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N.38 Febbraio 2023

campioni

Lo sprint di Marta: «In bici i numeri contano, ma le emozioni non hanno un contatore»

Classe 1998, è ciclista su strada e gareggia su pista per il tema FDJ Nouvelle-Acquitaine Futuroscope. Marta Cavalli corre da tredici anni, segnando la propria strada un traguardo alla volta.
Nonostante trascorra lontano da casa più di duecento giorni all’anno, la sua base rimane Formigara, in provincia di Cremona. L’orizzonte è il traguardo che la porta verso la prossima gara.

Nella corsa, tutto diventa un numero. I chilometri si dividono in centinaia, in tappe da bruciare al ritmo del cuore, monitorato costantemente durante ogni spostamento. Ogni variabile può segnare la differenza tra una volata vincente e una rincorsa: «La pressione delle ruote, la velocità, la potenza…» Marta elenca in punta di dita tutto ciò che occorre tenere d’occhio ad ogni performance. Ogni aspetto viene misurato, valutato, per migliorare e migliorarsi. Per prevedere gli ostacoli, trovare la migliore strategia o preparazione per superarli. 

«Nel ciclismo i numeri contano tanto – afferma Marta – ma non sono tutto. Subentra l’istinto, ciò che ci porta a cogliere l’attimo e sfidare il limite». Conta la preparazione, la testa, il cuore. Perché «le emozioni non hanno un contatore, sono quelle che ci spingono a continuare». 

Come quando nel 2017 con la sua équipe ha segnato il record del mondo agli Europei U23, «4 minuti 33 secondi e 463 decimi, nel velodromo di Atene», ricorda la ciclista senza trattenere un sorriso luminoso. «È stata la scintilla, la dimostrazione che gli sforzi fatti fino a quel momento erano serviti a qualcosa». Un traguardo condiviso con le compagne di avventura: «In sella sei solo, ma su pista la squadra è tutto – sottolinea Marta – oltre alle cicliste, ci muoviamo con un entourage di circa quaranta persone. Anche quando vince il singolo, il risultato è di tanti».

L’emozione è di tutti, e non c’è numero che possa contenerla.