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N.40 aprile 2023

RUBRICA

In due (o più) si ride meglio

Da Stanlio e Ollio a Youtube, i gruppi comici continuano a funzionare, anche tra i giovanissimi, come dimostra il successo dei fratelli Colica e del Terzo Segreto di Satira

Stanlio e Ollio ne "I diavoli volanti" / fonte: Wikipedia.org

Gianni e Pinotto, Gino e Michele, Stanlio e Ollio, i fratelli Marx, Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello, Luca e Paolo, Aldo, Giovanni e Giacomo, il trio Lopez, Marchesini e Solenghi: accanto ai giganti solitari della comicità italiana c’è un elenco interminabile di coppie e di gruppi comici che si sono fatti strada nell’immaginario collettivo.
Ma perché funzionano (le coppie e i gruppi comici)?
Credo che la spiegazione principale risieda nella possibilità di dar vita a costruzioni più sfaccettate, in grado di far assumere ai differenti personaggi configurazioni e dinamiche asimmetriche, destinate a polarizzarsi sugli opposti oppure a integrarsi tra loro. Si badi all’aspetto fisico, che oppone spesso corpi, tratti somatici, voci e tic molto diversi: lo spettatore è invitato a riconoscere o a identificarsi nell’uno o nell’altro personaggio, o ancora ad interiorizzare la stessa dialettica che viene proposta tra i diversi attori incrementando così le possibilità di divertimento. In modo analogo anche le differenze caratteriali, mentre rendono i personaggi riconoscibili e familiari, contribuiscono a rafforzare l’attenzione dei loro interlocutori.
D’altra parte, l’origine delle coppie comiche si perde nel tempo: si può rinvenire già nel teatro di Aristofane, ma tutta la storia della commedia – dalla commedia dell’arte al music hall britannico fino al vaudeville americano – è punteggiata di personaggi che si esibiscono in coppia o in gruppo. Oltre al cinema e alla televisione, che hanno istituzionalizzato tali figure incrementandone la popolarità, oggi è soprattutto la rete a regalare a una platea immensa le trovate di coppie e gruppi dall’irresistibile forza umoristica.
Talvolta la provenienza familiare è determinante per l’instaurarsi del duo comico: penso ad esempio ai fratelli Colica, Claudio e Fabrizio, i quali hanno lanciato da diversi anni sul web filmati che ottengono milioni di visualizzazioni.

Al centro della loro comicità vi è spesso una situazione (in questo caso il rito della colazione al bar) che viene analizzata attraverso comportamenti contrapposti, attingendo a situazioni di vita vissuta. Caratteri e comportamenti vengono passati in rassegna minuziosamente, evidenziando in ogni situazione tutte le differenze possibili: nord vs sud, ricchi vs poveri, romanisti vs laziali, tradizionalisti vs progressisti. L’ispirazione presa dalla quotidianità e dal presente li rende particolarmente graditi ai giovani, di cui adottano lo slang, a volte anche l’eccesso, il rifiuto del politically correct a tutti costi. D’altra parte, l’ironia viene rivolta anche verso se stessi (come potrebbe essere diversamente, dato il loro cognome!), e persino verso problematiche molto delicate che riguardano la loro famiglia (come la Sma o la sindrome di Tourette), per le quali non esitano a spendersi in campagne di sensibilizzazione.
L’altro serbatoio della loro creatività è costituito dalle parodie, spesso di canzoni famose, riproposte in situazioni surreali e deprivate di qualsiasi carica glamour (ad esempio Pummarola, parodia del successo di Fedez e Orietta Berti Mille). Il successo è in parte dovuto alla contemporaneità tra l’originale e la versione “contraffatta”, cosa che impone tempi di lavorazione molto stretti per intercettare l’attenzione degli internauti. «Tra la comicità televisiva e quella della rete», sostiene Claudio Colica, «c’è una differenza che consiste nei tempi, nelle inquadrature, nelle battute. In tivù è tutto più dilatato e disteso, mentre nel web è tutto adesso e subito. Devi cercare nel minor tempo possibile di mantenere accesa l’attenzione dell’utente e di non fargli cambiare video» , perché basta un clic per interrompere il collegamento. «Ma il web» – aggiunge il fratello Fabrizio – «è basato sulla condivisione, sulla cooperazione insieme alla community. Devi avere un motivo per condividerlo, mentre nella tivù sei uno spettatore passivo». Il “noi” del gruppo di autori comici si allarga così alle comunità di fan che esprimono il proprio gradimento mettendo like e condividendo i filmati.

Un altro esempio di collaborazione creativa che dura da più di un decennio è quello del noto gruppo Il Terzo segreto di Satira, costituito da cinque ex studenti della Civica scuola di cinema di Milano, uniti dalla passione per la satira anche politica. Il fulcro del loro lavoro creativo, esercitato da sempre in stretta sinergia, sta nella capacità di operare dei raffronti tra il piano pubblico (collettivo e astratto) e quello dei comportamenti ordinari che riguardano i singoli individui.

Qui, ad esempio, l’Europa è paragonata a una moglie esigente che mette in crisi le parole – animate da buone intenzioni ma prive di fondamento – del marito. Nei video, come nei film che portano la loro firma, l’analisi è sempre effettuata “allo specchio”: è a partire dalle proprie esperienze vissute che gli autori mettono in scena situazioni reali con le contraddizioni che tutti vivono e nelle quali vengono invitati a riconoscersi. È proprio l’insieme di queste discrasie tra il piano ideale e quello pragmatico che finisce per offrire rivelazioni impietose, lasciando interdetto chi guarda. Senza nemmeno rendersene conto, gli spettatori arrivano a chiedersi se la storia non riguardi un po’ anche loro.
Certo, si può anche provare fastidio, soprattutto quando a finire sotto il mirino vi sono temi sensibili, che toccano le convinzioni (politiche, religiose, culturali) del pubblico. Ma l’obiettivo del gruppo non è quello di fare piazza pulita di valori e credenze, tutt’altro. Piuttosto si tratta del ruolo che da sempre ha ricoperto la satira, quello dell’impiego dell’ironia come arma di trasformazione.
Data la straordinaria ricchezza di idee che il lavoro collettivo mette in moto, forse oggi l’antico motto è da riscrivere al plurale: i nuovi artefici dell’irrisione odierna sono le coppie e i gruppi comici del video. Sono loro che, mentre lavorano per divertirci, “castiga[n]t ridendo mores”.