra la testa e non sono sola. Non mi serve altro. Ho una vita bella. Non è vero che la vita è bella sempre. È bella se si vive bene. Non trovo niente di bello nella guerra o negli occhi spenti di un bambino che non ha niente da mangiare. Certe situazioni una persona anziana le può sopportare, perché ha vissuto tempi duri e fatto sacrifici, ma un bambino no. Un bambino certe situazioni non dovrebbe mai provarle. Mi auguro un Natale più giusto, per tutti».
Maria
Un Natale di felicità, anche ai giorni nostri. «Una volta eravamo contenti quando ci trovavamo intorno ad un paiolo a fare la polenta. Ora i tempi sono cambiati». Ma non è cambiato il senso della felicità. Deve vivere nei cuori di tutti, non deve essere un privilegio di pochi. Romana si è data da fare per regalarla ai suoi figli. «Il matrimonio è stata una delusione, ma diventare mamma è stato bellissimo. Sono cresciuta con i miei bambini. Sono convinta che la mamme siano nate per donare amore». Lo sguardo si incupisce. «Ora i figli hanno preso la loro strada e mi sento abbandonata, mi sento un peso per loro. In questa società ognuno pensa a se stesso». Oggi. Ieri «era diverso». Bastava poco per stare insieme. Per essere uniti.
Romana
«Quando ero giovane ballavo tanto. Mi piaceva. La verità è che questo mio essere ballerino resiste ancora: la terza età, in fondo, non ha rubato ciò che sono. Anche qui si balla, ci si diverte». Anche se, secondo Mario «il Covid ha calmato gli animi, ci ha educato alla distanza. Ha rubato tempo». A tutti e a ciascuno. Ai giovani, «ma anche a noi». La vita non è finita. Tra le rughe della pelle, si infilano parole dense di consapevolezza. «Quando ero giovane, ero un birichino». Mario ha scelto di non sposarsi, «volevo essere libero, perché per me l’amore rappresentava un vincolo. Oggi rimpiango di essere solo. Ma non si può tornare indietro, la vita va avanti anche alla mia età. Sono felice di essere cresciuto nel mio tempo. Ho vissuto la miseria, facevo il contadino. Erano tempi in cui ci si divertiva con poco». Bastava il sorriso. «Oggi i giovani vogliono di più. Non si accontentano mai. Sono viziati. Vivono il presente, non pensano al futuro. A ciò che può capitare nella vita».
Mario
«Vivono una guerra. Tutti contro tutti». Serenella arriva dritta al punto. «Ogni epoca ha la sua guerra. Io ho vissuto il secondo conflitto mondiale in una situazione di estrema povertà, preoccupata per i familiari al fronte. Mancava tutto, ma per ritrovare l’armonia bastava l’abbraccio di una persona cara. Oggi, invece, sono tutti arrabbiati, invidiosi, combattono gli uni contro gli altri. Si agitano, perdono la calma, ma a vantaggio di cosa e soprattutto di chi? Per Natale, chiedo solo la pace. Ai potenti della terra e al cuore di ciascuno di noi».
Il vero dono è racchiuso nell’angolo più intimo del nostro essere. È lo schiocco di un bacio tra Angelo e Luisa, è il Natale che giunge, i rimpianti che tacciono, le luci che brillano. La speranza che non muore mai. L’età che avanza con serenità. È la vita che continua e si rinnova ogni giorno. Buon Natale. Perché è Natale ad ogni età.
Serenella