fede

N.48 marzo 2024

solidarietà

Dalla parte delle famiglie, accanto ai piccoli pazienti. Il cuore di Giorgio Conti è un’onda di bene

Giorgio aveva 12 anni quando, dal suo letto d'ospedale, rivolse lo sguardo ai più piccoli tra i pazienti. «Mamma, aiutali»: dopo 30 anni l'associazione che porta il suo nome non ha ancora smesso di onorare la promessa, sostenendo nelle cure centinaia di bambini e le loro famiglie

«Mamma, aiutali». Una frase breve, semplice. Una piccola preghiera. Se a dirla però è un ragazzino di 12 anni, in punto di morte per tumore cerebrale, nel letto di un ospedale di Zurigo, quelle parole diventano larghe e piene come sa essere una promessa da cogliere. Una missione. Proprio quella che, per 36 anni, l’associazione “Giorgio Conti”, che di quel ragazzino porta il nome, ha continuato a mantenere per le famiglie dei bambini colpiti da gravi malattie, dando loro assistenza morale e materiale. E la grande novità della trasformazione da associazione a Fondazione «consentirà di operare sull’intero territorio nazionale e ad aiutare i bambini bisognosi, in linea con le nuove normative» spiega Giuseppe Conti, fratello di Giorgio e membro del Consiglio Direttivo. Una decisione resa necessaria «a fronte delle nuove normative del terzo settore che tuttavia ci consentirà di allargare il nostro raggio di azione» e continuare, in questo modo, la strada indicata da Giorgio a mamma Adriana nel lontano 1988. 

Da allora centinaia le persone aiutate; milioni – più di tre e mezzo – gli euro ricevuti da benefattori, lasciti o offerte poi redistribuiti a chi più ne ha bisogno in quelle drammatiche situazioni; difficilmente calcolabile «il senso di gratitudine a Cremona e ai cremonesi per i gesti di stima e riconoscimento» del lavoro svolto nel corso degli anni.

«Mentre era ricoverato, mio fratello disse a mia madre di aiutare i vicini di letto, uno in particolare proveniente da lontano e i cui genitori avevano evidenti difficoltà economiche – racconta Giuseppe –. Quando lui venne a mancare, i miei genitori constatarono il dramma di molte famiglie di avere pochi mezzi nella disgrazia di un figlio gravemente malato. Quella richiesta così si trasformò nella decisione di rispettare la volontà di Giorgio per onorarne la memoria». 

La onlus guidata dal presidente Carlo Conti insieme alla signora Rinaldi, presidente onoraria, agisce offrendo risorse materiali da destinare alle famiglie richiedenti con bambini colpiti da gravi malattie, come leucemia o tumori. Possono essere rimborsi per le costose visite mediche specialistiche, sostegni alle terapie o degli interventi non coperti dal Sistema Sanitario Nazionale. Nei casi più particolari l’associazione può offrire un soggiorno prolungato per chi è obbligato a stare per mesi in luoghi di degenza accanto al bambino ricoverato. 

«Gesti di ordinaria quotidianità
per un bimbo normodotato,
ma straordinari per i bimbi speciali
che comunicano con il linguaggio del corpo,
con i disegni e con il sorriso»

«Una volta abbiamo aiutato una ragazzina con gravi problemi alla spina dorsale e una bassa aspettativa di vita a farsi operare in America – racconta Giuseppe –. Nessuno in Italia se la sentiva di intervenire, poi abbiamo trovato questo chirurgo in California e ci siamo fatti carico delle spese». 

L’aiuto può arrivare in molti modi. «In città c’era la situazione difficile di una ragazza invalida sulla sedia a rotelle, sola in casa con la sorella minore e senza genitori e non c’era modo di farla uscire; ci siamo adoperati per acquistare un mezzo apposito per potersi muovere anche all’esterno». 

O ancora, sostenere i percorsi di inclusione di preadolescenti con autismo per consentire loro di praticare uno sport come lo sci in modo autonomo. «Gesti di ordinaria quotidianità per un bimbo normodotato, ma straordinari per i bimbi speciali che comunicano con il linguaggio del corpo, con i disegni e con il sorriso» si legge nel Diario, il trimestrale d’informazione sull’attività dell’associazione. 

C’è poi l’accompagnamento psicologico, «una fiducia giorno per giorno», nel quale gli operatori si rendono disponibili ad offrire un po’ di sollievo alle famiglie. «Una delle cose più belle è quando loro non credono che qualcuno possa dare loro aiuto senza chiedere nulla in cambio; un sacco di gente non se ne capacita di questa disponibilità che riusciamo a dare loro» afferma il fratello di Giorgio. La sfida più grande, infatti, è rimanere accanto alle personali esperienze del dolore o della sofferenza. «Oggi come allora mi colpisce la dignità di queste famiglie che vivono momenti drammatici. Spesso la cosa più difficile è avvicinare i genitori; molti casi ci vengono segnalati ma poi è difficile trovare il modo di rendersi utili in modo rispettoso». Per questo, dice Giuseppe, «sono molto grato anche ai volontari che, essendo in prima linea, imparano a convivere con la quotidianità di storie drammatiche buttate addosso». 

Il denaro arriva tramite donazioni degli iscritti, raccolte fondi o iniziative private. «Addirittura un festeggiato, come regalo di compleanno, ha chiesto ai presenti un contributo di beneficenza». Il tutto viene poi reso pubblico nel rendiconto mensile, «perché siamo consci della responsabilità dei soldi affidati per aiutare dei bambini». 

Nonostante la trasformazione in Fondazione, l’ente, composto da circa una decina di persone tra membri e volontari, manterrà comunque la sua flessibilità organizzativa. «Riceviamo numerose richieste di assistenza, anche tramite le segnalazioni dei servizi sociali, perciò bisogna capire in tempi rapidi su quale bisogna destinare determinate risorse – prosegue Giuseppe Conti –. Ciò avviene grazie all’analisi preliminare del dottor Giovanni Fasani, ex primario di pediatria a Cremona ora in pensione, il quale ha la facoltà di comprendere le necessità della famiglia e valutare la documentazione medica del caso». 

L’associazione ha assistito bambini provenienti da tutte le regioni d’Italia, grazie anche alla rete di collaborazioni con strutture, cliniche ed enti del settore sanitario, «cercando di supportare anche i progetti di altre realtà sul territorio e non solo» spiega Giuseppe. Dall’Istituto pediatrico De Marchi del Policlinico di Milano all’ospedale pediatrico “Vittore Buzzi”, fino alla Fondazione Sospiro, «con cui sosterremo alcune spese per la realizzazione del Centro Nazionale Autismo», alle spese dei costi d’iscrizione e dei pasti dei Grest estivi per i bambini con disabilità, insieme al Comune di Cremona.
«Esistono tantissime realtà impegnate come noi nel sostegno alle famiglie dei piccoli ammalati – conclude Giuseppe – verso tutti coloro che scelgono noi, perché e e sentire la fiducia di chi si rivolge a noi ci riempie di responsabilità e gratitudine».