dono

N.26 Dicembre 2021

INTRODUZIONE

Con gli altri, per gli altri

illustrazione di Giulia Cabrini per "Ospitali e Pellegrini", ultima Lettera pastorale del vescovo di Cremona Antonio Napolioni dedicata alla figura di San Facio e pubblicata in occasione del Natale 202

D’accordo. Ammettiamo pure che l’idea dedicare al “Dono” l’edizione che atterra online il 24 dicembre possa non brillare d’originalità. Va però concesso alla redazione l’attenuante di non aver scelto renne, berretti rossi o punte a stella per la copertina di questo numero che – sì – è il numero di Natale, ma non il natale che vi arriva a casa con il corriere.

E allora… eccovi un sorriso. Lei è una cantante, si chiama Rayssa, ed è passata un giorno (non per caso) davanti all’obiettivo di Giulia Barbieri, una delle nostre firme fotografiche, con un bel rossetto rosso, i ricci allegri e l’energia di cui questo Riflessi aveva proprio bisogno per non finire… sotto l’albero.

Non è poi che basti proprio il pensiero: il regalo è solo una parte del dono e il più delle volte nemmeno quella che resta più a lungo. O arriva più a fondo.

Nel dono c’è l’attenzione a qualcuno che non siamo noi stessi, c’è la ricerca, la cura della preparazione, c’è l’ascolto a volte difficile del bisogno; ma c’è anche il fremito dell’attesa, lo scoppio della sorpresa, la tenerezza della gratitudine, la voglia di tornare ad abbracciarsi.

Il viaggio tra le pagine e le storie che state per sfogliare a noi hanno ricordato soprattutto questo: che non parliamo di cose, di idee o progetti; quando parliamo di dono parliamo di umanità, di gentilezza, di esserci gli uni per gli altri. Il filo rosso che conduce non è la giacca scucita di Santa Claus, ma la volontà, persino il bisogno a volte, di far felici gli altri. Chi ci è più vicino, ma a volte anche uno sconosciuto, un invisibile.

Ecco perché ci sembra di vederlo ad ogni pagina, il sorriso di Rayssa. Anche quando la fragilità fa tremare le gambe, quando la povertà graffia la pelle come il freddo di dicembre, quando sembra impossibile fare abbastanza. Scatole, talenti, trapianti, volontariato, la capanna di Betlemme…