piaceri

N.11 Maggio 2020

WEB RADIO

È un caffé. È una barca. È radio Cinciorra

Come una compagnia teatrale si è inventata una web radio per il piacere di incontrarsi per il gusto di stravolgere i piani perchè è bello prendersi cura

Sono stati giorni di isolamento e malattia.

Giorni di straordinaria fatica fisica, psicologica, emotiva.

Abbiamo dovuto chiudere i nostri spazi abituali di relazione e creazione.

Il “nostro” teatro vive di questo: lo spazio, la relazione e il corpo. Questi sono gli ingredienti che compongono la ricetta del gioco teatrale. Nelle settimane iniziali di lockdown abbiamo avvertito il vuoto, ed è proprio lì che ha preso forma il desiderio di uno spazio virtuale per rimanere in relazione. Così ha preso “corpo” il progetto di Radio Cinciorra della Compagnia dei Piccoli. Una radio nata per il piacere di stare insieme, di chiacchierare, di sdrammatizzare, di ritrovarci a distanza. Perché «è proprio nel momento più drammatico che c’è bisogno di ironia e humor» diceva C. Chaplin.

Non abbiamo inventato la radio, ci mancherebbe, però l’abbiamo riscoperta come uno strumento piacevole di relazione e creatività. Il suo nome, Cinciorra (si scrive in realtà Chinciorro), deriva da un tormentone estivo passato in radio centinaia di volte la scorsa estate. Un giorno qualunque, alla centunesima volta che l’ascoltavamo di ritorno da una giornata al mare, un’amica chiese ridendo: «Cinciorra?! Cosa significa?».

Ci piaceva chiamare la nostra radio con questo nome che per noi richiama la curiosità bambina di chi non lascia passare i dettagli inosservati, ma ferma tutto e volta la testa verso ciò che incuriosisce e fa sorridere di meraviglia.

Giusto perché nulla accade a caso, il duplice significato di questo termine spagnolo si è poi rivelato perfetto per questo periodo di lontananza forzata. Il suo primo significato è “bar”: la nostra radio voleva essere un caffè dove ritrovarsi per il puro piacere di stare insieme, incontrare ospiti e commentare qualche notizia.

Il secondo significato è “barca”: la classica barchetta a remi, metafora di quell’unico mezzo che, quando si allaga tutto, ti permette di rimanere a galla.

Racconta Carolina, presentatrice del programma Cinciorra Baby: «È stato un periodo difficile per tutti e sicuramente non voglio scadere nella retorica, nessuno di noi probabilmente ha voglia di mettersi a ricordare, forse è ancora troppo presto, fa ancora un po’ troppa paura. Ma, se a fatica faccio un salto indietro con i pensieri, non riesco a immaginare questo periodo senza il nostro appuntamento settimanale. Un mio prof diceva che una metafora del prendersi cura sta nella logica di darsi un appuntamento. Forse un po’ in ritardo ho capito perché. O forse la teoria l’avevo già capita, mi mancava sentirlo sulla pelle. Perché è un impegno, perché lo scegli, perché è con e per qualcuno».

Perché prendersi un impegno con e per qualcuno è qualcosa che ha a che fare con “l’importante”, con la cura. E darsi un appuntamento, in questo periodo, salva. Ti dà un motivo per alzarti dal letto la mattina, perché c’è qualcuno che ti aspetta per fare qualcosa di bello. In un periodo dove a casa le ore hanno perso i minuti e io l’orologio, penso sia stato e sia bello cambiare insieme tutti i piani, stravolgere ciò che è stato stravolto da un imprevisto e mettersi in gioco, di nuovo.