altri

N.02 Giugno 2019

INTRODUZIONE

Lo specchio di noi stessi

foto Valeria Marmaglio dalla mostra "Playroom" curata nel 2018 da Walter Borghisani presso la Torrefazione Vittoria a Cremona

«L’inferno sono gli altri». Sono loro l’origine del malessere, del disagio di convivere con la differenza. Sono loro la causa del fallimento di ogni prossimità, anch’essa tanto ruvida e scomoda da far preferire la solitudine.

Si giocava così, negli scritti di un filosofo del secolo scorso – Jean-Paul Sartre – la questione sempre aperta del nostro posto in un mondo abitato dalla diversità.

Ci si cavava d’impiccio alzando bandiera bianca, dichiarando perduta in partenza ogni partita. Lo sguardo degli altri era la certificazione di una distanza incolmabile.

La questione era – ed è – tutt’altro che banale.

Gli eventi della storia che viviamo lo manifestano senza ritegno. Identità, incontro, comunicazione e destino non sono più solo termini per animare un talk show. Sono percorsi a volte faticosi che costringono a pensare nuovi modelli di convivenza. E, inevitabilmente, ad accogliere ciò che sembra “altro” come parte di sé.

Un bel salto mortale, di questi tempi.

La seconda uscita del nostro Magazine non intende smarrire la scelta di raccontare aspetti della vita a partire dal vissuto concreto di persone vere.

Così ci inviterà alla scoperta che l’altro non è qualcuno (o qualcosa) per cui guardarci le spalle ma è come uno specchio che – impegnandoci in una relazione – ci restituisce un’immagine più autentica di noi stessi.

Siamo proiettati fuori di noi, vivi nella misura in cui cogliamo la differenza delle prospettive: quando l’Alzheimer rovescia le relazioni più intime o quando l’arte (il canto di Orfeo, un capolavoro di Caravaggio o la maschera di un danzatore) apre sguardi inaspettati sulla realtà.

Altre generazioni, altre terre… i tifosi di un’altra squadra, o del Baskin: costruire questa edizione è stato come trovarsi al centro di una rete di andate e ritorni. Abbiamo incontrato conflitti (con le parole, con le nuove forme di intelligenza, con i bulli del liceo…) e luminose liberazioni, come quella dei matti d’Africa sciolti dalla catene da Gregoire Ahongbonon. E abbiamo provato ad alzare lo sguardo cercando ciò che è Altro. Con la A maiuscola.

Siamo in buona compagnia. Anche nel nostro intimo troveremo le impronte dell’altro che non siamo stati, e di quello che ancora non siamo diventati.

Come nella sabbia delle spiagge o sull’erba dei prati delle montagne dove trascorreremo i nostri giorni di riposo estivo, magari in compagnia di… “Altri”. Per questo abbiamo preparato un numero ricco, con tante storie che potranno essere una lettura per l’estate. Per ritrovarci a settembre con un altro tema, altri riflessi da condividere. Se ne incontrerete, durante questi mesi o scorrendo questo magazine, fatecelo sapere. La nostra casella di posta non va mai in ferie.