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N.41 Maggio/Giugno 2023

NATURA

Nasce il bosco delle api: oasi di vita alle porte della città

Cremona è la prima città italiana che partecipa al progetto "Foreste" avviato da Greenpeace in collaborazione con la cooperativa Agropolis

Vietato pensare alle api come insetti pericolosi e fastidiosi, pronti a uscire allo scoperto nei mesi più caldi per “aggredirci” e per infestare gli ambienti che frequentiamo. Si pensi piuttosto a quanto l’impollinazione sia fondamentale per la sopravvivenza di molte specie sul pianeta Terra, compresa la nostra; si pensi ai servizi ecosistemici che ne derivano, ovvero – secondo la definizione data dalla “Valutazione degli ecosistemi del millennio” – ai “benefici multipli forniti dagli ecosistemi al genere umano”. E quanto più è importante l’impollinazione, tanto importante risulta essere la salvaguarda degli insetti che si occupano di tale processo.
E proprio questo è l’obiettivo del progetto del “Bosco delle Api”, annunciato da Greenpeace Italia, in collaborazione con la cooperativa sociale “Agropolis” di Cremona: l’apertura di uno spazio dedicato alla tutela della biodiversità e dei principali insetti impollinatori. In gergo tecnico, una food forest (foresta giardino, foresta commestibile, orto-bosco), ovvero una coltivazione multifunzionale che simula, in piccola scala, un ecosistema boschivo su più strati, in cui si possono trovare piante da frutto, erbe medicinali e officinali, bacche, ortaggi, fiori e molto altro, in sinergia con piante spontanee e animali che popolano quel particolare habitat. In poche parole, un bosco in miniatura.

Il bosco occuperà un’area di circa 5.500 metri quadri, adiacente alla Cascina Marasco, sede della cooperativa, nella località di Cavatigozzi, nella periferia cremonese.
«Sorgerà in uno spazio datoci in comodato d’uso – racconta Ambrogio Rossetti, consigliere di Agropolis referente per il progetto –. Un terreno che era da tempo abbandonato e che stiamo pulendo, preparando e valorizzando per la realizzazione del bosco».
Un luogo che è già stato esaminato da un team di esperti e che ha mostrato buoni risultati sul piano dell’impatto ambientale e che, ufficialmente, può iniziare a prendere forma.
Lo spazio potrà anche diventare punto di interesse per la comunità cremonese, utilizzabile come luogo tranquillo in cui ritirarsi per pause-relax, tra la quiete della natura. Un’area che sarà inoltre aperta alle scuole, disponibile per le attività – quantomai necessarie – di didattica ambientale.
«Siamo impegnati da tempo nella salvaguardia degli insetti impollinatori, anche facendo pressione sulle istituzioni – spiega Martina Borghi, della campagna “Foreste” di Greenpeace Italia –. E abbiamo voluto compiere un’azione concreta per questa campagna, in una zona delicata come quella della Pianura Padana».

«Non sarà un giardino all’inglese
ma molto più selvatico
capace di vivere da solo»

L’iniziativa del “Bosco delle Api” a Cremona è la prima realizzata da Greenpeace in Italia, ma l’idea è quella di proseguire su questa strada, «trovando partner e Comuni funzionali e disponibili a collaborare – sottolinea Borghi –, come lo sono stati Agropolis e il Comune di Cremona. Il clima ci preoccupa e per noi sarebbe auspicabile veder nascere molti altri boschi per le api, soprattutto nelle zone più critiche».
Se si pensa alle condizioni geografiche e ambientali che vedono Cremona tra i primi posti nella classifica delle città più inquinate d’Italia e tra le prime in Europa, risulta estremamente facile capire la necessita di creare sempre più spazi come questi, in cui le api, ormai allontanate dalle campagne a causa dell’utilizzo di cocktail di prodotti chimici, possano essere accolte e protette. «Non sarà un giardino ordinato, all’inglese – conclude la Borghi –, ma molto più selvatico, capace di vivere da solo». Un classico esempio di “vera” natura, quella più spontanea, alla quale normalmente la gente fatica ad avvicinarsi, ma che in realtà è quella che giova di più all’ecosistema.
«La realizzazione di questo progetto – sottolinea Rossetti – significa creare un ulteriore polmone di verde vicino alla città, salvaguardando e valorizzando gli insetti impollinatori, che sono sentinelle fragili e preziosissime contro l’inquinamento».
Un ulteriore elemento per la continua ricerca della sicurezza ambientale; uno spazio che – come ci suggerisce il consigliere di Agropolis –, potrà verosimilmente vedersi realizzato nei primi mesi autunnali di quest’anno. Un’iniziativa che sia d’ispirazione per il futuro e che sia d’auspicio per un mondo più sostenibile, in natura e in società. Perché l’uomo – come ci insegna Tolstoj – “oltre a vivere per il proprio bene personale, deve inevitabilmente contribuire al bene degli altri: se dobbiamo prendere un paragone dal mondo degli animali […] allora occorre prenderlo dal mondo degli animali sociali, come le api”.