caos
N.47 febbraio 2024
Il caos che abbiamo in comune
Cos’hanno in comune un’aula di scuola, un’orchestra sinfonica e il centro città nell’ora di punta? Ogni risposta è valida, purché comprenda il “caos”. Concetto scivoloso, difficile da arginare o racchiudere in definizioni. “È un magma, una condizione necessaria per generare qualcosa”, afferma Marco Fracassi, direttore stabile dell’Orchestra e Coro “La Camerata di Cremona”. A lui basta un gesto per trasformare il rumore in musica, tracciando a colpi di bacchetta il sottile confine tra silenzio e stupore. Lo stesso accade a teatro, quando si apre il sipario e il pubblico tace. “È una magia, che i bambini capiscono al volo”, afferma Chiara Tambani, insegnante di professione e attrice per passione, che grazie al gioco ha imparato a trasformare l’”energia pura” delle scolaresche in esperienze didattiche e creative. Per Piercarlo Bertolotti, presidente di Fiab Cremona, il caos ricorda “le galassie che popolano il cielo”, ma la realtà quotidiana dei ciclisti è molto meno romantica. Costretti a schivare automobili, pedoni e imprevisti, gli amanti delle due ruote affrontano quotidianamente la jungla urbana, sfidando la pigrizia a colpi di buone abitudini. “Vivere la città significa cogliere questa sfida”, trasformando il caos nella colonna sonora che anima le nostre giornate.