segni

N.51 Giugno/Luglio 2024

diritto

Dalle matrone romane alle influencer, la storia delle donne che lasciano un segno

Al Museo Archeologico di Cremona un incontro promosso da Soroptimist propone una prospettiva di riflessione sui diritti delle donne nel mondo contemporaneo in un suggestivo parallelo con la condizione femminile in epoca romana

«Non esiste uno iato tra la condizione giuridica della donna romana e quella di oggi». Ad affermarlo è Francesca Scotti, docente di Storia del diritto romano presso l’Università Cattolica di Milano e di Istituzioni del diritto romano presso la Cattolica di Piacenza.

Invitata dalla sezione cremonese del Soroptimist per trattare il tema La donna romana e i suoi volti: diritto e società, la Scotti, sollecitata dalle domande di Marina Volontè, conservatrice del Museo archeologico San Lorenzo, ha tracciato un profilo della condizione femminile nel mondo dei latini.

La storia antica con le sue leggi e le sue tradizioni ha lasciato un segno profondo nelle vicende che coinvolgono la donna nella nostra cultura. Ed è così facile, a partire da un racconto legato alle nostre radici, interrogarsi sull’oggi. Abbiamo superato la visione per cui «la donna è considerata fragile per natura» o l’idea che «la sua lievitas animi non le consenta di avere testa per gli affari»?

«Nel passato – commenta la presidente del Soroptimist di Cremona, Marida Brignani – ci sono le nostre fondamenta. Abbiamo capito, riguardando anche il diritto contemporaneo, quanto sia importante soffermarci su questi sprazzi di storia, su queste finestre che apriamo sulla storia.  Ci aiuta sicuramente a capire molto di più il presente e soprattutto a sensibilizzare anche le ragazze e le donne a prendere coscienza della necessità di valorizzare se stesse, la propria professione, quello che sanno fare». Non è un caso che, nonostante gli sforzi di molte donne, ai vertici dell’economia, ci siano ancora per la maggioranza uomini. Questo fatto forse un’eredità di quella figura forte che era il pater familias capace di vegliare sugli affari, ma anche sulle relazioni, esercitando una forma di “tutela” sulle figlie ma anche sulle mogli? La società è ancora in cammino.

Abbiamo superato la visione per cui
«la donna è considerata fragile per natura»
o l’idea che «la sua lievitas animi
non le consenta di avere testa per gli affari»?

«Lungo i secoli – spiega Brignani – vediamo molti alti e bassi, diritti conquistati e a distanza di un po’ di tempo, diritti di nuovo negati. Oggi i diritti vanno custoditi e vanno difesi sempre. Non sono mai acquisiti in modo definitivo, purtroppo. E le donne ne sanno qualcosa». La mente corre all’Afghanistan dove si sta compiendo un tuffo nel passato con il nuovo avvento dei talebani. Libertà femminili (esercitare una professione, andare a scuola, muoversi da sole per strada, diventare musiciste…) conquistate alle soglie del 2000, oggi di nuovo sono negate.

Questioni grandi e di attualità per le quali si batte il Soroptimis una realtà nata 100 anni fa da donne e per le donne, «un’organizzazione mondiale su base volontaria di donne impegnate in attività professionali e manageriali, che promuove l’avanzamento della condizione femminile, la piena realizzazione delle pari opportunità e i diritti umani. È voce universale per le donne che si esprime attraverso la presa di coscienza (awareness), il sostegno (advocacy) e l’azione (action)», continua la presidente cremonese. La collaborazione con le altre realtà al femminile del territorio è sempre fattiva perché «c’è tutto un lavoro importante di conoscenza, presa di coscienza, consapevolezza, proiezione anche verso il futuro da perseguire. È necessario educare ai diritti fondamentali», prosegue.

E se la “matrona romana” ad un certo punto della parabola storica «aveva un ruolo paragonabile alle influencer di oggi», come ha sostenuto la Scotti, abbiamo speranza che le donne possano alzare la propria voce e disegnare una storia al femminile.