aria

N.39 Marzo 2023

RUBRICA

Prova a prenderla, l’aria…

Prova a prenderla, l’aria.
Inafferrabile come certi pensieri, difficile persino da concepire.
È dappertutto, senza farsi però vedere mai.
A lei affidiamo tutto: le parole che ci diciamo mentre camminiamo, gli sbuffi, le risate, i sospiri, persino i silenzi. Testimone avvolgente di ogni nostro secondo.
Le siamo debitori per ogni secondo che trascorriamo su questa terra: dipendenti cronici di uno degli elementi che ci tiene letteralmente in vita.

All’aria si mandano piani, progetti, desideri, tristezza.
Una destinazione indulgente che accoglie tutto quello che non riusciamo più a sopportare o non vogliamo più accettare.
Si fa spazio in cui tenere la testa per chi ha deciso che la quotidianità in cui ci muoviamo è troppo asfissiante per riuscire a respirare.
Combinazione magica di molecole, sa essere leggera o pesante senza cambiare di stato. Acquista o perde consistenza in base a come ci sentiamo.

Aria che diventa misura di assenze, di sentimenti.
Mi manchi come l’aria.
Perché quando l’aria non c’è, tutto diventa impossibile.
Dono che ci è stato fatto puro, limpido, e che non ci siamo preoccupati di sporcare, intossicare, ingrigire.
Perché l’aria è di tutti per essere usata, di nessuno quando è da proteggere.

Aria è un mondo invisibile che comincia a zero millimetri dal suolo e va oltre le nuvole e le stelle che ci fanno alzare la testa. Un mondo abitato da essere meravigliosi che
danzano muovendosi nel vuoto.
Un mondo in cui tutti almeno una volta hanno sognato di potersi liberare.
Per diventare leggeri, come l’aria.