terra

N.01 Maggio 2019

PER FARE UN FIORE

A scuola di mani sporche con il “nonno del mese”

Una giornata all'asilo nido "Elsa e Vico Gosi" di Cremona, per seguire la "lezione" di giardinaggio di nonno Massimiliano

«Che buono il profumo della terra». Ha le mani impiastricciate Giacomo, e di quel vasetto riempito di concime e semi va fiero come non mai. Come i suoi piccoli compagni, anche lui osserva attento nonno Massimiliano, “il nonno del mese”, che insegna come piantare i fiori. Lo chiamano così perché qui, all’asilo nido Gosi di via San Francesco, ogni tre settimane un nonno o una nonna si alternano per insegnare qualcosa ai nipoti e ai loro amici. «Lo abbiamo chiamato “il giorno del nonno”: è un modo per mantenere il forte legame che c’è tra loro», ci spiega la maestra Enrica. E così si sono alternate lezioni di teatro-fiaba, di cucina (con un ottimo salame di cioccolato), di apicoltura (niente api vere, tranquilli, solo tanto buon miele) e oggi di giardinaggio.

Una vita che insegna
l’arte della pazienza
perché c’è un tempo
per ogni fiore

I bimbi si avvicendano intorno ai vasi: c’è chi li riempie di terra, chi cura le violette e le begonie da interrare, chi aggiunge l’acqua stando bene attento a seguire le istruzioni. “Troppa o troppo poca ucciderebbe il fiore”, spiega il nonno. “Aspetta ad aggiungere terriccio, bisogna prima sistemare bene la pianta e le sue piccole radici” continua.

E così, in mezzo a quell’andirvieni giocoso di bambini ritroviamo in fondo il senso di tutta una vita. Una vita che insegna l’arte della pazienza – perché c’è un tempo per ogni cosa, per ogni fiore – e anche quella della condivisione («se piantiamo insieme i fiori è più bello e poi anche il nostro giardino sarà più bello») e dell’osservazione.

Senza un maestro che insegni, che abbia a cuore di lasciare in eredità quello che di grande e vero ha imparato, saremmo tutti persi. I bambini però non filosofeggiano. Si sporcano di terriccio e acqua, bisticciano talvolta, ma hanno un dono che manca spesso a noi adulti: sanno ancora guardare. Si fidano, osservano, imparano. Non gli importa di sbagliare, ci si può sempre riprovare perché la strada è tracciata. E se la strada è tracciata, che paura si potrà avere?

Il tempo scorre veloce, i vasi sono pronti, ma c’è un’ultima cosa da fare, in gran segreto. Dopo aver abbellito le aiuole della scuola, i bimbi riempiono un vasetto di terra ciascuno e piantano un seme. È il regalo di Pasqua per mamma e papà: da quel seme nascerà una pianta, presto o tardi. Ma è stato necessario sporcarsi e mettere le mani in pasta per poter donare qualcosa di bello a chi si vuol bene. Dove prima sembrava non crescere niente, domani qualcosa rinascerà.

Non è in fondo la speranza più grande?

La lezione è finita, nonno Massimiliano raccoglie gli strumenti del lavoro mentre i bimbi si mettono in fila per andare in bagno a pulirsi. Giacomo ride. Ci mostra fiero le sue mani sporche. E ci guarda.