carta

N.31 Maggio 2022

Come la giusta piega nei labirinti della vita

Vittorio Venturini (LiberArt), "Labirinti"

Quante pieghe in un foglio di carta? Quali parole impresse? Quanto tempo a scrutare il foglio bianco aspettando l’idea che lo meriti e quanto, ancora, da appoggiare sopra quello della nostra vita per dilatarlo fino agli infiniti spazi della storia, del ricordo, dell’immaginazione?

Con questa edizione, Riflessi Magazine – nato digitale – non si imbarca in un’operazione nostalgia, a caccia delle tracce di qualche antenato analogico, né intende lasciarsi andare a un gesto distante come quello del millenial che fotografa con l’ultimo iphone una pagina dell’album di famiglia per tenersi i nonni nel cloud o farne social-media-content.

Niente di tutto questo. Per avventurarci in questa edizione abbiamo staccato un biglietto per l’esplorazione spaziale a bordo di un treno a vapore fatto di foglietti colorati. Sotto di noi una città di casette tutte fatte a pieghe.

Nella carta abbiamo provato a mettere le mani. Con la cura che richiedono certi documenti e certe storie: antichi come i tesori dell’Archivio della diocesi di Cremona, delicati come le esistenze invisibili di chi vive sans papier, senza documenti, da anni in attesa di diritti.

È materia complessa la carta. Impastata di nomi, cifre, appunti, scarabocchi e scoperte. Distesa, appallottolata, gettata, strappata, scatola chiusa. E un giorno riaperta, per ritrovarvi l’intimità di un appunto segreto affidato alla Smemo negli anni del liceo, una foto di famiglia, la mappa dei vitigni vicini a casa, un mazzo di carte da gioco, uno spartito da suonare.

I Riflessi di carta sono condivisi con persone che a questa materia, antica ma mai fuori moda, hanno affidato carriere solide, ricordi emozionanti, tracce di incontri, progetti per qualcosa di nuovo.

Come una parola che mancava. Come la giusta piega nei labirinti della vita.

V. Venturini, “Labirinti”: opere realizzare con strisce di in carta di differente tipologia e spessore, ritorte e avvolte all’interno di un supporto a scatola. “Non tutte le strade sono un percorso…” – canta Niccolò Fabi – e ogni percorso non è mai lineare. I labirinti sono la raffigurazione delle nostre vite tortuose e faticose, fatte di curve, strettoie, inversioni e ancora ritorni: percorsi in cui le rotte tracciate sono costantemente deviate e subiscono variazioni, in cui si procede giorno per giorno con l’attenzione rivolta al presente.«Il mio invito – spiega Vittorio Venturini, autore di queste opere – è di staccarsi dal singolo momento, guardare l’insieme del percorso: si può forse capirne meglio il senso, o almeno ammirarne la bellezza

(cortesia LiberArt)