cuore

N.33 Settembre 2022

TERRITORIO

Il fascino indimenticabile dei “Luoghi del Cuore”

L'iniziativa del Fondo ambiente italiano è uno straordinario strumento di valorizzazione e tutela del patrimonio culturale italiano. Tra i luoghi più votati anche Villa Dati, un gioiello che siamo andati a scoprire

Scorci di Villa Dati a Cella Dati

La più bella definizione di cosa siano i Luoghi del Cuore l’ha lasciata in eredità Giulia Maria Mozzoni Crespi, scomparsa esattamente due anni fa all’età di 97, nel 1975 fondatrice del Fai, Fondo per l’Ambiente Italiano, una fondazione senza scopo di lucro la cui mission è tutelare e valorizzare il patrimonio di storia, arte e natura italiano, educare e sensibilizzare la collettività, vigilare e intervenire sul territorio: «È come se infinite piccole fiammelle venissero accese nelle città, nei paesi aggrappati alle colline, lungo le frastagliate coste, attraverso le pianure, in mezzo agli alberi dei boschi, lungo i fiumi…sono quei luoghi che gli uomini hanno amato, vissuto, intravisto, sognato, con nostalgia ricordato».
Oggi questo straordinario percorso culturale, artistico e di promozione del territorio è giunto all’undicesima edizione. È una campagna nazionale per aprire al grane pubblico i luoghi italiani da non dimenticare, promossa dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Il sito internet della fondazione lo definisce “il più importante progetto italiano di sensibilizzazione sul valore del nostro patrimonio”. Permette ai cittadini di segnalare al FAI attraverso un censimento biennale i luoghi del cuore. Dopo il censimento il FAI stesso sostiene una selezione di progetti promossi dai territori a favore dei luoghi che hanno raggiunto una soglia minima di voti. I numeri fin qui, negli anni, sono stati straordinari: 10 milioni i voti, oltre 39 mila i luoghi visitati, 139 i progetti finanziati.
Sul territorio cremonese il luogo del cuore più cliccato è Villa Dati, a Cella Dati, piccolo comune della bassa, sulla direttrice di collegamento tra Cremona e Casalmaggiore, 486 abitanti censiti in cinque frazioni nel 2021. Villa Dati si trova al 99esimo posto in Italia con 720 voti: «Questo straordinario patrimonio – dice Alessandro Bonci, Capo Delegazione Fai di Cremona mentre percorriamo con gli occhi l’affresco della sala consiliare – è disseminato in ogni angolo del paese. Il patrimonio non è solo bello, ma anche fragile. Dobbiamo uscire da questa idea di cultura e patrimonio artistico legati solo al concetto di bellezza. Ha bisogno di essere tutelato, perché ne fanno parte elementi fondamentali per definire una civiltà. La tutela è qualcosa di difficile da conseguire, c’è sempre poco personale che si occupa di questo A questo proposito mi piace sottolineare le buone pratiche di questa amministrazione comunale per la “sua “villa».

Villa Dati nasce come dimora nobiliare della famiglia Dati, dopo diversi passaggi di proprietà fu ceduta al comune di Cella nel 1889 e oggi ospita gli uffici comunali e la biblioteca civica. Commissionata nel 1642 dal marchese Paolo Dati e sorta sulle rovine di una vecchia fortezza la villa è attribuita a Carlo Natali, architetto e artista cremonese. Davide Bruneri, vice Capo Delegazione, racconta la genesi della parte pittorica: la decorazione degli ambienti del piano terreno e del grande salone centrale a doppia altezza sono opera del figlio: Giovan Battista Natali. Gli affreschi, tutti a tema mitologico, si ispirano ai lavori romani di Pietro da Cortona. Il “Consiglio degli dei” sulla volta del salone è la copia di un affresco della galleria di palazzo Pamphili in Piazza Navona. Sulle pareti sono raffigurati episodi tratti dal decimo libro dell’Eneide, la cui narrazione continuava sulle pareti fino all’Ottocento, quando vennero coperti dai due paesaggi con le scene di Diana e Atteone, opera di giovanni Motta . «Questa opera – indica Bruneri – invece, è da ricondurre a Giovanni Motta. È stupefacente immaginare come un luogo immerso nel cuore della campagna cremonese possa contenere così tanta storia». Nelle salette laterali è conservata la preziosa collezione di dipinti dedicati al tema della caccia e della pesca eseguiti da Giovanni Crivelli, detto Crivellino. La biblioteca è un piccolo, grande, diamante.
Addentrandoci nella sala del pergolato, passando da quella delle geometrie, arriviamo alla sala di Flora e a quella “del pipistrello”. I nomi discendono dagli affreschi posti sul soffitto di ogni stanza. È uno spazio interamente riqualificato. Profuma di nuovo ma è intriso di storia. Gli scaffali traboccano di testi per qualsiasi età. I tavoli attendono solamente il posarsi di un libro.
Il sindaco Fabrizio Lodigiani ha raccolto l’eredità della precedente amministrazione e sta portando avanti un massiccio lavoro di tutela e valorizzazione di questo gioiello: «È il nostro bene, ciò che valorizza questo piccolo Comune. È anche il nostro orgoglio. L’amministrazione precedente ha messo mano pesantemente all’edificio, con cura cerchiamo di valorizzarlo grazie al FAI, che sta portando sulla bocca di tutti la nostra villa. Oltre mille persone l’hanno visitata. Volendo si può fare tutto, occorrono volontà e buon senso. Si procede pezzettino per pezzettino. Siamo stati aiutati anche dal GAL Oglio Po e dal prezioso supporto dei nostri tecnici».

In questi ultimi anni grazie a un attento lavoro di restauro sono riemersi gli affreschi originali del salone, coperti dalle ridipinture tardo ottocentesche. I lavori, anche di consolidamento della struttura, sono iniziati nel 2019 e terminati nel 2021. Tutto il primo piano dell’edificio, però, necessita di urgenti lavori di restauro. A questa antica dimora storica la Delegazione e il Gruppo Fai Giovani di Cremona hanno dedicato quattro giornate di approfondimento per raccontarne la storia e il recupero attraverso visite guidate a cura di Alberta Carena, una delle restauratrici, e Davide Bruneri.
Il progetto “I Luoghi del Cuore” fornisce l’opportunità di accedere a finanziamenti. Dal 12 maggio al 15 dicembre sarà possibile votare. Tanti più voti si raccolgono, tanto saliranno le possibilità di accedere al finanziamento messo a disposizione dal FAI grazie alla partnership con Intesa Sanpaolo per un progetto di restauro e valorizzazione. I luoghi più votati verranno premiati a fronte della presentazione di un progetto: 50 mila euro, 40 mila e 30 mila saranno assegnati rispettivamente al primo, secondo e terzo classificato. FAI e Intesa Sanpaolo, dopo la pubblicazione dei risultati, lanceranno inoltre il consueto bando per la selezione dei progetti di intervento in base al quale tutti i proprietari (pubblici o non profit) e i portatori di interesse dei luoghi che avranno ottenuto almeno 2500 voti potranno presentare alla Fondazione una richiesta di sostegno sulla base di specifici progetti d’azione. Anche per Villa Dati questa quota rimane un obiettivo, concreto, da raggiungere. Le giornate FAI d’autunno, in programma il 15 e 16 ottobre, saranno l’ultima spinta per conoscere, votare, non dimenticare.