Il bambino e il maestro.

Una storia di ieri, oggi e di sempre. Ma è anche il titolo di un libro. Ne parliamo con l’autrice, Valentina Rodini, atleta cremonese, oro olimpico a Tokyo 2020 nel canottaggio.

C’è molto di personale nella storia. La storia di un’atleta e, prima di tutto, di una persona, una donna che, con entusiasmo, racconta il suo progetto scegliendo di condividerlo con l’intera comunità.

«Mi rivedo molto in quel bambino – ha raccontato Valentina, che ha presentato il testo venerdì 26 settembre al Palazzo del Comune di Cremona – anche se in modo diverso. Non sono lui, ma c’è tanto di me in lui». Sono storie che si intrecciano. Nella letteratura, come nella vita di tutti i giorni. «La strada di un bambino, che vuole diventare grande, incontra quella di un maestro, disponibile ad aiutarlo a crescere. Ed è proprio sul significato della crescita che si focalizza l’intero sviluppo del libro».

Ogni cammino educativo è un viaggio. È una metafora che si usa spesso. E, come tale, non si compie nell’arco di un momento. Richiede del tempo, un sviluppo, dei passi guidati e, talvolta, azzardati.

Per questo motivo, nel testo non c’è solamente un bambino, o soltanto un maestro. Bensì è dalla loro relazione che si sviluppa il tutto. «Dal mondo dello sport ho ricevuto tanto, soprattutto in termini di valori. Ed è quello che vorrei trasmettere a chi lo leggerà: famiglie, scuole, bambini. Crescere significa tante cose. Non si tratta di apprendere, e basta. O di imparare a fare qualcosa. C’è un di più, c’è un’umanità che va oltre, ma che ha un grande bisogno di essere raccontata».

Nell’idea di Valentina c’è forse un inconscio desiderio di essere una sorta di guida per i più piccoli. Senza la pretesa di porsi al livello di un maestro – il suo sorriso autentico lo dice chiaramente – ma con l’umiltà di chi sente di volersi mettere al servizio.

«Io ho avuto grandi maestri, e sono cresciuta grazie a loro. Mi piace pensare che questo piccolo volume possa rappresentare qualcosa di significativo per chi si trova di fronte il lungo e arduo cammino della crescita».

E, detto da una campionessa olimpica, ha tutto un altro sapore.

Soprattutto perché l’idea della scrittura, in Valentina, va di pari passo con la sua attività sportiva. «Già prima di Tokyo pensavo di scrivere qualcosa. Inizialmente, mi stavo concentrando sul canottaggio, poi ho deciso di dedicarmi ad altro. Anche se, il progetto iniziale, è ancora lì e non è stato abbandonato…».

Pubblicare un libro è certamente una bellissima emozione. Rispetto ad una medaglia d’oro, però, potrebbe sembrare nulla. Forse, per qualcuno, addirittura un passo indietro.

«Se devo essere sincera – ha spiegato Valentina – sono incredibilmente orgogliosa di quello che abbiamo realizzato. Il successo all’Olimpiade è stato qualcosa di travolgente e inaspettato, certo. Questa, però, è una nuova tappa. Sento di essere coinvolta in qualcosa di grande, che va oltre me stessa e lo sport. E questa è un’enorme soddisfazione, che mi motiva a portare avanti questo progetto».

Sì, perché se di progetto si parla per qualsiasi libro, in questo caso il termine assume un significato ancor più particolare. Al testo in sé, saranno infatti associati diversi laboratori, proposti dall’autrice stessa.

«Presso la libreria Feltrinelli di Cremona organizzeremo alcuni workshop, sia per le scuole che per partecipanti singoli, i quali potranno iscriversi liberamente. L’obiettivo è che tutti i bambini e ragazzi che vi prenderanno parte possano sentirsi protagonisti, del libro e del loro cammino di crescita».

Siamo abituati a pensare agli atleti come a dei supereroi, il cui percorso personale coincide con quello sportivo. Finita la carriera, finita la persona.

L’esperienza di Valentina Rodini, invece, racconta altro. Dice di un profondo bisogno di umanità che supera lo sport, la singola disciplina o la necessità di categorizzare ogni cosa.

Parla di valori.

Ogni cammino educativo ha il dovere di proporli.

Facendo in modo che siano d’oro.

---