parole

N.24 Ottobre 2021

ESPRESSIONI

Dagli spray al pennino, con Gep la scrittura è arte

Giuseppe "Gep" Caserta ha tenuto un workshop di calligrafia al circolo dei Filodrammatici di Cremona: «Scrivere ci distoglie dalla routine, recuperare manualità e un nuovo rapporto con la materia, sia muro, carta, metallo o stoffa»

«Come si scrive?» è la domanda che ci si pone davanti ad una parola in una lingua straniera, un cognome insolito, il titolo di quel film svedese di cui hanno parlato alla televisione.
Tra tutte le risposte ricevute, la più originale ci potrebbe venire da Gep. Perché Giuseppe Caserta, nome d’arte Gep, ha fatto del “come si scrive” il proprio lavoro. È un calligrafo e l’abbiamo incontrato a margine di un workshop che ha tenuto alla Società Filodrammatici di Cremona.
La pacatezza mentre parla e il folto pizzo che si protende dal mento verso il foglio, lo fanno assomigliare ad una sorta di mistico, anche se le sue origini provengono direttamente dalla strada. Una dimensione urbana vissuta come skater ma, soprattutto, come rapper e come writer, cioè colui che, armato di spray, traccia sul muro lettere colorate. «Ma adesso le bombolette le uso solo per creare degli sfondi», ci spiega durante la nostra chiacchierata, «perché dal 2007 ho intrapreso un’altra strada, dal punto di vista artistico». Dall’unione delle origini street con la passione per la calligrafia è nato in Gep il desiderio di tracciare le lettere che stava imparando a vergare su carta, direttamente sul muro.
«Eravamo in pochi a farlo, una decina di anni fa quando ho iniziato, ora è di moda», specifica mostrandoci i lavori che decorano muri di private abitazioni, ristoranti, musei, gallerie d’arte ma anche palazzine periferiche o cassette per l’energia elettrica.
Non solo il supporto dei calligrafi non è più semplicemente la carta, ma anche la forma delle lettere ha subito una mutazione, «partendo dallo studio delle lettere antiche le portiamo nella contemporaneità» fino a generare uno stile riconoscibile, quasi un marchio di fabbrica».
Un mondo affascinante in cui le sinuosità delle lettere e la loro concatenazione sono elementi studiati talmente a fondo da apparire naturali e fluidi come l’acqua di un torrente che scorre verso valle. Non sono poche le persone che hanno voluto immergersi in questo flusso anche se «gli approcci ai miei workshop sono completamente diversi da persona a persona» ci spiega Gep. «Sto tenendo un corso a Lecco», prosegue lisciandosi il lungo pizzo «e ho una ventina di iscritti dai 13 ai 70 anni, davvero una varietà incredibile!».
Nel laboratorio di scrittura, intente a riprodurre le lettere indicate dal maestro, siedono fianco a fianco «una ragazza che di lavoro customizza, cioè decora, i serbatoi delle Harley Davidson, e una signora desiderosa di spedire ai parenti gli auguri di Natale scritti in modo impeccabile».

Ogni allievo è spinto dalla propria motivazione e il martedì sera si incontrano tutti, fianco a fianco, a tracciare infinite sequenze di lettere dell’alfabeto, prima di iniziare a scrivere parole complete.
Gli strumenti utilizzati sono affascinanti e, osservandoli, si prova l’istinto di impugnarli per provare a tracciare un segno sulla carta: pennini, pennarelli con diversi tipi di punte, inchiostri, pennelli, tutti strumenti che sembrano appartenere al passato ma che, invece, vengono maneggiati, con cura e maestria, dai nuovi calligrafi. «Forse questo ritorno d’interesse per la scrittura a mano è una reazione al nostro essere troppo digitali», riflette Gep mentre sceglie, tra i molti che gli stanno davanti sfiorandoli con i polpastrelli, lo strumento da usare. «Scrivere ci distoglie dalla nostra routine oltre che farci recuperare manualità e un nuovo rapporto con la materia, sia essa muro, carta, metallo o stoffa».
«Nonostante il mio background di colori e sperimentazioni con gli spray, il mondo della calligrafia si è rivelato, fin dal primo approccio, affascinante, sconosciuto e sconfinato. Nuovi strumenti, nuovi supporti e una ricerca che continua ancora oggi, stregandomi, tenendomi vivo… insomma mi fa star bene».

«Prendi una penna,
siediti davanti ad un foglio
e vedrai che il tempo, magicamente,
rallenterà il suo flusso»


La sensazione di pace e autocontrollo si espande come un cerchio d’onda anche agli osservatori, come i bambini e i ragazzi accorsi allo “Skate Custom Lab”, iniziativa di Cremona Estate organizzata da Ventaglio Blu e Anffas con la collaborazione dell’associazione Arzen. Gli occhi curiosi dei giovanissimi apprendisti studiano i movimenti di Gep, precisi come quelli di un chirurgo, fluidi come le movenze di un monaco Shaolin. Osservando i piccoli allievi Gep racconta: «Stamattina un bambino autistico di circa 8 anni mi ha investito con tutto il suo entusiasmo e poi mi ha detto: sei proprio un grande artista e a me piacciono le cose belle». Gli occhi del calligrafo si sono illuminati, «ecco, quel bambino, le sue parole mi hanno fatto riflettere e capire che la direzione del mio lavoro è quella giusta. La riscoperta della calligrafia è un po’ la riscoperta del bello, dell’arte, come stamattina quando sono entrato nel Duomo di Cremona e sono rimasto a bocca aperta per la bellezza e lo splendore davanti ai miei occhi. Avevo in mano le tavole da skate decorate insieme con i ragazzi del laboratorio, l’opera delle mie fatiche, e mi sentivo piccolissimo di fronte agli affreschi che decoravano le pareti immense della cattedrale».
Se in un mondo che macina mode, eventi e tendenze con velocità sempre crescente c’è ancora spazio per entrare in una chiesa e lasciarsi abbagliare dalla sua bellezza, significa che l’arte mantiene un ruolo centrale per la vita e l’equilibrio degli esseri umani. «Siamo davvero travolti dalla velocità» incalza Gep, «pensa che, per rimanere al passo e continuare a promuovere la mia arte ho dovuto caricare dei brevi video su Tik Tok. Non ci crederai, ma un breve spezzone di dieci secondi mentre scrivo, ha realizzato più di sei milioni di visualizzazioni!».
Se ci sentiamo troppo presi dalla vorticosa rapidità con cui scorrono le nostre ore e i nostri giorni, se gli occhi sono stanchi di osservare schermi luminosi, Gep ci propone questa strada: «Prendi una penna, siediti davanti ad un foglio e vedrai che il tempo, magicamente, rallenterà il suo flusso».
A vederlo allontanarsi, con il cappellino, il lungo pizzo ricciuto e le tavole da skate sotto braccio, vien voglia di rincorrerlo per chiedergli dove terrà il prossimo corso, su quale muro lascerà impresse le lettere che sta immaginando, quale strano oggetto ispirerà la sua prossima opera. Anche noi vogliamo assistere alla magia della calligrafia e, impugnando penna, pennarello o pennello, provare a farne parte.