voce
N.35 Novembre 2022
Strumento perfetto dalle corde nascoste
Voce.
Strumento perfetto dalle corde nascoste
che tocchiamo senza pensare.
Un suono unico per ogni vita,
timbri come impronte digitali
che ci distinguono nel mondo.
Intonazioni e modulazioni
che riconosciamo in un battito di ciglia.
Quel tic che fa sempre papà
per chiudere una conversazione,
quel modo speciale di pronunciare
una specifica parola di mamma.
La voce che ci fa riconoscere
gli affetti a orecchio,
con gli occhi chiusi e il cuore che ride.
Le voci degli altri nella stanza,
come un abbraccio
quando ci sentiamo soli.
Dirsi le cose a voce per tenersi più vicini.
Conservare la potenza
dell’incontro contro l’assenza
che la tecnologia concede e facilita.
Niente telefono, niente messaggi.
Educarsi all’intimità di raccontarsi
mentre ci si guarda negli occhi,
attività complessa che
La voce, senso mancato
che ci permette di comunicare con il mondo
e che per essere efficace
ha bisogno di una spalla,
qualcuno che la ascolti.
Senza orecchi, diventiamo tutti muti.
Le voci degli altri, soprattutto quelle
che non vogliamo sentire.
Quelle scomode, delle ingiustizie,
quelle che vorremmo
il più possibile lontane
e che invece sono vicinissime,
perché sono quelle di un’umanità
a cui tutti apparteniamo.
La nostra voce, quella
che spesso non usiamo
come vorremmo o dovremmo.
Quella che parla sempre in sottofondo,
e che ci costa fatica ascoltare,
ma per cui vale sempre la pena
tendere l’orecchio.
Perché capire meglio noi ci aiuta
a sentire di più il mondo.