onde
N.23 Settembre 2021
Con Cremona Wave è la vita che fa scuola
Il progetto Cr_wave accoglie i ragazzi delle medie rimasti ai margini dei percorsi scolastici tradizionali E li aiuta a non perdersi
«Quindi non posso più venire?».
Emanuel si alza dal divano rosso della ciclofficina. Non si è ancora tolto lo zaino dalle spalle. È appena uscito dallo Ial dove da qualche giorno ha iniziato a frequentare il primo anno del corso di meccanica. La sua preoccupazione è vera. «Certo che puoi venire – lo rassicura Fatou, operatrice sociale – Puoi passare quando finisci la scuola e poi ci risentiamo per l’esame. Cr_Wave è per i ragazzi delle medie, ma noi ci siamo sempre…».
Emanuel ha 15 anni arriva dall’Albania. È in Italia da tre anni. L’anno scorso doveva fare la terza media. «Ho fatto un giorno in dad – racconta – Poi non ho più frequentato per tre mesi. Il 10 dicembre Enrico (l’operatore di Cr_Wave, ndr) mi è venuto a prendere sotto casa col furgone giallo e fino a giugno ho fatto parte del progetto».
Il progetto è Cr_Wave, appunto, promosso dal Comune di Cremona insieme alle Cooperative Cosper e Nazareth, e si occupa di pre-adolescenti che non frequentano del tutto o in parte le scuole medie inferiori. Per loro, vengono studiati, in sinergia con la scuola e con l’educatore scolastico (nuova figura presente nelle tre medie cittadine che hanno aderito), dei percorsi personalizzati dentro e fuori l’istituto.
foto cortesia Cosimo di Giacomo / Cr_Wave
C’è chi fa due giorni a scuola e tre fuori, chi fa attività solo esterne e poi torna in classe per una restituzione ai compagni e ai docenti. Cr_Wave, l’hanno titolata gli stessi ragazzi, è una “nuova onda di scuola”, una scuola di seconda opportunità che “inizia adesso, non domani”. Che ti prende e ti accompagna.
«Una scuola più accogliente, che ti fa stare a tuo agio», commenta Martin, 14 anni, albanese, appassionato di videogiochi, che fa due giorni in terza media al Vida e tre a Cr_Wave. A fare cosa? Attività didattiche, anche concordate con gli insegnanti, ed esperienze educative «per stimolare nei ragazzi la curiosità che hanno perso».
Dal 2019 sono stati tredici i ragazzi coinvolti, di età e provenienze differenti, spesso con alle spalle povertà abitative, educative e culturali. Tante le attività realizzate: dalla visita al planetario per approfondire l’astronomia ai laboratori di ciclofficina o falegnameria, fino alle esplorazioni della città e del territorio in sella alla bicicletta e con la macchina fotografica al collo, come hanno fatto Emanuele e Martin quest’estate.
«Se hai 14 anni e per le bocciature ti ritrovi in classe con gli 11enni, è probabile che a scuola tu non ci vada più, oppure che adotti comportamenti sbagliati – spiega Enrico – Per questo è importante avere un spazio didattico-educativo che si occupa di quei ragazzi di cui la scuola non riesce a farsi carico, che li faccia sentire nel posto giusto e diventi uno spazio in cui rimettersi in gioco. Per fare questo, il rapporto con la scuola è fondamentale, anche se non è sempre facile».
C’è un tema di valutazione, di riconoscibilità dei percorsi extra-scolastici. «Serve un linguaggio comune – dicono Enrico e Fatou – che consenta di mettere in risalto le competenze trasversali dei ragazzi, per fare in modo che queste esperienze siano valide anche per la scuola. Noi abbiamo adottato un sistema di verifica e accompagniamo i ragazzi verso le prove che devono sostenere a scuola».
Quella più importante? Gli esami di terza media. Grazie al “Protocollo quindicenni”, chi ha 15 anni e non ha il titolo delle medie, ha comunque la possibilità di iscriversi alle scuole professionali e, durante gli studi superiori, sostenere l’esame presso il Centro Provinciale Istruzione Adulti. Con o senza questo sistema, tutti i ragazzi che hanno frequentato Cr-Wave sono stati preiscritti o iscritti alle scuole superiori. «Con esiti vari – ammette Fatou – ma anche chi ha mollato non l’abbiamo perso dal radar. Per loro rimangono le nostre proposte educative di prossimità».
Intanto, l’anno scolastico 2021/2022 è iniziato e le segnalazioni alla rete di Cr_Wave da parte delle scuole stanno arrivando. I progetti in testa per la “nuova onda” sono molti: si pensa al teatro e a un percorso sulla “cura”, partendo dall’approfondimento della storia dell’ex ospedale (il Palazzo della carità della Fondazione Città di Cremona in piazza Giovanni XXIII) che è la nuova sede della scuola di seconda opportunità. Da lì ripartiranno questi ragazzi che, con «un piede dentro e uno fuori dalla scuola», hanno la possibilità di continuare il proprio percorso di studi.
