gemme

N.58 marzo 2025

riflessi incontra

Federica Bandirali: la moda parla, io la racconto

"La moda parla". Con FEDERICA BANDIRALI, giornalista di CR1 e da anni firma per le pagine fashion del Corriere della Sera, ci spostiamo tra passerelle, jet set e tendenze di strada per scoprire il mondo della moda, i messaggi che passano attraverso un abito o un gioiello, la nostra voglia di brillare.

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Lo scintillio di un anello racchiude molto più di quanto si possa immaginare. Racconta la storia di chi lo indossa e di chi l’ha donato, la maestria dell’artigiano che ne ha cesellato la pietra e la creatività di chi ha ideato il modello, ispirandosi a epoche e stili differenti. Un dettaglio sottile, che può svelare la personalità di chi lo indossa o riflettere il contesto culturale che lo circonda. Che si tratti di Kate Middleton o di una sconosciuta incrociata sul tram. Abiti, scarpe e accessori sono testimoni di storie e realtà che attraversano i secoli e ne catturano l’anima in oggetti senza tempo. Chi opera in questo settore deve saper leggere tra le pieghe dei tessuti e nei dettagli sartoriali per individuare tendenze che vanno oltre la pura estetica.

«La moda va vissuta», afferma Federica Bandirali, giornalista di CR1 e da diciotto anni firma del Corriere della Sera per la sezione Moda. «Spesso è considerata una cosa frivola, leggera, in realtà è un settore fondamentale per la nostra economia e per il sistema lavoro». Solo a livello nazionale, questo settore vale il 5% al PIL, con un impatto economico e culturale significativo. Conoscerlo significa studiarne la storia, gli intrecci, i riflessi sociali, spesso nascosti nei dettagli. «Dalle passerelle, dove emergono i trend più recenti, fino alla strada, dove si osserva il modo in cui vengono vissuti e interpretati». Come ricorda la giornalista, basta un’intuizione per fare tendenza: tutti ricordiamo Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany, che con tubino nero e tre fili di perle al collo ha portato alla luce del sole l’eleganza prima riservata alle soirées. Distinguersi non richiede necessariamente di spendere capitali: basta scegliere materiali innovativi e abbinamenti insoliti. L’accessorio giusto può sdrammatizzare un tailleur o impreziosire un look informale: tutto sta nella capacità di mixare gli stili con creatività e un pizzico di audacia. 

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Così è stato anche per i grandi classici: «Marilyn Monroe cantava “‘”i diamanti sono i migliori amici delle donne”… e oggi anche degli uomini». Aggiunge Bandirali: «Basta guardare i cantanti del Festival di Sanremo, gli sportivi e i vip che sfoggiano brillanti e gioielli vistosi sotto i riflettori, senza distinzioni di genere».

Quando si parla di moda, l’etica ha un peso non indifferente: «Oggi la parola d’ordine è “sostenibilità”, come testimoniano le numerose piattaforme di rivendita e le startup dedicate al riuso di tessuti e materiali». Anche l’armadio può essere reinventato con un pizzico di fantasia, abbinando capi diversi o giocando con gli accessori, magari prendendo spunto dalle passerelle. «La moda parla, trasmette lo stato d’animo attuale e il contesto sociale: non a caso la Milano Fashion Week di questa primavera ha celebrato il ritorno del nero. Sempre, però, arricchito da gioielli e punti luce. In un momento storico pieno di ombre, possiamo leggerlo come un messaggio di speranza e positività». Perché, in fondo, «tutti vogliamo brillare»