frontiere

N.12 Giugno 2020

PICCOLO DIZIONARIO

Definizioni

di Paola Ceriali, architetto

Nella storia del mondo la linea ha sempre avuto un ruolo fondamentale. È necessaria per tracciare percorsi, per dare forma a pensieri e progetti, per delimitare zone e varcarne altre, per congiungere un punto A e un punto B con infinite traiettorie. Può essere retta, curva, continua o addirittura spezzata, assumendo innumerevoli linguaggi e significati; un po’ come le relazioni umane, a volte dirette, a volte tortuose, a volte interrotte e che poi ritrovano la strada per proseguire insieme.

Dal punto di vista della comunicazione tecnico-grafica il disegno diviene il processo razionale del nostro cervello per rappresentare ciò che esiste in natura o ciò che la nostra mente è in grado di concepire. Le linee che lo compongono possono dar vita a idee e progetti, a intenzioni, a immaginazioni future, attuali o della memoria. Ci sono grandi artisti che hanno fatto di questo semplice elemento grafico il loro punto di forza, mettendo in luce tutta la purezza e l’identità di questo segno primitivo.

Per un architetto il tratto grafico racconta l’idea di un progetto dandogli forma: prima su carta e poi nello spazio concreto, permettendo al committente di vedere il suo bisogno secondo un punto di vista diverso, più creativo, che da tempo magari aspettava di emergere dai suoi pensieri più profondi. È straordinario osservare le linee e i segni di un progetto prendere vita: non appartengono più solo alla mia immaginazione ma diventano spazi tridimensionali, ambienti fisici, mobili su misura, luci, arredo, stanze da vivere, luoghi in grado di emozionare. Ed è la cosa che in assoluto dà più soddisfazione nel mio lavoro: vedere crescere in quelle linee delle abitudini, delle famiglie, dei progetti di vita e vedere quei sogni prendere forma concreta sapendo che la mia mano, e le linee che ha tracciato, ne sono state il tramite.

di Riccardo Orsoni, marciatore della Nazionale italiana di atletica

Nel mio sport, la marcia, ci sono diversi tipi di linee che, tanto sul piano tecnico quanto su quello emotivo, rappresentano gran parte del programma di preparazione che un atleta come me svolge durante il lavoro quotidiano deciso insieme al mio allenatore.

La regina è in assoluto la linea di partenza. Gli istanti che scorrono mentre sto schierato a ridosso di questa linea sono i più importanti. Qui hai occasione di vedere gli sguardi degli avversari, e soprattutto, hai quei pochi secondi che servono per riassaporare tutto il lavoro fatto: se ti convince, puoi contare su una “marcia” in più; se invece senti quel tremolio alle gambe che ti toglie sicurezza devi mettere in conto che sarà una lunga gara…

Riassumendo brevemente, quindi, la preparazione quotidiana è mirata alla ricerca della sicurezza che si concentra nella mente e nel corpo quando di piazzi sulla linea di partenza, ed è una sensazione che – in positivo o in negativo – mi è capitato di provare.

Esito: La sensazione di sicurezza mi ha portato una medaglia d’argento ai Campionati Europei; quella di insicurezza mi ha portato… una medaglia d’argento ai Campionati italiani.

C’è poi l’altra linea, quella d’arrivo, il tanto ambito traguardo. Nella gioia e nel dolore ti riporta sulla terra. Una volta che l’hai tagliata inizia già la prossima sfida. Se la gara è stata positiva ci si può allenare con più consapevolezza, se è stata negativa si inizia subito a lavorare per smussare i punti deboli. L’arrivo è una linea che azzera quell’atmosfera – passatemi il termine – surreale della gara.

Credo che ogni atleta cresca sapendo che ci sono gare più o meno importanti, ma che l’unico traguardo dopo il quale puoi rilassarti per un breve periodo sia quello di un Campionato Europeo, Mondiale o addirittura l’Olimpiade.

Se vuoi vivere di atletica devi saper sognare in grande, perché ogni sogno prima o poi si tramuta in obiettivo, se lavori con costanza. E ogni volta che superi la linea di un traguardo sai che stai attraversando un passaggio fondamentale sul tuo percorso.

Un’altra linea imprescindibile per noi marciatori, poi, è quella tecnica. Avere una buona linea di movimento è la chiave per risparmiare il più possibile energie alle velocità più alte, infatti spesso chi vince competizioni internazionali ha anche un ottimo stile, e un passo “economico”, e la scuola italiana è una delle migliori in questo.

Ovviamente come in ogni sport di endurance è molto importante anche la linea intesa come benessere fisico, spesso dettato da un regime alimentare molto sano, ma anche molto piacevole da mantenere dato che bruciando circa 2000 calorie al giorno solo durante le ore di allenamento, le quantità di reintegro sono facilmente intuibili…

Ecco un’altra buona ragione per confermare: viva gli sport “minori”!