giochi

N.30 Aprile 2022

EVENTI

Un tuffo nel mondo a colori di Cremona Bricks

Alla fiera di Cremona 5mila metri quadrati di colori e fantasia per unire papà e figli nella meraviglia senza età dei mattoncini più famosi del mondo, tra diorami mozzafiato e vasche di creatività

La nostra attenzione, talvolta, viene attirata da piccole scritte insignificanti. Loro sono lì, sul lato di un pacchetto o sul coperchio di una scatola, sicure di passare inosservate. Per qualche incomprensibile motivo, ad un certo punto, attirano irresistibilmente il nostro sguardo. Per esempio l’indicazione nutrizionale riguardante i biscotti della prima colazione; mentre immergiamo l’ottavo o il decimo nel latte, ci chiediamo se davvero ci sia qualcuno che segue l’indicazione “quattro biscotti + un frutto”. Analogamente domandiamo a noi stessi se quel gioco la cui costa spunta dalla libreria possa realmente essere praticato solo da persone “dai 6 ai 99 anni”. Ma poi cosa succederà quando se ne compiono 100?
Di certo non capita di imbattersi in una simile scritta dalle parti di Cremona Bricks 2022. Qui tutti possono entrare, dal lattante al nonno. Nessuno resiste al fascino del Lego. Le code all’esterno di Cremona Fiere nelle giornate di sabato 9 e domenica 10 aprile testimoniano chiaramente la capacità attrattiva di un gioco di costruzione. Pazienti e ordinate, decine di famiglie attendono il proprio turno per accedere ai 5000 metri quadrati dedicati al mattoncino più famoso del mondo. Un oggetto capace di mandare in fibrillazione non solo i più piccoli ma anche i fratelli maggiori e i papà. Se, evidentemente, non esiste un limite anagrafico alla passione per le costruzioni, sicuramente le mamme sono le meno coinvolte all’interno dell’immenso Padiglione 1.

I bambini corrono eccitati da uno stand all’altro, inebriati nel vedere realizzato ciò che hanno sempre sognato. I padri seguono (o, meglio, inseguono) i figli, cercando di attirare la loro attenzione verso qualcosa che li possa bloccare. Mentre gli adulti preferiscono immergersi nell’osservazione dei ricchissimi diorami, i piccoli hanno una modalità di visita più istintiva, sempre alla ricerca di qualcosa di “più grande”.
C’è un gruppo di amichetti, tra gli otto e i dieci anni, intento a ricordare i nomi delle navicelle della saga di Star Wars. Ammirano i possenti Imperial walker, sorta di grandi quadrupedi meccanici «apparsi la prima volta nella battaglia di Hoth, nel film L’impero colpisce ancora» puntualizza un papà con evidente piacere filologico. Mentre i bambini si allontanano, senza dare la minima soddisfazione all’intruso, giunge un altro padre che, mettendosi ad ammirare un X Wing in fase di fuga dalla Flotta Imperiale, aggiunge: «Che vuoi che ne sappiano, non erano nemmeno nati quando è uscito il film!».

In effetti i bambini sono già altrove, stanno rincorrendo con gli occhi il treno che attraversa l’enorme diorama cittadino. Mentre i genitori si fermano ammirati, perdendosi con lo sguardo tra i particolari delle facciate e i piccoli episodi di vita quotidiana che si intrecciano per le strade, i piccoli cercano di indovinare il tragitto della metropolitana.

Se tantissimo
è stato costruito,
ancora di più
rimane da inventare

Il tempo di correre a vedere lo spazio dedicato a Bud Spencer, poi il desiderio di toccare e costruire si fa irresistibile. Si passa quindi allo spazio “ravanamento”, anche solo per gustare il piacere di immergere le mani nel mare di mille mattoncini colorati posti, a montagne, sui larghi tavoli. Non tutti acquistano un sacchetto di “pezzi misti” ma nessuno resiste alla tentazione di attraversare con la mente quel mare di potenzialità. Se tantissimo infatti è stato costruito, ancora di più rimane da inventare. Ecco allora i giovanissimi, affiancati da amici e parenti, affollare i grandi spazi dedicati alla libera costruzione. I mattoncini non sono mai abbastanza per realizzare le idee che, prendendo forma a poco a poco, diventano sempre più ardite e complesse. Ma i mastri costruttori non si perdono d’animo e con un occhio vanno alla caccia del pezzo mancante, mentre con l’altro valutano lo stato di sopportazione dei genitori che, intontiti dalla folla e dal rimbombo all’interno del padiglione, boccheggiano sulle sedie.
I padri (quelli che non stanno giocando) si disperdono tra i padiglioni a rivedere le costruzioni per poterne apprezzare i più piccoli particolari. Le mamme e le nonne invece osservano pazienti i piccoli, immersi in uno spazio senza tempo, carponi alla ricerca del pezzo mancante, intenti nel gioco più antico del mondo. Il gioco della creazione.