noi

N.40 aprile 2023

RUBRICA

Siamo atomi diversi che a contatto generano energia

Immagini video: Trc. Montaggio video di Giulia Barbieri

Per formare un “noi” bastano tre lettere e due persone. Amici o avversari, fratelli o sconosciuti, poco importa: ciò che ci lega si gioca nell’incontro. A volte si crea un confine, una contrapposizione che aiuta a capire ciò che siamo. Altre ci si sente come di fronte ad uno specchio, in un rimbalzo tra assonanze e differenze che ci rendono unici.

Lo raccontano due tifosi appassionati (di squadre avversarie). Un docente e la sua ex alunna, un musicista classico e un amante del metal, due gemelle simili come gocce d’acqua.

“Le cose che abbiamo in comune sono così tante che quasi spaventa”, cantava Daniele Silvestri.
Siamo atomi diversi, che a contatto generano energia.

Giovanni Ratti e Paolo Carini, entrambi giornalisti, amici e colleghi divisi dalle fede calcistica…

Paolo e Giovanni sono amici da sempre. Entrambi giornalisti, sono uniti dalla passione per il calcio e distinti dalla fede per la squadra del cuore. «Sul nero siamo d’accordo – raccontano – ma quello che per me è bianco, per lui è blu». La loro relazione si gioca a bordo campo: da buoni avversari in gioco, condividono il gusto della vittoria e il dolore della sconfitta, in cui il gusto di “tifare contro” non incrina l’affetto che a distanza di anni li lega e sfuma i colori. Tranne per quel rigore alla finale di Champions dell’84, che proprio non li trova d’accordo.

Giorgia Cervi, studentessa oggi universitaria, e Marco Baroni suo insegnante di lettere al liceo

Marco è docente di lettere al liceo Vida di Cremona, dove è stato “prof” di Giorgia, oggi studentessa universitaria. A distanza di anni si ritrovano adulti, distanti dai ruoli del mondo scolastico. Ripercorrono gli anni condivisi, ricordando come un voto spesso non possa racchiudere la complessità di una persona. Fuori dall’aula il “loro” diventa un noi, non più insegnanti e allievi ma persone, in grado d’insegnare a vicenda un modo diverso di affrontare la vita, imparando dall’altro.

Fausto Caporali, compositore, docente e organista titolare della Cattedrale di Cremona, e Roberto Zoppi, chitarrista heavy metal

Fausto, Maestro “veramente classico”, è organista del Duomo di Cremona. Al suo fianco c’è Roberto (nickname “metallo78”), musicista appassionato: accompagnato dal suono distorto della sua chitarra elettrica, azzarda una “fuga” che metterebbe d’accordo Bach e gli Iron Maiden. Nel loro incontro, una sinfonia di Beethoven trova insospettabili assonanze con un Lp dei Genesis, «per la capacità di superare i confini del tempo e crea qualcosa di unico». Perché in fondo quando si parla di emozioni non c’è distinzione: «La musica dev’essere vita».

Clara e Greta Ferrari

Greta e Clara sono gemelle. Agli occhi degli altri le distingue solo qualche dettaglio, che racconta per ognuna una storia differente. Da bambine si divertivano a scambiare vestiti e identità, in un gioco delle parti che le trova complici e complementari. «Guardarsi a volte è come trovarsi allo specchio», svelano, mentre i gesti e le espressioni confermano una sintonia profonda, una chimica dell’anima impossibile da spiegare a parole. Oggi si guardano e si vedono diverse, continua non sentire quel legame invisibile nato con loro fin dal primo battito di cuore.