Anche fare un giornale come il nostro entra in una prospettiva diversa- ai tempi del coronavirus: quella di chi cerca qualcosa da leggere, per alzare lo sguardo dall’ultimo bollettino, per distrarsi dall’elenco delle irresponsabilità in cui potremmo incappare, anche solo per passare un pizzico del tempo che la quarantena – a tanti di noi – sta regalando a caro prezzo.
Le parole e le immagini di questo numero vorrebbero essere come le bolle d’aria che, leggere, indicano la direzione al subacqueo che risale, fuori dall’apnea. Ci sono le atmosfere del fiume, le storie di chi ne abita le rive verdi, il colore dei pesci sono lì a ricordarci la nostra terra, che è sempre lì e ci aspetta per farsi ritrovare con più attenzione. Presto.