E di fare come Anna: «Per la scuola era solo un nome e cognome – racconta Fatou – Non l’avevano mai vista. Siamo riusciti a coinvolgerla. Adesso frequenta il corso di cucina al Cr Forma, ha fatto l’esame di terza media, e si è trovata un lavoretto. Il traghetto di Cr_Wave ha funzionato e ora Anna può continuare da sola…”.
C’è chi fa due giorni a scuola e tre fuori, chi fa attività solo esterne e poi torna in classe per una restituzione ai compagni e ai docenti. Cr_Wave, l’hanno titolata gli stessi ragazzi, è una “nuova onda di scuola”, una scuola di seconda opportunità che “inizia adesso, non domani”. Che ti prende e ti accompagna.
«Una scuola più accogliente, che ti fa stare a tuo agio», commenta Martin, 14 anni, albanese, appassionato di videogiochi, che fa due giorni in terza media al Vida e tre a Cr_Wave. A fare cosa? Attività didattiche, anche concordate con gli insegnanti, ed esperienze educative «per stimolare nei ragazzi la curiosità che hanno perso».
Dal 2019 sono stati tredici i ragazzi coinvolti, di età e provenienze differenti, spesso con alle spalle povertà abitative, educative e culturali. Tante le attività realizzate: dalla visita al planetario per approfondire l’astronomia ai laboratori di ciclofficina o falegnameria, fino alle esplorazioni della città e del territorio in sella alla bicicletta e con la macchina fotografica al collo, come hanno fatto Emanuele e Martin quest’estate.
«Se hai 14 anni e per le bocciature ti ritrovi in classe con gli 11enni, è probabile che a scuola tu non ci vada più, oppure che adotti comportamenti sbagliati – spiega Enrico – Per questo è importante avere un spazio didattico-educativo che si occupa di quei ragazzi di cui la scuola non riesce a farsi carico, che li faccia sentire nel posto giusto e diventi uno spazio in cui rimettersi in gioco. Per fare questo, il rapporto con la scuola è fondamentale, anche se non è sempre facile».
C’è un tema di valutazione, di riconoscibilità dei percorsi extra-scolastici. «Serve un linguaggio comune – dicono Enrico e Fatou – che consenta di mettere in risalto le competenze trasversali dei ragazzi, per fare in modo che queste esperienze siano valide anche per la scuola. Noi abbiamo adottato un sistema di verifica e accompagniamo i ragazzi verso le prove che devono sostenere a scuola».
Quella più importante? Gli esami di terza media. Grazie al “Protocollo quindicenni”, chi ha 15 anni e non ha il titolo delle medie, ha comunque la possibilità di iscriversi alle scuole professionali e, durante gli studi superiori, sostenere l’esame presso il Centro Provinciale Istruzione Adulti. Con o senza questo sistema, tutti i ragazzi che hanno frequentato Cr-Wave sono stati preiscritti o iscritti alle scuole superiori. «Con esiti vari – ammette Fatou – ma anche chi ha mollato non l’abbiamo perso dal radar. Per loro rimangono le nostre proposte educative di prossimità».
Intanto, l’anno scolastico 2021/2022 è iniziato e le segnalazioni alla rete di Cr_Wave da parte delle scuole stanno arrivando. I progetti in testa per la “nuova onda” sono molti: si pensa al teatro e a un percorso sulla “cura”, partendo dall’approfondimento della storia dell’ex ospedale (il Palazzo della carità della Fondazione Città di Cremona in piazza Giovanni XXIII) che è la nuova sede della scuola di seconda opportunità. Da lì ripartiranno questi ragazzi che, con «un piede dentro e uno fuori dalla scuola», hanno la possibilità di continuare il proprio percorso di studi.
E di fare come Anna: «Per la scuola era solo un nome e cognome – racconta Fatou – Non l’avevano mai vista. Siamo riusciti a coinvolgerla. Adesso frequenta il corso di cucina al Cr Forma, ha fatto l’esame di terza media, e si è trovata un lavoretto. Il traghetto di Cr_Wave ha funzionato e ora Anna può continuare da sola…”.
Fotografie scattate dai ragazzi di Cr_Wave durante il progetto #esplorazioni, laboratorio di narrazione che ha coinvolto i ragazzi nell’ondata 2020/2021. Un viaggio alla scoperta della città e del territorio, condotto da Emanuel e Martin in sella alla bicicletta con una Nikon al collo e accompagnati da Cosimo, operatore grafico e fotografo.