pace

N.45 Dicembre 2023

rubrica

Non chiediamo veramente pace…

Una regina senza regno.
Non ha più corte né adoranti. Ha perso scettro e mantello, cammina per strada senza essere riconosciuta.
Non è solo nuda, è diventata invisibile.
Invochiamo il suo nome come se parlassimo di un’idea lontana, una scatola vuota da sistemare in bella mostra nei discorsi di fine anno e in quelli in cui non sappiamo prendere una posizione.
E allora la facciamo fare a lei, la contrattazione. Lasciamo a lei la missione impossibile di sistemare quello che noi abbiamo sfasciato.


Questa signora scalza è sulla bocca di tutti, ma non la vuole veramente nessuno.
Ci siamo dimenticati che dire pace senza aggiungere giustizia è come urlare senza voce.
Nei cortili e nelle strade dove la sua assenza lacera persino l’aria, non è lei la prima a mancare.
Si cerca vendetta, si gridano ragioni e torti, si segnano e stringono nuovi confini spezzando la vita che dovrebbe contare più di tutto il resto.
Tra le macerie di un’umanità che gira in cerchio attorno alle proprie orribili tragedie, senza imparare nulla, perdendo empatia e concentrando brutalità, la pace è un’ospite sgradita.
Guardarla ci ricorda le nostre miserie, i nostri strabismi crudeli.
Non chiediamo veramente pace perché farle spazio significherebbe farci piccoli, riconoscere i nostri errori atroci, guardare la disperazione e il dolore che abbiamo scatenato.


La pace non è fatta di bianchi e neri, di ragioni e torti disegnati con la squadra. Non è una sovrana assoluta e solitaria.
Essere uomini di pace significa non essere mai in pace, diceva un prete della bassa padana del Novecento. La pace si fa spazio tra le ragioni dette e quelle ascoltate, nel riconoscimento dei diritti dell’altro, nella tensione costante tra i gli antipodi che cercano di toccarsi.
La pace non si siede alla tavola dei trattati e delle convenzioni.
La pace si fa sotto agli alberi delle terre di confine, tra gli alfabeti diversi, nelle religioni sorelle diverse.
La pace non cammina mai da sola, ma non dà il braccio alla ragione e nemmeno al torto.
Balla insieme al diritto d’esistere, all’umanità, al rispetto, alla diversità. O semplicemente non esiste.