casa
N.17 Gennaio 2021
Il posto preferito al mondo
Il rifugio
dal freddo del mondo.
Il posto dove andiamo
a fine giornata,
quando è tempo
di chiudere
tutto il resto fuori
e tenerci al caldo
con quello che ci basta.
Spazio costruito
per ripararci,
a volte
anche da noi stessi.
Tana di pensieri.
Discesa in profondità
con gli occhi chiusi
e il naso tappato
per andare giù,
a sentire cosa abbiamo
da dirci davvero,
nella personalissima
fossa delle Marianne
di ciò che sentiamo
in fondo,
al buio.
Il posto
preferito al mondo
molto spesso
non è sulla mappa di Google
ma cammina su due gambe,
ha un odore inimitabile
che sa sempre di buono
e quando ci sorride
rimette a posto
parecchie delle cose
che ci sembrano
non funzionare.
Casa sono gli abbracci
che gli incroci di vita
ci hanno regalato.
Secondi
di protezione invincibile,
uno scudo mistico
che lava il cuore
e sistema i battiti.
Braccia di sangue e di scelta,
in carne e ossa
o fatte di parole
scritte o ascoltate;
che certe strette
scavalcano oceani,
secoli, pagine e schermi
conservando
tutta la loro potenza.
Quella che annusiamo
nell’odore della strada
che ci riporta
dove siamo cresciuti.
Il paesaggio fuori dalla finestra
che è come guardare
il ritratto di un famigliare.
Silhouette
di case-campi-campanili
che rimandiamo a memoria,
come una melodia,
come una filastrocca
di forme e colori
che ci conforta,
immutabile
in mezzo alle trasformazioni
della vita.
I riferimenti nello spazio
nei quali specchiamo
la nostra quotidianità,
cerchiamo il passato
e immaginiamo il futuro.
Campanelli di amici e parenti,
parchi, chiese, cinema,
edicole all’angolo, micropanifici,
quel bar in fondo alla via.
Punti cardinali
di vite a volte sospese,
a volte in divenire.
Il luogo dell’anima.
Itaca di ricordi
ai quali torniamo sempre,
come una nostalgia
che brucia
per dirci che siamo stati,
che abbiamo vissuto.
Una mancanza
che si fa presenza.
Frammenti di intrecci passati
che marcano chi siamo oggi,
scolpiti dentro
da quello che abbiamo sentito
e condiviso con le mani,
gli odori, gli sgarbi, le intese.
Casa di voci e risate
che riconosceremmo
ovunque.