cibo

N.15 Novembre 2020

SOLIDARIETÀ HI-TECH

La missione No Spreco
guarda oltre la pandemia

L'associazione cremonese nata per combattere gli sprechi alimentari anche con gli strumenti della tecnologia guarda a un futuro sostenibile

Quando parliamo di sostenibilità spesso ci riempiamo la bocca di concetti vuoti e, quasi sempre, alla fine di ogni ragionamento ci arrendiamo all’idea che si tratti soltanto di una bella utopia, poco o per niente praticabile.
Il motivo è semplice: nel corso dei secoli la nostra civiltà ha fatto enormi progressi e raggiunto fantastici risultati e, nel giro di pochi decenni, la tecnologia ha raggiunto traguardi prima d’ora inimmaginabili. Lo scotto da pagare, per questa formidabile escalation, è un livello di complessità che oggi fatichiamo a gestire e che, paradossalmente, ci fa sembrare difficilissime o addirittura impossibili buone pratiche che hanno permesso all’umanità di sopravvivere e di progredire per millenni.
Quello che noi oggi definiamo agricoltura biologica, ad esempio, è qualcosa che l’uomo ha praticato per 10 mila anni, privo delle tecnologie che oggi rendono la coltivazione enormemente più semplice e redditizia, ma che hanno un impatto drammatico sull’ambiente.
Progressi e cambiamenti che ci hanno portato, a partire dal secondo dopoguerra, a quello status del tutto insostenibile che oggi definiamo consumismo e che ci ha definitivamente allontanato da ogni buona pratica del passato.
Sembra assurdo, ma in questa difficile epoca anche i concetti più semplici ci sembrano inattuabili. Non sprecare il cibo è uno di questi, se non il più importante. Un concetto che ha profonde ricadute sull’ambiente, sulla società, sulla cultura e, ovviamente, sull’etica.
Sprecare ci sembra oggi del tutto normale, ma è il senso stesso del termine normalità che ci è completamente sfuggito di mano. Il motivo è semplice: l’essere umano vive di emulazione. I nostri neuroni specchio ci portano ad imitare gli altri, ad entrare in empatia con loro e a fare le stesse cose, che per questo diventano ai nostri occhi del tutto normali.
Chi va in una direzione diversa è considerato strano ed emarginato. Oppure esaltato, ma comunque inserito in una categoria a sé stante e, in quanto tale, non degno o impossibile da imitare. Qualcosa di simile a ciò che accade con i Santi.

L’Associazione No Spreco Aps nasce a Cremona proprio nel giorno di Sant’Omobono, il 13 novembre 2017. Una data simbolica e piena di significato, per sottolineare un’idea di città e di umanità che il Santo Patrono ha perseguito nel corso della sua vita: solidale, sostenibile, inclusiva, capace di ridurre gli sprechi e di valorizzare le competenze e la disponibilità di ciascun cittadino.
A fondarla furono allora sette persone che probabilmente qualcuno considererebbe “strane” e che avevano in mente una visione chiara del futuro, fatto di smart cities in cui la tecnologia si integra armoniosamente con le attività umane. Città moderne e virtuose, in cui attività economiche, associazioni ed enti pubblici si mettono in rete per uno sviluppo sociale ed economico ottimale del territorio.
Quello che i fondatori di No Spreco decidono di fare è una cosa semplice e coraggiosa: creare qualcosa che sia possibile mettere in atto e che faccia venire voglia di essere imitato. Qualcosa di concreto che sia in grado di scatenare un circolo virtuoso in cui una buona pratica ne generi altre.
L’esperienza di questi primi tre anni, bruscamente deviata dal lockdown Covid e dalle nuove esigenze che la pandemia ha determinato, ha portato l’Associazione a ripensare la propria attività e a inserire nei nuovi progetti anche un importante laboratorio, che verrà realizzato a breve grazie al contributo ricevuto dalla Regione Lombardia tramite il Bando Volontariato 2020 e alla collaborazione con un’università locale, per studiare una composizione equilibrata per i pacchi alimentari.
Obiettivo di questi studi la stesura di una linea guida per la preparazione di pacchi alimentari equilibrati. Con un medico nutrizionista e gli esperti dell’università si sta dunque lavorando sulla composizione dei pacchi e su un altro fondamentale pilastro: cosa fare del fresco non più idoneo al consumo umano? E, qualora sia necessario integrare le donazioni, quali prodotti bisogna acquistare per integrare al meglio i pacchi alimentari? Su queste nuove direttrici e con nuove attività il Progetto No Spreco sta tornando ad affrontare una città che la crisi Covid ha cambiato in pochissimo tempo. Un mondo nuovo che questa associazione può certamente aiutare e che tutti noi dobbiamo perseguire, per lasciarci alle spalle l’incubo del consumismo e puntare ad un modello di civiltà capace di valorizzare le risorse del pianeta e di rispettare l’ambiente, le persone e la biosfera.

