terra
N.01 Maggio 2019
Affondiamo le radici
![](https://riflessimag.it/wp-content/uploads/2023/08/intro-1.jpg)
Ci ritroviamo, dopo cena. Appuntamento sul gruppo di whatsapp. Siamo un gruppo di persone, una decina di giornate faticose alle spalle. Sul tavolo mettiamo una parola. E lasciamo che attorno le corrano i pensieri. Così nasce Riflessi Magazine: idee in cui la “parola del mese” si specchia, a volte si nasconde, si distorce, manda come dei bagliori.
Abbiamo in mente un racconto di ciò che ci circonda: i fatti, le esperienze e soprattutto le persone sono punti interrogativi, desideri di conoscenza che proviamo a tradurre in discorsi aperti e in quadri di istantanea suggestione.
Come cominciare? Che titolo dare all’entusiasmo che anima questa nuova avventura, all’ebbrezza della sfida di un prodotto editoriale fatto di moderno design minimale, espressione multimediale e ritorno alla scrittura?
Quello della prima uscita non è solo “un” titolo, è il passo di partenza. Il punto d’impatto di Riflessi Magazine.
“Terra”.
Ecco la parola che cala sul tavolo, stasera.
È lì che abbiamo i piedi, radici delle idee. È lì che si generano le storie che cerchiamo per conoscerle e per raccontarle. Cominciamo a guardarci attorno…
La nostra campagna, i suoi luoghi silenziosi e gli antichi rituali, cos’hanno da raccontare oggi a noi che sfogliamo pagine di codice binario su un tablet? Un’artista ne spreme i colori, un nonno insegna ai figli dei figli come piantarci un fiore, su cui un’ape si poserà per salvare il suo pezzo di mondo. Che è il nostro. Che è una madre capace di abbracci potenti come quello di una suora cieca che si prende cura di una bimba che non camminerà mai e di improvvisi inganni come la matrigna di Biancaneve. La cura dell’ambiente è cura delle relazioni, seguire il ritmo dei passi fino alla cima, lavorare insieme, sporcarsi per gioco o di fango.
Terra fertile. Terra Santa.
Eccoci qui, siamo Riflessi. In copertina una fotografia fatta di bagliore e materia: una ragazza curiosa si sorprende in una galleria d’arte, davanti all’opera di Pino Pasquali intitolata “1 mq di terra”. Sospesa, però, dove possiamo guardarla e toccarla senza abbassare lo sguardo.
Qui – “1 mq di terra” alla volta – comincia il cammino. Se vi va…