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N.42 Settembre 2023

anniversari

I primi 70 anni della Facoltà di Scienze agrarie dell’Università Cattolica: «Una leva per lo sviluppo del territorio»

Il 2023 ha segnato il 70° anniversario della Facoltà, nata per «cercare risposte» e capace di «dare un contributo concreto e percepibile»

«Un punto di riferimento formativo e scientifico, e una leva per lo sviluppo del territorio». A sintetizzare il ruolo strategico della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali ci ha pensato efficacemente Franco Anelli, Rettore dell’Università Cattolica,all’inaugurazione dell’attuale anno accademico nella Sede di Piacenza-Cremona. Due realtà, la Facoltà e la Sede, che festeggiano nel 2023 i primi settant’anni dalla loro nascita. E che «sono nate per cercare risposte», come ha ricordato il Rettore, dando prova di «essere all’altezza del compito» e «capaci di dare un contributo concreto e percepibile».

Nel grande campus collocato tra la sede storica di Piacenza e il nuovissimo insediamento di Cremona, realizzato con il fondamentale contributo della Fondazione Arvedi-Buschini, «la spinta del territorio è all’origine di tutto» ha spiegato Marco Trevisan, preside della Facoltà dal 2016. «Nel più vasto distretto italiano dell’agroalimentare, in quella che ancora non chiamavamo Food Valley, fu inaugurata nel 1953 la Facoltà di Agraria, come si è chiamata fino al 2013». Un punto di riferimento che «veniva incontro a un’esigenza locale» e, nello stesso tempo, «già richiamava studenti da tutto il Paese. Una capacità di attrazione che, nel corso del tempo, da nazionale si è fatta sempre più internazionale, anche attraverso i progetti attivi in diversi Paesi africani e in India». E che, negli ultimi anni, è cresciuta sempre più anche grazie a corsi di studio, quattro dei quali completamente erogati in lingua inglese, che insistono sugli elementi di sostenibilità, qualità del prodotto alimentare e tutela ambientale.

«L’obiettivo è l’aumento e il rafforzamento di capacità produttive che non compromettano l’ambiente», ha spiegato Lorenzo Morelli, preside della Facoltà fino al 2016 e direttore del DiSTAS, il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari per una filiera agro-alimentare Sostenibile. «Più cibo di qualità a prezzi competitivi e in condizioni di sostenibilità, ecco la vera sfida dei prossimi decenni. Ma per questo dobbiamo investire sempre di più in ricerca, a volte recuperando pratiche del passato, a volte inventando procedure nuove». Del resto, anche il Rettore Anelli, inaugurando l’anno accademico nel settantesimo anniversario della nascita della Facoltà, aveva ricordato che la risposta alle preoccupazioni dell’uomo «sta nella ricerca scientifica: nello sviluppo di conoscenze che ci permettano di affrontare e risolvere i problemi».

Se il settore dell’agricoltura è «al centro di una vera e propria rivoluzione scientifica e tecnologica finalizzata a rendere i prodotti primari, così come quelli derivati da piante, animali e microrganismi, più ecocompatibili, di migliore qualità e sempre più competitivi nei mercati internazionali», come ha ricordato il professor Trevisan, «in linea con queste esigenze la Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali ha rinnovato costantemente i contenuti della propria attività scientifica e didattica, dando vita anche a una azienda agraria sperimentale, un laboratorio di analisi sensoriale, una cantina, un mini-caseificio e un noccioleto sperimentale».

Un’evoluzione, questa, nel segno del fondatore e primo Rettore dell’Università Cattolica, padre Agostino Gemelli, che volle fortemente la Facoltà di Agraria affinché potesse diventare «una struttura modello» capace di «perseguire un duplice scopo», come ha ricordato il professor Trevisan. «Da un lato formare i tecnici per le aziende agricole; dall’altro promuovere ricerche scientifiche nel campo delle industrie agrarie, così da utilizzare al meglio i prodotti della terra». Una struttura «dotata di adeguati impianti e di vasti campi sperimentali», che venne realizzata «con l’indispensabile contributo degli enti locali e delle principali realtà economiche del territorio».

Allora, come oggi, il ringraziamento è rivolto «a tutti coloro che, a diverso titolo, ci supportano e credono nella nostra attività di formazione» conclude Trevisan. Per esempio, permettendo all’Università Cattolica, insieme al generoso contributo della Fondazione Invernizzi, di «lanciare per il prossimo triennio un piano di borse di studio per tutti i nove corsi di studio della Facoltà. Intendiamo con questo piano festeggiare i 70 anni ma anche lanciare un segnale di attenzione per le famiglie dei nostri studenti, in questo particolare momento di congiuntura economica sfavorevole».

Nel campus di Santa Monica, però, il 2023 verrà ricordato anche per la prima cerimonia di consegna dei diplomi di laurea. Perché oltre alla «ricerca scientifica ai più alti livelli» e «alla riconosciuta capacità di trasferimento tecnologico», come ha ricordato il Rettore Anelli, è «attraverso quell’attività propria e precipua di un’università, che è l’educazione delle persone», che si trova «il prodotto più nobile e incommensurabile» dell’Università Cattolica: i suoi laureati. «La gioia di vedere le famiglie che vedono crescere i loro figli in un contesto serio, impegnato e pieno di prospettiva come l’Università Cattolica è un grande passo in avanti per la nostra comunità» ha commentato mons. Antonio Napolioni, vescovo di Cremona. «Auguriamo a questi giovani la possibilità di seguire virtute e canoscenza» ha aggiunto Gianluca Galimberti, sindaco di Cremona. «Pensiamo che l’Università Cattolica sia proprio questo: una realtà capace di formare professionisti con competenze, in grado di affrontare le sfide che il mondo offre. Abbiamo bisogno di giovani così, la Cattolica li sta formando e lo sta facendo a Cremona, oggi vera città universitaria».