frontiere

N.12 Giugno 2020

LIBRI

Sunset limited, due cuori al binario

Un dialogo serrato alla ricerca di una ragione che giustifichi la fatica del vivere. Anzi, che la superi

Marissa Beletti on Unsplash

Il nocciolo di questo libro è la scottante domanda sul perché vivere. Oppure, all’opposto, sul perché sarebbe meglio non farlo. Togliendosela, la vita. È su questo crinale che si gioca tutto il dialogo tra il Bianco e il Nero, protagonisti di Sunset Limited, opera teatrale di un già noto Cormac McCarthy, uscita negli Usa nel 2006 e pubblicata in Italia da Einaudi due anni dopo.

Due vite all’opposto, ordinaria e monotona quella del Bianco, segnata da anni di galera pesante quella del Nero. Si rivolgono l’uno all’altro con registri comunicativi differenti. Forbito e distaccato il primo; colloquiale e ricco di espressioni popolari il secondo. Il lettore li incontra nella cucina di una casa di un sobborgo di New York, dove i due rimangono per tutta la durata delle 120 pagine. Nessuno sa molto dell’altro. Perché sono lì? Chi o cosa li intrattiene attorno a un tavolo, in una stanza modesta di un quartiere povero?

Cormac McCarthy “Sunset Limited” (2006) ed. Einaudi – 2008

Nel loro dialogo serrato, si scopre che il Nero ha impedito al Bianco di gettarsi sui binari del Sunset Limited, treno che viaggia sulla tratta New Orleans-Los Angeles, di cui il secondo si serve giornalmente per recarsi al lavoro. E da lì, eccoli trovarsi nel locale in cui vive il Nero, svelandosi reciprocamente, mettendo ognuno le proprie ragioni attorno al tema su cui si scontrano: vale davvero la pena vivere?

Il Bianco, che si lascia chiamare “Professore”, sa di non contare più nel «valore delle cose». Lo ha visto sgretolarsi nel tempo, pian piano. «I libri, la musica, l’arte», dice. Rassegnato, ammette la fine di un mondo in cui credeva: «Le cose che amavo erano molto fragili. Ma io non lo sapevo. Pensavo fossero indistruttibili. E mi sbagliavo».

Il Nero porta in dote anni di carcere duro, perché «ho fatto del male a un sacco di gente. Li strapazzavo un po’ e quelli non si rialzavano più». Un giorno, però, mentre è steso su un letto di infermeria rischiando di morire, sente una voce dirgli: «Se non fosse per la grazia del Signore, tu non saresti qui». È la svolta che lo cambierà per sempre.

In mezzo a battute anche ironiche, in un clima di confidenza che tra i protagonisti cresce via via, si snodano due visioni dell’esistenza all’opposto.

Dentro la cucina di una casa popolare, corre la frontiera che separa due mondi differenti, eppure fatti della stessa indistruttibile essenza: il bisogno di un senso, di scoprire una ragione che giustifichi la fatica del vivere. Anzi, che la superi. Almeno tanto da «farti tenere i piedi incollati per terra quando arriva il Sunset Limted a centrotrenta all’ora».

Tra i grandi capolavori di McCarthy, anche Sunset Limited ha conosciuto la sua versione cinematografica, apparsa nel 2011 e diretta da uno straordinario Tommy Lee Jones (nei panni anche di attore).

Le pagine del libro scorrono apparentemente veloci, ma non ci si inganni. Il cuore dell’uomo ha argomenti che richiedono tempo per essere incontrati. Figurarsi se i cuori sono due.

Se non soffrissimo
non capiremmo come essere felici,
non ci sarebbe un paragone