legami

N.56 gennaio 2025

spiritualità

Una fede che canta e balla

A Cremona c'è una comunità cattolica originaria della Costa d'Avorio che condivide fede e spiritualità attraverso il canto e i ritmi della propria terra d'origine. Dopo averli incontrati in Cattedrale, dove hanno animato la messa dell?Epifania con altre comunità cattoliche dal mondo, abbiamo cercato di conoscerli meglio...

Cantare pregando, pregare cantando.
Sono molte le comunità cristiane che esprimono la propria fede e la propria vicinanza attraverso il canto, ma per alcune di esse questa inclinazione è una vera e propria cifra distintiva. Un’eccellenza che la Communauté Mère du Divin Amour (Cmda), presente sin dal 2014 a Cremona presso la chiesa parrocchiale di San Giuseppe al Cambonino, ha fatto propria attraverso un coro che prega ed esprime la propria gioia e gratitudine al Signore con la musica e il canto. Questa comunità africana francofona, che è seguita da don Nicolas Diene, senegalese di Dakar, collaboratore dell’unità pastorale “Don Mazzolari”, è composta in gran parte da fedeli originari della Costa d’Avorio. Donne e uomini che portano avanti la propria missione di evangelizzazione in due appuntamenti fissi: Salem, ogni domenica alle 16 e Albero di vita, che si tiene ogni ultimo sabato del mese, dalle 22 alle 6 del mattino successivo.

Ciò che più definisce questa comunità è certamente il Coro Davide, con la sua musica e l’animazione che portano nelle celebrazioni, ma sarebbe tuttavia riduttivo riferirsi ad esso come la sua unica o più importante manifestazione. La Comunità Madre del Divin Amore presenta infatti al suo interno persone e stili di vita spesso molto diversi tra loro, a testimonianza di una vocazione all’accoglienza e alla vicinanza che è probabilmente la caratteristica più rappresentativa di questo gruppo.

L’avventura della Communauté Mère du Divin Amour nasce originariamente in Costa d’Avorio, ma gli spostamenti dei suoi membri l’hanno portata negli anni in Europa e nel mondo. Ad oggi i gruppi della Comunità sono infatti presenti in Italia, Francia, Belgio e Germania, ma se ne trovano anche in tutta l’America e in Asia. Si tratta di gruppi eterogenei, composti da coppie di coniugi, persone celibi e nubili, laici consacrati, preti, religiosi e religiose che animano le comunità con la loro partecipazione e impegno.

L’idea originaria della comunità, la cui prima espressione vide la luce nel 1997, si deve a Jean Emmanuel Clement Akobe, dottore in teologia dogmatica, che ha poi fondato anche Évangélisation Vision 2000 plus, un organo satellite di evangelizzazione della Cmda che Akobe creò nel 2012. A portarla in Italia fu invece Aubin Arnaud Otchoumou, che è attualmente responsabile della comunità per l’Italia.

Ogni cinque anni si riunisce la Convention Internationale de la Communauté Mère Divin Amour, un convegno internazionale che rappresenta “un momento di formazione, edificazione e risveglio spirituale sotto l’assistenza dello Spirito Santo. L’intera Comunità ascolta in modo particolare lo Spirito Santo per quattro giorni, per ricevere le sue direttive profetiche per i successivi cinque anni”. L’ultima edizione del convegno risale allo scorso anno, al Parc des Expositions de Port-Bouët (Abidjan, in Costa d’Avorio).

«Non abbiamo l’intenzione di portare a Cremona qualcosa di nuovo, ma probabilmente il Signore ci dà la possibilità di vivere in un altro modo quello che c’è già»

L’arrivo a Cremona di questa esperienza risale invece al 2 febbraio 2014, quando attorno alla nascente comunità si riunirono per la prima volta giovani studenti e lavoratori, giunti sin qui dall’Africa in cerca di nuove opportunità di lavoro e di vita.

Ci racconta Aubin Arnaud Otchoumou, fondatore del gruppo cremonese: «La nostra comunità proviene da una giovane Chiesa, com’è quella della Costa d’Avorio; attraverso tutto quello che facciamo non abbiamo l’intenzione di portare a Cremona qualcosa di nuovo, ma probabilmente il Signore ci dà la possibilità di vivere in un altro modo quello che c’è già».

Anche in questo gruppo l’importanza del canto, della musica e dell’animazione durante le celebrazioni rappresentano i motori della comunità, insieme alla spiritualità mariana che li ispira. Quelle della Madre del Divin Amore sono infatti le messe e i momenti spirituali più prossimi a ciò che i fedeli che ne entrano a far parte conoscono e ricordano delle proprie terre d’origine. Non si tratta, infatti, di appassionati o di professionisti della musica e del canto, ma di persone che cercano la preghiera, che la riconoscono nel modo di pregare della comunità e che per questo si sono unite e partecipano alle celebrazioni.

Un ruolo che la comunità svolge egregiamente, permettendo ai fedeli di vivere appieno la propria spiritualità nel modo in cui sono abituati e che apprezzano e, al tempo stesso, gli consente di integrarsi gradualmente con il tessuto del territorio di Cremona, che ne accoglie con entusiasmo la musica, i colori, le danze e la passione con cui esprimono la propria fede. Un’esplosione di musica, colori e gioia che ha riempito la Cattedrale in occasione della Festa dei Popoli dello scorso 6 gennaio, quando insieme ad altre comunità cattoliche d’origine straniera (romeni, ucraini, nigeriani, ghanesi, filippini) la Cmda ha animato numerosi momenti della celebrazione.
«Per noi c’è una differenza tra la cultura e il culto», osserva Aubin Arnaud Otchoumou. «Ogni popolo, ogni nazione ha la sua cultura, ma tutti i popoli e tutte le nazioni sono invitati ad adorare l’unico Dio. L’epifania, che è la manifestazione di Gesù Cristo a tutte le nazioni, è l’illustrazione perfetta della volontà di Dio di radunare tutti i suoi figli attorno a Lui».