colori

N.19 Marzo 2021

RICAMI

Seguendo il filo della solidarietà

All'Atélier Gomitoli le clienti decorano le borse per sostenere la ricerca sulla Sla

«Così insegnò alle sue mani che quel piccolo mondo poteva essere morbido, ruvido, leggero, pesante, liscio, bianco, scuro, colorato, a fiori… quasi un piccolo riassunto di ciò che era il mondo più grande, quello fuori dalla bottega e dalla casa e che avrebbe imparato a conoscere un po’ per volta, crescendo; anche quello poteva essere morbido, ruvido, leggero, pesante, liscio, bianco, scuro, colorato a fiori… e anche con situazioni più o meno belle e più o meno facili da cucire, proprio come le stoffe.
Le mani sono quelle di Alba, bambina “nata nel momento in cui la notte lascia il posto a un nuovo giorno” alle prese con una rivendicazione personale sulla lettera “A”; il piccolo mondo di stoffe è quello dei suoi genitori, proprietari di una modesta bottega in cui comprare scampoli e occorrente per cucire». Sono questi gli elementi iniziali della storia scritta da Rossella Galletti, socia di Aisla, Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica. Una storia che sta diventando realtà, anche grazie a Monica Mangiarotti, titolare dell’Atelier Gomitoli di corso Matteotti che di fili e di colori se ne intende eccome. «Rossella è una mia cliente – racconta Monica – Un giorno è entrata in negozio, mi ha fatto leggere la storia di Alba e mi ha proposto di partecipare all’iniziativa: bisognava decorare delle shopper sul tema della lettera “A” come Alba, come Aisla, da vendere per raccogliere fondi per l’associazione. Non ci ho pensato un secondo e ho aderito, coinvolgendo le mie clienti. Ho distribuito circa 100 borse e al momento ne sono tornate una trentina».

L’atélier è più di un negozio
È un luogo dove la gente si incontra
e può fare qualcosa per la comunità

Monica le mostra soddisfatta. C’è quella con l’albero della vita, quella con l’anguria, quella con l’arcobaleno, quella che propone un rebus: “A” e due gatti (5 lettere). Sono cucite a mano, decorate con elementi ad uncinetto, dipinte. Tutte colorate. «Il termine della consegna è il 25 aprile», spiega Monica. Già, perché l’obiettivo è quelle di vendere le shopper (ad offerta libera) per la Festa della Mamma, on-line, a causa del covid. Ogni borsa avrà un’etichetta realizzata dai ragazzi del corso di grafica dell’Istituto Ial di Cremona. Il ricavato andrà a sostenere i progetti di Aisla e la ricerca. «Hanno aderito in tante, tutte donne – continua Monica – Qualcuna sta coinvolgendo anche figli e nipoti per fare i disegni. È bello vedere come ognuna interpreta il tema. Questa non è la prima volta che l’Atelier aderisce a iniziative solidali. In otto anni di apertura del negozio, abbiamo partecipato a diverse proposte del genere… Le mie clienti sono abituate e rispondono sempre con entusiasmo». Ed è quell’entusiasmo che, anche nei momenti difficili, ha convinto Monica a continuare la sua attività. «Il 29 marzo è un anno che è morto per covid il mio compagno – racconta Monica – Mi sono ammalata anche io in forma lieve. È stato un periodo molto difficile, poi ho preso in mano la situazione. Ho cominciato a portare a casa delle clienti i gomitoli e ho ritrovato la forza. Lui ha sempre creduto in me e mi ha sempre spronato. La cosa giusta era andare avanti…». Così, tra limitazioni e protocolli, Monica ha riaperto l’ateleir che è di più di un negozio, è un punto di incontro dove le persone possono esprimersi, dare vita a qualcosa, liberare la mente, apprezzarsi e apprezzare gli altri per quello che sono, fare qualcosa per la comunità. In un mondo di colori. «Anche nei filati – conclude Monica – si seguono i colori di tendenza, ma io preferisco offrire ai clienti una vasta gamma di colori, anche a prescindere dalla moda. Per l’estate, andranno molto i colori naturali, gli arancio e i turchesi, ma alla fine ogni colore è bello se piace. Cos’è per me il colore? È vita!».

AISLA Onlus

AISLA Onlus è un’associazione che, dal 1983, è punto di riferimento per la tutela, l’assistenza, la cura dei malati di SLA e per lo sviluppo della ricerca scientifica nel campo di una malattia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni e gradualmente limita l’attività muscolare. Le persone malate progressivamente non sono più in grado di nutrirsi, respirare, comunicare e muoversi in maniera autonoma. La SLA, tuttavia, non toglie la capacità di pensare, la volontà di rapportarsi agli altri, la mente resta vigile ma prigioniera in un corpo immobile.

Al contempo, l’associazione si occupa di divulgare le informazioni relative alla malattia e di stimolare le Istituzioni e gli Organismi del Sistema socio-sanitario nazionale, regionale e locale ad una presa in carico adeguata e qualificata dei pazienti. A Cremona dal 2000 esiste una sezione di AISLA che opera sul territorio e che utilizza i propri fondi principalmente per finanziare la ricerca e sostenere progetti per aiutare e sostenere le famiglie e gli ammalati.