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N.02 Giugno 2019

LIBRI

Il tuo sguardo illumina il mondo

Susanna Tamaro e la delicata amicizia con il poeta Cappello: strade divergenti che si incontrano nell'amore per la scrittura

foto Aaron Burden on Unsplash

«Vivere è un passo a due”, scrive Susanna Tamaro in una pagina di questo meraviglioso libro che dedica all’amicizia con Pierluigi Cappello, poeta scomparso nel 2017. Due esistenze a tratti opposte, ma il cui incontro svela il reciproco stupirsi per le cose, la ricerca spasmodica del loro significato, compreso il senso di un dolore che ha segnato entrambi nel profondo. “Il tuo sguardo illumina il mondo” è un poderoso viaggio nel buio dell’infanzia dell’autrice, negli spiragli di luce della sua adolescenza, nella scoperta salvifica della poesia e della scrittura, nella diagnosi tardiva della sindrome di Asperger. Momenti cruciali che Tamaro passa in rassegna come una lunga confessione all’amico scomparso, cui si rivolge ammettendo che questo “era il libro che ci siamo ripromessi di scrivere insieme”.

La conoscenza di Cappello arriva prima in foto su una rivista (“Eri davanti la tua casa di Tricesimo e sorridevi”), poi di persona, un paio d’anni più tardi. E da qui, Tamaro ripercorre in parallelo due vite che hanno origini e cammini differenti (“Le nostre due storie umane e letterarie si sono svolte in direzione opposta”), ma la medesima tenerezza per la realtà.

«Quello che ci ha uniti
e resi simili fin dall’inizio
è stato il grande e incondizionato
amore per la vita»

Gli anni della loro amicizia sono, per Tamaro, “gli anni della grande libertà. Libera di essere così come sono, senza le finzioni che richiedono le persone grandi, quelle a cui nulla importa delle coccinelle e che sanno sempre dove andare, cosa fare, che hanno sempre uno scopo da raggiungere”. Il filo che nel tempo tesse il rapporto tra lei e Pierluigi è quello di una maturazione reciproca, verso la propria vocazione allo scrivere e verso la tribolante necessità di non sfuggire a certi interrogativi: “Che senso ha vivere? E morire? La vita passa come un’ombra”.

Il modo per non sfuggire a queste domande è proprio la scrittura. Che è conseguenza, per l’autrice, “di un colpo al cuore urgente da comunicare”; e per il poeta “un’ossessione”, una risposta che sorge davanti “all’intatta capacità di stupirsi” per ogni cosa. Il male contro il quale Cappello lotta – soprannominato “il Maligno” – se lo porterà via dopo estenuanti battaglie. A Susanna, rimane intatta la delicatezza della sua amicizia senza la quale, oggi, sarebbe un po’ meno di quello che è.