…per trasformare i cittadini
da consumatori passivi
in costruttori di welfare cittadino

Per portare avanti la propria missione l’associazione si serve di quattro strumenti: l’app SprecoSmart, pensata per promuovere nuovi stili di vita in maniera ludico-educativa; la E-bike Cargo, un mezzo ecologico – una bicicletta con pedalata assistita – per la raccolta e la consegna delle eccedenze; un deposito centrale, dove vengono raccolte grandi quantità di donazioni; diversi punti di distribuzione gestiti da volontari.
L’App SprecoSmart è la punta di diamante delle strategie di No Spreco per trasformare i cittadini da consumatori passivi in costruttori di welfare comunitario, oltre che per trasformare gli sprechi e gli scarti in risorse per la comunità.
Un vero e proprio attivatore di nuovi stili di vita che si concretizza in un’applicazione per smartphone e tablet, caratterizzata da elementi di gamification (missioni, punti e premi/sconti), che accompagna i suoi utilizzatori in un percorso volto ad assumere gradualmente uno stile di vita nuovo. L’app permette anche al commercio locale di esporre i propri prodotti e servizi in una vetrina virtuale, proprio per aiutare i negozi della città a non lasciare invenduto la loro merce o inutilizzati i servizi che offrono.
Un anno dopo la fondazione, il 6 novembre 2018, di nuovo a ridosso della festa del Patrono, No Spreco sigla un Protocollo d’intesa con il Comune di Cremona. Al centro di questo primo importante passo per l’Associazione i suoi scopi e la sua missione.
Azioni concrete, come quella di raccogliere e ridistribuire per risolvere il problema delle eccedenze alimentari, e quindi dello spreco, e dare una risposta concreta alla domanda, in costante aumento, di cibo e di pasti da parte di famiglie e di singole persone in difficoltà, contattando direttamente i negozi per donare eccedenze da portare nelle parrocchie in cui c’erano situazioni di necessità.
A sostenere queste azioni anche la determinazione a sensibilizzare, con campagne e incontri sui problemi legati a eccedenze, spreco, smaltimento, raccolta, distribuzione, quante più persone possibile, soprattutto nelle fasce d’età più giovani e più sensibili. Determinazione che ha portato a Cremona, il 4 marzo 2019, un’importante tavola rotonda con l’onorevole Maria Chiara Gadda, che nel corso del proprio impegno da parlamentare si era fatta promotrice di una proposta di legge contro lo spreco alimentare. Una legge importante, che consente agli esercenti che donano cibo di farlo attraverso una bolla di consegna e una donazione certificata, per scaricare fiscalmente il costo dei prodotti donati dai punti vendita. Far conoscere questa legge è diventato dunque uno degli obiettivi di No Spreco.
Nei mesi successivi al Protocollo d’intesa con il Comune di Cremona tre importanti bandi aprono la strada ad ulteriori attività e interventi. Sempre nel 2018 il Bando Fondazione Comunitaria consente di allestire sei punti di distribuzione con frigo e freezer, app, comunicazione e sensibilizzazione. I punti vengono allestiti in quattro parrocchie e due realtà laiche, una delle quali è l’Associazione Futura Onlus di via San Rocco a Cremona, dove nasce un centro di distribuzione alimentare speciale, nelle mani di ragazzi affetti da forme di disabilità più o meno gravi. Qui il circolo virtuoso di No Spreco si mette in evidenza al meglio delle sue possibilità, dimostrando come solidarietà e sostenibilità sono parole vuote, dove non c’è inclusione e partecipazione. Il centro di distribuzione alimentare speciale Futura vede la luce il 10 novembre 2019, ancora una volta in prossimità della data di Sant’Omobono. Nel frattempo, nel mese di settembre del 2019, aveva debuttato l’app SprecoSmart.
Nello stesso periodo la partecipazione come capofila al Bando Volontariato 2019 con il progetto “Città SprecoSmart, solidali e sostenibili”, che sarà poi presentato a Palazzo Pirelli proprio il 13 novembre e che sarà menzionato come “uno dei 3 progetti” – di 114 finanziati per il 2019 – “che per il carattere innovativo e la combinazione di solidarietà e sostenibilità è ritenuto meritevole di particolare attenzione”.
Ancora nell’autunno 2019 il Progetto SprecoSmart Offline, in collaborazione con Comune di Cremona, Padania Acque, La Provincia, FOCR, per scuole elementari e medie, oratori e ASD sportive.
Ora No Spreco è pronta per affrontare questa nuova sfida e per portare la sua missione in una città e un mondo che iniziano a vedere la fine del tunnel della pandemia Covid.
No Spreco A.p.s ha partecipato, insieme ad altre numerose associazioni del territorio all’iniziativa promossa dal Comune di Cremona – politiche sociali – e dalla Protezione Civile, a CremonAiuta che durante il primo lockdown ha consegnato numerosi pacchi alimentari non solo alle persone indigenti ma anche alle tante persone chiuse in casa per quarantena fiduciaria o perché malati di Covid-19. Questa iniziativa ha messo in evidenza quanto sia importante che il Terzo Settore collabori con le istituzioni e tra enti e ha fatto nascere la convinzione che occorrerebbe un luogo fisico (durante la primavera gli incontri tra enti per coordinare i servizi e condividere le idee si sono svolti rigorosamente online) dove diverse associazioni possono incontrarsi, condividere strumenti e servizi. Per questo motivo No Spreco ha immediatamente aderito ad un gruppo di lavoro, promosso da Filiera Corta, che sta valutando la possibilità di trasformare l’ex mercato orto-frutticolo di Via dell’Annona in una Cittadella dell’economia solidale, dove troveranno posto sia iniziative no profit sia iniziative profit di tipo sociale.