TORRAZZO CON VISTA

Dalle parole alle scelte: la pace del mondo nasce qui, da noi

La parole non bastano. Ma quelle sbagliate lasciano ferite profonde. Nella prima puntata, a pochi giorni dalla Giornata Mondiale della Pace, un confronto sulla pace che manca, quella che si può costruire, quella che spetta a noi. Dalla Terra Santa all'Europa passando per i dolori nascosti del continente Africano con ALBERTO RIGOLLI, medico dell’associazione CUAMM, Medici con l’Africa, don MAURIZIO COMPIANI, biblista e esperto della Terra Santa e MICHELE BELLINI, analista politico

«La missione principale che vedo per noi in Terra Santa è dire agli altri, ai nostri fratelli musulmani ed ebrei parole di riconciliazione, di vita, di pace, parole che ricostruiscono». Così si è espresso il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, durante la presentazione della nuova traduzione della Bibbia in arabo di fronte a Papa Francesco. Parole cariche di speranza e foriere di un invito, rivolto all’intera comunità cristiana: farsi operatori di pace in un mondo che, attualmente, di pace non sembra nutrirsi. E proprio questo tema – a pochi giorni dalla Giornata mondiale per la pace celebrata il 1° gennaio – è al centro della nuova puntata di Torrazzo con vista, il video podcast prodotto da TeleRadio Cremona Cittanova in collaborazione con l’ufficio comunicazioni della diocesi di Cremona.

Nella prima puntata del 2025 il biblista don Maurizio Compiani, docente e assistente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore nelle sedi di Cremona e Piacenza, ricorda che «in Israele e in Palestina ci sono popolazioni che soffrono in maniere diverse, che vivono il conflitto da moltissimi anni, durante i quali hanno sperimentato momenti di tregua, ma mai di pace, faticando così ad avere un futuro su cui fare conto». Secondo il biblista cremonese, «il rischio in quelle terre, così come nel conflitto che coinvolge l’Europa, è quello che si creino delle tifoserie che si contrappongono senza entrare davvero in dialogo».

A fare eco al sacerdote è Michele Bellini, analista politico e autore del libro Salviamo l’Europa. Otto parole per riscrivere il futuro: «C’è una differenza fondamentale tra tregua e pace. Non è solo una questione di linguaggio, perché la parola è effettivamente lo specchio della democrazia: la prima, la tregua, si può imporre dall’esterno, mentre la seconda, se non viene dalla consapevolezza di una fraternità e dal desiderio di fare un cammino, è difficile da costruire. In questo momento servono Istituzioni capaci di superare l’aspetto di deterrenza militare, che al massimo può puntare a ottenere una situazione di tregua, per andare al cuore della questione politica, ossia il dialogo. Senza di esso, parlare di pace diventa impossibile».

Portando come esempio la propria esperienza personale di medico attivo con Cuamm-Medici con l’Africa, il dottor Alberto Rigolli sottolinea come «la pace è una situazione interiore dell’uomo che si rispecchia sulla realtà sociale. Poi, nel concreto dell’assenza di pace, si vedono le ferite. Ho avuto modo di vivere in Africa per diversi anni, un continente enorme che ha vissuto numerosi conflitti, e questo si riflette inevitabilmente sulla popolazione. In quei contesti la speranza è che le leadership e le popolazioni maturino nella ricerca di una situazione di pace tra di loro. È un desiderio che le persone hanno, lo dico per esperienza personale, ma è difficile che si concretizzi quando manca il soddisfacimento dei bisogni primari, cibo e salute su tutti».

Con alle spalle la fotografia di tanta sofferenza portata dall’assenza di pace, la puntata si chiude con uno sguardo al futuro. Riprendendo le parole del cardinale Pizzaballa, don Compiani ribadisce che «per i cristiani, la speranza è il vivere nella fede l’oggi, per questo la Chiesa può essere portatrice di pace anche in contesti difficili e disastrati. Questa è la caratteristica dello sguardo cristiano sul mondo: la speranza poggia sulla fede, che apre al domani e che è capace di superare anche la barriera della morte».


Torrazzo con vista, la nuova produzione di TeleRadio Cremona Cittanova e dell’Ufficio Comunicazioni sociali della Diocesi di Cremona. Trasmesso su YouTube, Spotify, Apple Podcast