viaggio

N.32 Giugno-Luglio 2022

ESPLORAZIONI

Occhio, lente, fantasia… e si parte per l’universo

Tecnica e filosofia dell'osservazione celeste con Alessandro Maianti, ex presidente del Gruppo Astrofili di Cremona

Particolari dell'orologio astronomico obelisco realizzato da Alessandro Maianti ed esposto presso il Museo Verticale del Torrazzo a Cremona

«L’osservazione spesso non è visuale, ma mentale. In questo viaggio attraverso l’universo si può immaginare molto. Se ci si aiuta con qualche lettura dedicata, si può avere una visione del mondo diversa». Alessandro Maianti è stato per un ventennio presidente del Gruppo Astrofili Cremonesi, associazione nata negli anni cinquanta da un gruppo di insegnanti della media Campi e del Liceo Scientifico Gaspare Aselli per divulgare la disciplina dell’astronomia. Il presidente ora è Cristian Gambarotti. Insieme a quello bresciano, il Gruppo Astrofili Cremonesi è stato precursore. Uno dei primi in Italia: «La Specola offre quello che è possibile vedere in cielo – afferma Maianti – Viviamo in un momento storico nel quale è forte l’inquinamento luminoso. Cosa significa? Ci sono luci dappertutto, l’umidità ha portato ad un cambiamento atmosferico. Il cielo è diventato quasi invisibile. Molti degli oggetti più lontani sono invisibili.

Il Torrazzo di Cremona, torre campanaria della Cattedrale con il suo grande orologio astronomico

Da qui l’idea di costruire un planetario alla base del Torrazzo, con l’obiettivo di simulare le eclissi di sole e di luna, come fa l’orologio astronomico del nostro Torrazzo».

Uno strumento fondamentale per poter viaggiare nell’universo, per conoscere da vicino i pianeti che fanno parte del sistema solare: «L’osservazione mentale ci aiuta a capire la nostra posizione all’interno dell’universo – prosegue Maianti – Sono anche problemi di carattere filosofico. L’osservazione è limitata, gli strumenti sono quelli amatoriali, profondamente differenti rispetto a quelli professionali. Possiamo offrire una visione parziale dell’universo a noi vicino e questo lascia intravedere la nostra posizione all’interno di esso. È un modo diverso di vedere le cose, non facendosi prendere dalle contingenze. Siamo una eccezione rispetto all’immensità dello spazio».

Alessandro Maianti

Maianti ripercorre la propria storia all’interno della Specola: «Ci sono stato, per la prima volta, quaranta anni fa. Ho avuto modo di apprezzare la buona volontà del professor Baietti, uno dei fondatori. Abbiamo partecipato a tantissime iniziative, che fossero con la cittadinanza o le scolaresche. Ricordo le olimpiadi dell’astronomia o il percorso planetario realizzato al Parco del Vecchio Passeggio presso il Museo Civico di Storia Naturale. Sono modi di far conoscere cosa abbiamo attorno a noi, per non avere una visione limitata delle cose, ma molto più ampia».

«Il cielo è diventato
quasi invisibile»

Il Gruppo Astrofili Cremonesi ha sede in Viale Trento e Trieste 21 presso l’Istituto per Geometri. Da sempre propone osservazioni guidate del cielo e fenomeni celesti come eclissi, stelle cadenti e comete, insieme a momenti di confronto e dibattito. L’associazione dispone in Specola di una propria strumentazione: un rifrattore acromatico montato all’interno della cupola, due riflettori Schmidt-Cassegrain che vengono utilizzati sulla terrazza esterna ed un filtro solare H-alfa Coronado per l’osservazione delle protuberanze solari.
Nel 1997 la cometa Hale-Bopp ha portato in Specola oltre duemila persone: «Le galassie lontane sono batuffolini nebbiosi nel cielo, quasi irriconoscibili. Sono miliardi e miliardi e probabilmente hanno, a loro volta, sistemi planetari. Pensando a questo comprendi la nostra piccolezza ed il significato di universo. Il fenomeno più affascinante da osservare? L’eclissi. Quella più famosa fu nel 1919 ed ha provato la teoria di Einstein della curvatura della luce dovuta alla gravità del sole. Vedere il sole oscurato in pieno giorno, è qualcosa che ogni essere umano nella vita dovrebbe provare. Una delle prossime si terrà in Egitto (nel 2027, ndr). Chi è appassionato, intraprenderà un viaggio per poterla vedere e vivere. Io ne ho fatti tanti. Nel 2017 volai negli Stati Uniti, nella zona del parco di Yellowstone, dove vi sono le eruzioni vulcaniche, per una meravigliosa eclissi di sole. A differenza di quelle di luna, che sono visibili da più parti della terra, sono localizzate. L’orologio astronomico di cui mi onoro di essere curatore riproduce ancora questo fenomeno quando avviene in qualsiasi parte del mondo».
Ma cosa può desiderare di osservare un astrofilo di lungo corso in un viaggio ideale attraverso l’universo?: «Mi piacerebbe incontrare un extraterrestre. Con una battuta dico che per il calcolo delle probabilità non è da escludere. Le distanze sono così enormi, che non è possibile immaginare tutto. Anche se sono molto scettico quando sento di viaggi su Marte. Sono ambienti ostili alla vita umana».