TORRAZZO CON VISTA

Una società sempre più povera, come risponde il volontariato cremonese

I dati allarmanti sulle nuove povertà raccontano un tessuto sociale sempre pià fragile che chiama la rete del volontariato a rinnovarsi per mettere in campo strategie e strumenti adeguati per rispondere a nuovi e complessi fronti di bisogno. Idee, difficoltà e progetti a confronto con DON PIER CODAZZI (direttore di Caritas Cremonese), GIORGIO REALI (referente provinciale per CSV Lombardia Sud ETS) e il dott. RICCARDO MERLI (Ass. Gruppo Articolo 32)

Volontariato fa rima con carità? È una domanda provocatoria quella che ha aperto, e chiuso, la nuova puntata di Torrazzo con vista, il video-podcast prodotto da TeleRadio Cremona Cittanova in collaborazione con l’Ufficio diocesano comunicazioni sociali, disponibile dalle 12.30 di oggi sulle principali piattaforme podcast. A fronte dei lavori di rinnovamento iniziati presso la Casa dell’accoglienza di Cremona (struttura gestita dalla Caritas diocesana), si è aperto un confronto su ciò che significa fare volontariato e vivere la carità al giorno d’oggi. Una particolare attenzione da parte di tutti gli ospiti è stata posta sulla necessità di collaborare e aprirsi al territorio.

«Quando si accolgono delle persone – ha raccontato don Pierluigi Codazzi, direttore di Caritas Cremonese – non lo si fa da soli. La Casa dell’accoglienza deve essere capace di interagire con il territorio, perché molte realtà possano entrare e dare il loro contributo. In sostanza, deve essere una comunità viva, capace di conservare il bene comune e molto aperta al volontariato. Grazie all’intervento dei fondi del PNRR e al contributo della Fondazione Arvedi Buschini, il dormitorio sarà potenziato e proseguirà l’esperienza delle Cucine benefiche. Ci saranno forme nuove, come il recapito della posta per le persone senza fissa dimora. Ci sarà quindi una parte di persone che risiedono, oltre ai migranti, e una quota di attività rivolte all’intero territorio».

Sulla necessità di fare rete si è espresso Giorgio Reali, consigliere del Centro servizi volontariato Lombardia sud Ets per Cremona. «Diventa importante trovare il modo di esprimere le proprie particolarità. La festa del volontariato ci ha indicato la direzione: tutti con lo stesso passo e ognuno con le proprie competenze, abbiamo avviato un cammino verso il coinvolgimento di tutte le reti di attori attive sul territorio. Il volontariato, oggi, è pronto a questo cambiamento, soprattutto a Cremona. Negli ultimi due anni percepiamo una discreta crescita sui fronti della cura dell’ambiente e della tutela dei diritti. Tutto questo è frutto delle diverse peculiarità e capacità di ogni volontario, ma allo stesso tempo contribuisce a strutturare un tessuto di relazioni che diventa non semplicemente importante, ma addirittura decisivo».

E proprio con l’idea di valorizzare, mettendo a disposizione, le proprie competenze, si è costituita a Cremona l’associazione Gruppo Articolo 32. «L’associazione è nata dall’intuizione di un medico, un sociologo e un avvocato – ha spiegato il dottor Riccardo Merli, medico e consigliere – che desideravano dare risposte ai bisogni di assistenza sanitaria e civile di chi, normalmente, non ne ha diritto. Questo si concretizza, ora, con un ambulatorio che accoglie tutti coloro che non possono accedere ai servizi di base: migranti, minori non accompagnati, ma non solo. In questo senso, la collaborazione con la Casa dell’accoglienza è strettissima. In generale, ogni tipo di alleanza con altre associazioni ed enti presenti sul territorio è preziosa, anche solo, banalmente, per superare le barriere linguistiche e culturali che, spesso, ci separano dalle persone che accogliamo».

A concludere la riflessione sono state le parole di don Codazzi. «La carità, e di conseguenza il volontariato, passa dalla nostra capacità di irradiare sul territorio l’idea di cura. Dobbiamo generare una catena di bene che non si fermi e, quando già esiste, abbiamo il dovere di raccontarla, e di farlo insieme».


Torrazzo con vista, la nuova produzione di TeleRadio Cremona Cittanova e dell’Ufficio Comunicazioni sociali della Diocesi di Cremona. Trasmesso su YouTube, Spotify, Apple Podcast