bambini

N.21 Maggio 2021

RUBRICA

Infanzie.

La bellezza dell’innocenza.
Gli occhi che brillano
per le cose minute.
Le intuizioni originali
e le interpretazioni del mondo strabilianti,
per noi che spesso
non sappiamo più vedere
certe connessioni.I sentimenti immediati,
senza filtri o retropensieri.
Come Sofia, dieci anni,
che nello spogliatoio
della palestra
diceva alla sua amica
“se non ti ama più
ha fatto bene a dirtelo.
Ti vuole ancora bene,
è tuo amico,
ma il suo cuore
non dice più ti amo”.
Quella semplicità disarmante
che guarda la verità,
senza condirla
né abbruttirla
per farcela digerire meglio.

Quelli aspettati
che sembrano
non arrivare mai.
Accuditi in un angolo
di testa e di cuore,
mentre la vita
prova ad accordarsi
ai bisogni della pancia.
In attesa che la natura
e il mondo
trovino la loro strada.
Bambini seduti
in qualche casa
senza famiglia
che aspettano
la mamma e il papà
che il destino
– non la genetica –
gli assegnerà.
Bambini di sangue,
di scelta e di amore.
Bambini che diventano
voluti,
accolti,
cercati,

Dimenticati dal mondo

che non ha tempo
di pensare
alla disumanità
che lo abita.
Quelli che a 8 anni
invece
di stare dietro i banchi
spaccano le pietre
o cuciono le scarpe.
Quelle che a 12
si sposano con uomini
che hanno il triplo
dei loro anni.
Bimbi
che non diventano grandi
per virus e malattie
che in altre parti
del mondo
si curano in qualche ora.
I bambini per cui
la normalità è la guerra,
quelli che
non ci sono più
perché se li è mangiati
il mare.
Il nostro mare.
Bambini di nessuno
che dovrebbero vivere,
costantemente,
nella coscienza di tutti.
Per ricordarsi il privilegio
che ci è stato dato,
per muovere
almeno una goccia
nell’oceano.

Il rifiuto
delle responsabilità.
Rimandare l’ingresso
nel mondo dei grandi.
Anagrafiche
che non corrispondono
alle scelte non fatte,
ai capricci esistenziali,
al tutto e subito preteso,
al nascondino
davanti ai problemi,
ai nodi, alle spine
del quotidiano.
Come se
si potesse evitare
di prendere posizione,
come se nel mondo
si potesse
non sporcarsi mai le mani.
Peggio, come se
non ci fossero mai
conseguenze.
Adulti
che vorrebbero essere
ancora bambini,
ma senza quell’audacia,
figuriamoci l’innocenza.

La speranza
che non muore mai.
L’entusiasmo fresco
che ancora si libera
davanti alle cose
belle.
Quando abbiamo
il coraggio di cambiare
e ci buttiamo
a occhi chiusi
dentro un progetto nuovo.
Quando
ci innamoriamo.
Quando
non ci arrendiamo.
Quando lottiamo
per qualcosa
che capiamo solo noi.

(…buffo come tutte le mosse
che ci sembrano da eroi
altro non siano
che il cuore dell’essere bambini).