mattoni
N.55
Lego, mattoni e fantasia: la magia non ha età
Chiara Tosi racconta a Riflessi Incontra la passione per i mattoncini colorati che l'ha portata ad impegnarsi nell'associazione CremonaBricks
Costruire è una cosa seria, anche quando si tratta di mattoncini colorati. Per farlo non c’è età, genere o pregiudizio che tenga. Così dicono i veri appassionati, che a Cremona rispondono al nome di CremonaBricks. Nata nel 2012, l’associazione si distingue per la fervida attività e conta oggi un centinaio di iscritti. Tra loro c’è Chiara Tosi, volontaria e membro del direttivo, che da ben dodici anni partecipa e organizza iniziative targate Lego. «Mi accompagnano fin dall’infanzia – racconta – come accade per chi, da grande, si avvicina a questa attività». A questo proposito, c’è un pregiudizio da sfatare: «Non sono giochi da bambini: spesso sono proprio gli adulti a riscoprirli, un po’ per nostalgia, un po’ per il piacere di coltivare un hobby, soprattutto se può essere condiviso con figli e nipoti».
Oltre ad alimentare una forma di collezionismo che aggancia mondi ben più ampi, i mattoncini sono riusciti a fare breccia in contesti prima preclusi al gioco. Per esempio le aziende, dove sono utilizzati per fare attività di team building. «I Lego sono un fenomeno mondiale» afferma Chiara, mostrando la bandiera dell’Italia ricamata sulla manica della felpa gialla (colore scelto dalla delegazione cremonese). «Essere parte di questo mondo significa incontrare associazioni e appassionati provenienti da altri paesi, uniti dall’interesse per la stessa disciplina». Da qui prende vita l’attività dei Lego User Group, nati con l’obiettivo di diffondere l’interesse per la multiforme realtà delle costruzioni colorate e abbattere i cliché, un mattoncino alla volta.
«Spesso lo si considera ancora un gioco “da maschi” – prosegue Chiara – in effetti la percentuale di uomini e ragazzi che si avvicinano a questo gioco è più alta, ma la situazione sta cambiando». Tra le mani tiene un libro – tutto realizzato in mattoncini – le cui pagine raccolgono tutti i bricks commemorativi ricevuti durante eventi e manifestazioni, anche oltre frontiera. Ogni pezzetto racchiude un’opportunità di allacciare relazioni, superando confini geografici e – perché no? – record. «Al momento faccio parte di un diorama comunitario in stile medievale, che l’anno scorso sfiorava gli otto metri di altezza. Si tratta di una struttura modulare, da smontare e rimontare in occasione di eventi e competizioni. L’obiettivo è crescere, in ogni direzione: l’anno prossimo cercheremo di toccare i dodici metri!».
Nel mondo dei mattoncini, la capacità di stupire – e stupirsi – è ciò che accomuna adulti e bambini, anche in un’epoca dominata dal virtuale: «In un mondo che ci bombarda da stimoli digitali, c’è ancora bisogno di trovare uno spazio reale, materico, per sviluppare la propria creatività». Basta un soffio di fantasia per dare forma a sommergibili, castelli, astronavi o vascelli con vele spiegate, lasciando al vento dell’immaginazione il compito di farle salpare. Per poi smontare e ricominciare, riscoprendo il piacere di farlo insieme.